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Acquista il tuo "ettaro di cielo"

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ambiente

16/04/2008

Come realizzare una centrale fotovoltaica, per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e distribuire i ricavi ai cittadini che parteciperanno all’iniziativa: l’esempio del comune di Peccioli.

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Le politiche di incentivazione alla produzione di energia attraverso fonti rinnovabili hanno iniziato a dare risultati concreti. Originale ed interessante appare l’iniziativa “Un ettaro di cielo” segnalata nell’ultimo numero di ARPAT news, la newsletter a cura dell’ARPAT, Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana. L’iniziativa è promossa dalla Belvedere SpA, una società a capitale misto pubblico – privato, il cui capitale sociale è suddiviso tra il Comune di Peccioli (Pisa) con il 55,94% e circa 850 piccoli azionisti (più di 500 residenti nello stesso Comune) che complessivamente detengono il 44,06%.
 
La Belvedere spa è la società che gestisce la discarica di Peccioli, ma anche il cuore del cosiddetto “Sistema Piccioli”*.
 
Partendo dalla scelta del Comune di affrontare nel 1988 un’emergenza ambientale, è stato dato vita ad un vero e proprio sistema di sviluppo gestito dallo stesso Comune con obiettivi diversificati: economia, innovazione, recupero territoriale, arte, solidarietà e cultura.
 
In questo ambito si colloca l’iniziativa “Un ettaro di cielo”.

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L’azienda aveva da tempo lanciato l’idea di realizzare una centrale fotovoltaica, per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
 
Belvedere Spa, a seguito di numerose richieste ha emesso, con delibera del 20 Febbraio 2008, il Prestito Obbligazionario convertibile “Un ettaro di cielo” (Impianto Fotovoltaico Popolare).
La società, che poteva effettuare autonomamente questo investimento e mantenere a suo favore i ritorni economici attesi, ha ritenuto invece, attraverso l’emissione del prestito, di estendere la possibilità ai cittadini che vogliono contribuire alla produzione di energie alternative, anche a coloro a cui le condizioni abitative e strutturali non lo consentano.
 
Con Belvedere hanno invece la possibilità di investire doppiamente nel loro futuro, usufruendo da un lato di obbligazioni legate alla produzione energetica e dall’altro impegnandosi per la sostenibilità dello sviluppo.
 
Le obbligazioni del valore nominale di 50 euro saranno acquistabili a pacchetti di 60 per un valore di 3.000 euro, e sono di 2 tipi:
− Durata di 7 anni con tasso del 5.50%
− Durata di 12 anni con tasso del 6.50%
 
È possibile leggere e scaricare il regolamento dal sito www.belvedere.peccioli.net.
 
 
*Nel 1988 a Peccioli era presente una discarica, di fatto non gestita, che raccoglieva i rifiuti di sei comuni della zona. All’interno di un riordino generale, che imponeva la chiusura di almeno una ventina di discariche in Valdera come la quella (si trattava inoltre di cessare il conferimento dei rifiuti lasciando invariata la situazione di degrado ambientale) il Comune si fece promotore di un intervento sull’esistente con un progetto di adeguamento/risanamento che ha permesso di bonificare il sito e servire le esigenze del territorio e di far fronte, parzialmente, all’emergenza del Comune di Firenze in quel momento drammatica.
In due anni l’impianto è stato risanato e ampliato e gestito fino al 1997 dallo stesso Comune di Peccioli che, in sette anni, ha raggiunto un fatturato pari quasi a 36 milioni degli attuali euro.
 
Nel giugno del 1997 nasce la Belvedere S.p.A., una nuova società per gestire l’impianto di interramento controllato di RSU (Rifiuti Solidi Urbani) situato nelle vicinanze della frazione di Legoli, nel territorio comunale di Peccioli.
I proventi che ne derivano vengono reinvestiti in iniziative volte alla promozione economica del territorio e per favorire il processo di trasformazione necessario a garantire la sostenibilità economica dell’area anche dopo l’esaurimento dell’impianto.
 
Fonte: ARPAT news.
 
 

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