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Anche il sole può inquinare...l’aria

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ambiente

11/05/2005

Sorprendenti risultati di uno studio realizzato dal CNR in Val Padana sull'inquinamento da polveri sottili.

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Anche il sole ha la sua parte nell’inquinare l’aria con le polveri sottili.
Queste infatti non sono dovute soltanto ad attività umane di immissione diretta (emissioni dai gas di scarico, degli impianti di riscaldamento, degli impianti industriali, ecc), ma sono anche il risultato del processo, attivato dalla radiazione solare, di trasformazione di sostanze inquinanti dalla fase gassosa a quella solida.

Questo processo di formazione di nuove particelle - “nucleazione”- era finora stato ritenuto significativo solo in aree remote del pianeta, non in aree inquinate. Una tesi smentita da uno studio realizzato da ricercatori dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (Isac) del Cnr di Bologna, in collaborazione con i colleghi di università finlandesi e tedesche.

“Abbiamo studiato per oltre due anni – spiega Maria Cristina Facchini, ricercatrice dell’Isac-Cnr– il contributo del processo di nucleazione alla formazione di polveri fini in Val Padana, una regione densamente popolata, ad elevato sviluppo industriale e caratterizzata da elevati livelli di inquinamento atmosferico”. Misure al suolo e con un aereo ultraleggero, a diverse quote, hanno permesso di determinare la distribuzione dimensionale e la notevole velocità di crescita, in numero e dimensione, delle nuove particelle.

“I risultati ottenuti hanno dimostrato che il processo di formazione di particelle fini da precursori gassosi, attivato dalla radiazione solare, ha un ruolo importante nella produzione in atmosfera di ‘particolato’ fine, soprattutto nella stagione primaverile, ma in generale in tutto il periodo compreso fra la primavera e l’autunno, periodo in cui la radiazione solare è intensa” – spiega la ricercatrice.
Secondo lo studio, le forti interconnessioni tra inquinanti gassosi e particolato fine mettono in evidenza come “le problematiche dell’inquinamento atmosferico nelle aree urbane vadano trattate come un unicum non facilmente separabile. “Spegnere” le sorgenti di immissione diretta di particelle fini può non essere sufficiente. “
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