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Il Pnrr si muove in direzione della sostenibilità, ma da solo non basta

Il Pnrr si muove in direzione della sostenibilità, ma da solo non basta
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Sostenibilità

13/04/2022

Un’analisi dell’ASviS fa il punto sugli effetti del Piano e della Legge di Bilancio sui 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile. Insufficienti ambiente, povertà, parità di genere e lavoro. Bene salute e istituzioni.

“Ogni guerra rappresenta un fallimento per i principi dell’Agenda 2030, concepita come guida per una prosperità economica, sociale, ambientale e istituzionale. Le crisi però sono anche un’occasione di ripensamento e innovazione”. Così si esprimono Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini, presidenti dell’ASviS, nella premessa al l’analisi della Legge di Bilancio e del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) del 2022, un documento in cui l’Alleanza propone soluzioni mirate per superare la crisi pandemica ed economica dell’Italia, alla luce degli Obiettivi indicati dall’ Agenda 2030. Il Rapporto, rilasciato il 31 marzo in un  evento alla presenza delle istituzioni, analizza i Goal suddividendoli secondo le quattro dimensioni dello sviluppo sostenibile: sociale, ambientale, economica e istituzionale.


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La premessa

Il documento è introdotto da una riflessione sugli effetti dell’aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina, che evidenzia come sebbene il Pnrr e la Legge di Bilancio non trattino della guerra per evidenti motivi cronologici, e di conseguenza anche l’analisi ASviS non affronti direttamente la questione, molti degli spunti delle pagine del volume siano validi alla luce della situazione in corso e si propongono come occasione per riflettere sulle nostre azioni future.

La premessa si concentra poi sui “prossimi atti di governo”, dall’attuazione e l’aggiornamento del Pnrr alla Legge di bilancio 2023 e all’aggiornamento della Strategia nazionale di sviluppo sostenibile (SNSvS), che dovranno tenere conto della mutata situazione, internazionale e nazionale, e dei conseguenti nuovi strumenti di intervento, nonché delle innovazioni legislative recentemente raggiunte, fortemente volute dall’Alleanza: la trasformazione del Cipe in Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile), per un migliore orientamento degli investimenti pubblici verso gli obiettivi della sostenibilità; la recente introduzione di una  riforma costituzionale, che ha inserito nella Carta il concetto di “tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”, imponendo nuove priorità all’azione legislativa.

“Di questo vastissimo lavoro in tempi di crisi, il Rapporto che presentiamo è solo un mattone”, sottolineano i presidenti. “Il Next Generation Eu ha rappresentato per l’Italia un’occasione unica, e il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha fornito una risposta adeguata, corroborata anche dalla successiva Legge di Bilancio”. L’analisi dell’ASviS muove dunque “dall’apprezzamento di questi atti di governo”, identificando obiettivi migliorativi per il futuro, in collaborazione con le istituzioni. "L’Agenda della sostenibilità guida alcuni degli obiettivi del Pnrr ma non tutti. Il Pnrr, da solo, non basta. Le crisi che stiamo vivendo e quelle che dovremo affrontare devono stimolarci a prendere decisioni coraggiose e accelerare la transizione ecologica”, si legge ancora nell’introduzione.



Metodologia della sintesi grafica. Le valutazioni significativo (verde scuro) e sufficiente (verde) indicano che il contributo previsto dal Pnrr va nella direzione indicata dall’Agenda 2030, anche se è necessario continuare a vigilare sull’implementazione. Dove il contributo è valutato insufficiente (rosso) significa che il contributo previsto dal Pnrr da solo non basta e occorre un’azione più forte da parte delle politiche ordinarie. Per due obiettivi non è stato possibile formulare una valutazione (grigio).


Sintesi delle principali osservazioni del Rapporto

Dimensione sociale


Goal 1 – Sconfiggere la povertà
. Secondo l’Alleanza, “la crisi sanitaria, economica e sociale determinata dalla pandemia ha rallentato il perseguimento dei Target sulla lotta alla povertà, minacciando i miglioramenti raggiunti”. ASviS propone quindi di adottare un approccio multidimensionale, auspicando in particolare l’intervento sulla povertà dei redditi, più che su quella dei servizi. L’unica misura del Pnrr direttamente legata a questa problematica è la garanzia di un alloggio a circa 25mila persone senza fissa dimora, pari al 20% di quanto stimato con l’ultimo censimento della popolazione.

Goal 3 – Salute e benessere. Nonostante le lacune preesistenti e le strutture ospedaliere messe a dura prova dalla pandemia, l’ASviS rileva che “il Servizio sanitario nazionale ha mostrato una notevole resilienza positiva”. La popolazione ha reagito in maniera responsabile alle disposizioni e alla campagna vaccinale, e la dedizione del personale sanitario è stata elevata. Con la Legge di Bilancio, inoltre, è aumentato l’impegno pubblico per il Fondo sanitario nazionale: dal 6,8% al 7,9% del Pil, da 121 a 125 miliardi, con un 13% di incremento del personale nel settore pubblico. Il Pnrr prevede inoltre un notevole sforzo fino al 2026: grazie ai finanziamenti previsti dal Next Generation Eu, 17,6 miliardi di euro saranno destinati al rafforzamento della sanità territoriale e all’innovazione tecnologica.

Goal 4 – Istruzione di qualità. Riguardo questo Obiettivo, l’Alleanza registra la sufficienza di alcuni target (completamento dell’istruzione primaria e secondaria, sviluppo infantile e scuola dell’infanzia) e l’insufficienza di altri (parità di accesso all’istruzione compresa l’Università). Si ricorda inoltre che l’Unione Europea richiede, entro il 2030, di ridurre del 9% il tasso di uscita precoce dalla scuola e limitare a una quota inferiore al 15% gli studenti che non raggiungono il livello sufficiente di competenza alfabetica e matematica – oltre a raggiungere il 50% dei laureati nella popolazione di 30-34 anni. “Impegni che richiedono un’accelerazione dell’azione del Governo in materia”. Sul reclutamento dei docenti il Ministero dell’Istruzione (Mi) ha annunciato di voler adottare nuove regole di assunzione e formazione entro giugno, per poter assumere 70mila nuovi insegnanti nei prossimi tre anni, pari al 7,8% del totale. L’Alleanza sottolinea anche che le modalità di sostegno del Target 4.7 (educazione allo sviluppo sostenibile) enfatizzano gli aspetti ambientali, ma fanno perdere di vista quelli sociali ed economici.

Goal 5 – Parità di genere. In questo settore, gli interventi previsti dal Pnrr rispondono a problemi specifici e rappresentano strumenti importanti per il riequilibrio delle disparità che colpiscono le donne in Italia, sostenendo le pari opportunità sul lavoro e promuovendo la leadership femminile. Ma l’obiettivo Ue di dimezzare nel 2030 il divario occupazionale di genere rispetto al 2020 resta lontano. “Il Pnnr si concentra su target importanti per la parità di genere ma non affronta il problema del calo della natalità”, sottolinea l’ASviS: il Piano prevede target solo indirettamente o scarsamente correlati, come “l’ancora simbolico congedo obbligatorio di paternità”.

Goal 10 – Ridurre le disuguaglianze. La riduzione delle disuguaglianze di genere, generazionali e territoriali dovrà essere rafforzata e monitorata quale priorità trasversale del Pnrr, dal momento che l’Italia, come ricorda l’Alleanza, “è ancora distante da alcuni obiettivi”, tra cui ridurre la disuguaglianza di reddito disponibile rispetto ai massimi livelli europei – distanza aggravata ulteriormente dagli effetti della crisi pandemica. Il Pnrr ha però favorito l’adozione della riforma della normativa sulla disabilità, dimostrando anche l’impegno verso una riforma organica dell’assistenza agli anziani non autosufficienti.

 

Dimensione ambientale

Goal 2 – Sconfiggere la fame. Sull’Obiettivo 2 si registrano alcuni passi in avanti. Il Pnnr mira infatti a sviluppare una filiera agroalimentare sostenibile, in grado di migliorare le prestazioni ambientali e la competitività delle aziende agricole con investimenti sulla logistica, l’innovazione e la meccanizzazione del settore, la gestione idrica, la diversificazione in agrisolare e agrivoltaico. Nel Pnnr sono inoltre previsti importanti stanziamenti per il Fondo per l'agricoltura biologica, nonostante manchi “un’azione sistemica per il biologico italiano”.

Goal 6 – Acqua pulita e servizi igienico-sanitari. Nel Piano non è invece presente una visione sistemica delle risorse idriche, degli ecosistemi acquatici e della loro protezione, delle dinamiche dei cambiamenti climatici, degli usi irrigui e civili dell’acqua. Il Pnrr non si integra infatti con “alcun piano complementare” per affrontare le sfide derivanti dalla carenza di questa risorsa. L’Alleanza sottolinea inoltre le criticità dei sistemi di distribuzione che, nel 2018, hanno disperso il 40% dell’acqua, a fronte di un obiettivo del 10%.

Goal 7 – Energia pulita e accessibile. Su questo Obiettivo la situazione è altrettanto critica. Il contrasto alla povertà energetica (target 7.1) divenuto di grande attualità con la guerra in Ucraina, non è infatti contemplato dal Pnrr. L’ASviS propone di esentare dal pagamento degli oneri di rete e dei consumi la fascia più povera della popolazione per quanto riguarda acqua, elettricità e gas. “Serve un sistema di governance multilivello per affrontare la povertà energetica”, dichiara l’Alleanza, da attuare “con il coinvolgimento di Regioni e Comuni, privilegiando le comunità energetiche entro le quali si possono ristabilire pratiche solidaristiche a favore delle famiglie e delle imprese”. Il Pnrr non indica inoltre obiettivi per le energie rinnovabili, come invece fatto a livello europeo, e lo stoccaggio energetico resta privo di budget specifici – eccezion fatta per l’idrogeno, che però non è una risorsa necessariamente green. Per l’efficienza energetica, l’Italia punta sui certificati bianchi e l’Ecobonus 110%, le cui prestazioni energetiche, però, “sono in dubbio”.

Goal 11 – Città e comunità sostenibili. Secondo l’ASviS, “le importanti risorse disponibili, oltre a quelle previste dal Pnnr sono frantumate in programmi scollegati tra di loro”. Occorre dunque affidare al Comitato interministeriale per le politiche urbane (Cipu) appena ricostituito il compito di coordinare tutti i programmi, elaborando anche un’Agenda urbana nazionale. Sulla mobilità, gli autobus a emissioni zero dovrebbero raddoppiare entro il 2026, con tremila nuovi veicoli che però corrispondono solo al 6,8% dell’attuale parco autobus nazionale. La realizzazione dell’investimento previsto per il trasporto rapido di massa dovrebbe incrementare del 26,1%, senza però incidere sul divario con i principali Paesi europei. I 365 chilometri in più di piste ciclabili previsti per le zone urbane “contribuiscono in minima parte al conseguimento dell’obiettivo europeo del raddoppio entro il 2030”.

Goal 13 – Lotta contro il cambiamento climatico. Le misure sono insufficienti: secondo l’Alleanza, il Pnrr deve destinare almeno il 37% delle risorse all’azione climatica. Mancano misure per rafforzare la resilienza e la capacità di adattamento ai rischi legati al clima e ai disastri naturali (target 13.1). Da questo punto di vista, si evidenzia l’urgenza di adottare il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (Pnacc) con i relativi impegni di finanziamento, nonché di promulgare una Legge sul Clima (target 13.2) e dotarsi di un nuovo Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (Pniec), capace di conformarsi ai nuovi target europei 2030 - 2050. Manca inoltre una riforma della fiscalità che assicuri l’eliminazione dei Sussidi ambientalmente dannosi (Sad) e adotti una carbon tax e una border tax. Nel Pnrr non si accenna infine all’eliminazione graduale del carbone, né alla chiusura del mercato dei veicoli endotermici.

Goal 14 – Vita sott’acqua. “Mancano azioni per contribuire al raggiungimento degli obiettivi della Strategia europea per la biodiversità per il mare”, sottolinea l’ASviS, tra cui la protezione di almeno il 30% delle aree marine costiere – delle quali almeno il 10% a “rigorosa protezione” – e l’azzeramento del sovrasfruttamento degli stock ittici entro il 2030.

Goal 15 – Vita sulla Terra. La situazione del Goal 15 non è migliore di quella dell’Obiettivo 14. Nel Pnrr mancano, come già evidenziato nel 2021, le indicazioni della nuova Strategia europea per la biodiversità, e vengono proposti solo investimenti frammentari, non all’altezza delle sfide. Non si tiene conto dell’obiettivo di proteggere il 30% del territorio nazionale, né quello di azzerare il consumo di suolo, lavorando in direzione di un ripristino degli ecosistemi terrestri degradati.

 

Dimensione Economica

Goal 8 – Lavoro dignitoso e crescita economica. Per l’ASviS, il Pnrr non affronta in modo sistemico il tema della piena occupazione: questo Piano “non impatterà in modo significativo sulla disoccupazione giovanile, nonostante la situazione dell’Italia sia tra le peggiori in Europa”. Per sottolineare l’importanza di misure a favore di questa fascia di popolazione, l’ASviS ricorda che i Neet nel 2020 sono oltre il 23% e che l’obiettivo Ue è quello di scendere al 9% al 2030. Per raggiungere il 78% del tasso di occupazione al 2030 previsto dall’Ue, è inoltre urgente predisporre una strategia nazionale per l’occupazione.

Goal 9 – Imprese, innovazione, infrastrutture. L’ASviS evidenzia, tra i più significativi investimenti infrastrutturali previsti dal Pnrr, la costruzione di ferrovie: l’Italia prevede infatti di realizzare 541 chilometri di linee ad alta velocità al 2026, incrementando la rete attuale del 74%. Altro punto significativo è la copertura della rete Gigabit su tutto il territorio nazionale, che si pone tra gli obiettivi prioritari quello di garantire a tutte le famiglie la copertura della rete a 1 Gigabit/s entro il 2026 (contro il 30% nel 2020). L’Alleanza ricorda inoltre che il Pnrr non supporta adeguatamente la crescita economica e occupazionale delle imprese, mentre prevede l’aumento di 15mila borse di dottorato, con un aumento del 50,6% del totale – in linea con l’obiettivo Ue di investire il 3% del Pil in ricerca e sviluppo.

Goal 12 – Consumo e produzione responsabili. Per il consumo responsabile, l’Alleanza consiglia, tra le varie misure: un cambiamento culturale – che generi comportamenti virtuosi –, una transizione digitale per l’informazione diffusa sulla sostenibilità di prodotti e servizi, una maggiore responsabilità del mercato pubblico. Mentre sulla produzione responsabile vanno sostenuti l’innovazione tecnologica, organizzativa e di prodotto, orientate alla sostenibilità e alla crescita delle competenze professionali nelle imprese. Inoltre, è fondamentale l'adozione di una Strategia nazionale per l'economia circolare, la riparabilità, il riutilizzo, il riciclaggio, il recupero dei rifiuti, nonché l’investimento per recuperare il gap impiantistico italiano. Si ricorda inoltre che l’Italia ha raggiunto nel 2019 un tasso di riciclaggio di poco superiore al 50%, mentre l’Ue chiede di arrivare al 60%.

 

Dimensione istituzionale

Goal 16 – Pace e istituzioni solide. Per quanto riguarda questo Obiettivo, l’Alleanza valuta positivamente le riforme strutturali e i meccanismi di governance approvati nel 2021 in materia di giustizia e Pubblica Amministrazione. Rispetto alla giustizia, il Pnrr prevede la riduzione dei tempi di trattazione dei procedimenti civili e commerciali del 40% e quelli penali del 25%, andando a incidere direttamente sulla capacità dell’Italia di raggiungere l’obiettivo quantitativo proposto dall’ASviS. Per l’affollamento delle carceri si sottolinea che il Pnrr non prevede azioni per raggiungere il target, proposto dall’Alleanza, di azzerare il sovraffollamento delle carceri italiane entro il 2030.

Goal 17 – Partnership per gli Obiettivi. “Il Pnrr non presenta misure che vanno nella direzione di questo Goal”, si legge nel documento, “essendo carente di un orizzonte internazionale che collochi l’Italia nella sua interrelazione con altri Paesi e società”. Una mancanza che ASviS auspica venga colmata in fretta, data anche l’attuale guerra in Ucraina, da cui emerge chiara l’interdipendenza tra i diversi fattori che incidono sul funzionamento delle filiere internazionali. A questo proposito, l’Alleanza auspica che vengano programmate misure efficaci per l’accoglienza e l’integrazione dei rifugiati.

Scarica il Rapporto


Fonte: ASvIS


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