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Norme di sicurezza per gli impianti a fune: in vista condanna per l’Italia
A sette mesi dell’avvio della procedura di infrazione contro otto Stati membri per il mancato recepimento della direttiva 2000/9/CE sugli impianti a fune adibiti al trasporto di persone, la Commissione europea interviene nuovamente nei confronti di quattro degli otto Paesi. (Si veda n.697).
“In seguito alla persistente mancanza di notifiche, nonostante i pareri motivati e le precedenti lettere di costituzione in mora che essa ha inviato a Germania, Grecia, Irlanda ed Italia”, la Commissione europea ha infatti deciso di portare innanzi alla Corte europea di giustizia i quattro Stati membri in questione.
La direttiva, che avrebbe dovuto venir recepita nelle legislazioni nazionali entro il 3 maggio 2002, sarà pienamente applicabile dal 3 maggio 2004.
Il commissario Erkki Liikanen, responsabile per la politica delle imprese, ha dichiarato: "Vorrei esortare gli Stati membri ad agire rapidamente per porre in vigore le prescrizioni fondamentali in fatto di sicurezza concordate a livello europeo e garantire così il corretto funzionamento del mercato interno nonché un elevato livello di protezione per gli utenti d'impianti a fune."
L’obiettivo primario della direttiva è certamente quello di garantire un livello uniformemente elevato di sicurezza per funicolari, funivie, seggiovie ed impianti di risalita nell'intera Unione, ma la sua attuazione riveste inoltre un'importanza fondamentale per il funzionamento del mercato unico.
“Fino ad ora le diverse soluzioni tecniche applicate a livello nazionale hanno obbligato i fabbricanti a riprogettare i loro impianti per ogni mercato nazionale e ad ottenere l'approvazione delle componenti dalle singole autorità nazionali. – si legge in un comunicato della Commissione -
Ciò rende difficile fornire soluzioni uniche valide in tutta Europa, il che determina discrepanze nei livelli di sicurezza e si ripercuote negativamente sulla concorrenzialità, fa lievitare i costi e penalizza in modo particolare le imprese di minori dimensioni. “
“In seguito alla persistente mancanza di notifiche, nonostante i pareri motivati e le precedenti lettere di costituzione in mora che essa ha inviato a Germania, Grecia, Irlanda ed Italia”, la Commissione europea ha infatti deciso di portare innanzi alla Corte europea di giustizia i quattro Stati membri in questione.
La direttiva, che avrebbe dovuto venir recepita nelle legislazioni nazionali entro il 3 maggio 2002, sarà pienamente applicabile dal 3 maggio 2004.
Il commissario Erkki Liikanen, responsabile per la politica delle imprese, ha dichiarato: "Vorrei esortare gli Stati membri ad agire rapidamente per porre in vigore le prescrizioni fondamentali in fatto di sicurezza concordate a livello europeo e garantire così il corretto funzionamento del mercato interno nonché un elevato livello di protezione per gli utenti d'impianti a fune."
L’obiettivo primario della direttiva è certamente quello di garantire un livello uniformemente elevato di sicurezza per funicolari, funivie, seggiovie ed impianti di risalita nell'intera Unione, ma la sua attuazione riveste inoltre un'importanza fondamentale per il funzionamento del mercato unico.
“Fino ad ora le diverse soluzioni tecniche applicate a livello nazionale hanno obbligato i fabbricanti a riprogettare i loro impianti per ogni mercato nazionale e ad ottenere l'approvazione delle componenti dalle singole autorità nazionali. – si legge in un comunicato della Commissione -
Ciò rende difficile fornire soluzioni uniche valide in tutta Europa, il che determina discrepanze nei livelli di sicurezza e si ripercuote negativamente sulla concorrenzialità, fa lievitare i costi e penalizza in modo particolare le imprese di minori dimensioni. “
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