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Inidoneità dei docenti: le patologie che la determinano

 
Il 5 ottobre, in occasione della GIORNATA MONDIALE DEGLI INSEGNANTI, sono stati presentati i risultati della ricerca-dossier “Inidoneità dei docenti: le patologie che la determinano”, di cui è autore il Dr. Vittorio Lodolo D'Oria, sulle malattie professionali degli insegnanti.
 
Abstract
Quali sono le "patologie professionali" degli insegnanti? Si tratta unicamente delle "disfonie" causate dalle laringiti croniche riconosciute anche nelle cause di servizio? Oppure vi sono forse altre malattie, magari più frequenti ma sconosciute?
 
Questo è l’interrogativo cui ha cercato di rispondere il presente studio - svolto con la collaborazione del Conbs e che ha esaminato le diagnosi formulate dai Collegi Medici per determinare l’inidoneità all’insegnamento per motivi di salute.
 
Lo studio dimostra che l'inidoneità degli insegnanti è causata da patologie psichiatriche in oltre il 60% dei casi (il 70% delle quali appartengono all'area ansioso-depressiva), mentre le "disfonie" sono appena il 13% (5 volte di meno). Ne consegue che debbono essere ritenute patologie professionali dei docenti anche e soprattutto le patologie psichiatriche, per poi muoversi di conseguenza con piani di prevenzione e cura nel rispetto del dettato normativo sulla tutela della salute dei lavoratori (art.28 D.L. 81/08).
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Risultati
L’età media dei 158 docenti che hanno partecipato alla ricerca è di 54,7 anni, mentre l’anzianità di servizio media è pari a 29,2 anni così ripartiti: 18,9 anni quelli trascorsi in cattedra e 10,3 anni quelli trascorsi in altre mansioni (biblioteca, progetti del POF, segreteria scolastica, Provveditorato etc).
La provenienza dei docenti vede 56 casi del Nord Italia, 54 del Centro e 48 del Sud e Isole.
Gli insegnanti in questione hanno prestato servizio rispettivamente nella scuola materna/infanzia (20); elementare (63); media (37); superiore (38).
 
Le diagnosi che hanno indotto i Collegi medici ad assumere il provvedimento di inidoneità all’insegnamento nei confronti dei 158 docenti sono le seguenti:
 
Diagnosi psichiatriche: 101 (64% - cfr. Figura 5) hanno visto riportare sul verbale del Collegio Medico una diagnosi psichiatrica con la seguente provenienza geografica: Nord 37%; Centro 30%; Sud e Isole 33%. Per 93 (59%) di costoro si tratta della diagnosi principale (63 hanno un’unica diagnosi mentre altri 30 riportano sul verbale anche diagnosi secondarie). Per gli 8 docenti restanti si tratta invece di diagnosi accessoria, in quanto condizione reattiva alla patologia principale (es. Sindrome Depressiva reattiva a neoplasia). Poiché non tutti i Collegi Medici si sono avvalsi del DSM IV TR ai fini della formulazione delle diagnosi psichiatriche, sono state riconosciute tre aree ai fini della stratificazione dei risultati.
La prima area contempla l’asse ansioso-depressivo e interessa 88 docenti; la seconda area circoscrive i disturbi di personalità e riguarda 5 insegnanti; la terza area include le psicosi e racchiude 8 professionisti. Per meglio descrivere il gruppo più consistente, si veda di seguito lo
spaccato delle diagnosi pervenute: Sindrome Ansioso-Depressiva (30); Disturbo da Attacchi di Panico (13); Depressione Maggiore (12); Disturbo Bipolare (12); Sindrome Depressiva (6); Disturbo d’Ansia Generalizzato (5); Disturbo dell’Adattamento (5); Disturbo Ossessivo Compulsivo (4); Disturbo Post Traumatico da Stress (1).
 
Diagnosi otorinolaringoiatriche: 21 insegnanti (13%) hanno riportato diagnosi di disfonia cronica (cfr. Figura 8), tra cui 17 (11%) come prima diagnosi e 4 (3%) come seconda.
Inoltre in 11 docenti (7%) è stata diagnosticata una condizione di otopatia con ipoacusia, tra cui 9 (6%) docenti come prima diagnosi e 2 (1%) come seconda.
 
Diagnosi oncologiche: 12 docenti donna (8%) hanno riportato affezioni neoplastiche (8 seno; 1 tiroide; 1 stomaco; 1 Leucemia Mieloide Cronica; 1 linfoma NH).
 
Diagnosi cardiovascolari: 14 docenti (9%) hanno riportato affezioni cardiovascolari (7 ipertensione; 2 valvulopatie; 3 cardiopatie; 2 aneurismi).
 
Diagnosi ortopediche: 18 docenti (11%) hanno riportato patologie ortopediche (11 discopatie ed ernie discali con lombalgie; 5 esiti di trauma; 1 coxartrosi; 1 tendinopatia degenerativa).
 
Miscellanea delle restanti diagnosi: infine 6 docenti hanno riportato patologie neurologiche, infettive, autoimmuni, oculistiche, endocrinologiche, dermatologiche.
 
Mettendo a confronto le due diagnosi più numerose si vede che le disfonie (riconosciute come causa di servizio) rappresentano solo il 17% mentre le psichiatriche, pur non riconosciute come malattia professionale, raggiungono una percentuale dell’83%.
 
Se si scorpora il gruppo di docenti con diagnosi psichiatriche (101) e lo si confronta con quello costituito da tutti i rimanenti insegnanti con patologienon psichiatriche, si nota che i dati anagrafici e lavorativi dei due gruppi sono praticamente sovrapponibili. Infatti i primi presentano un’età media di 55 anni con un’anzianità di 29, di cui 19 trascorsi in cattedra e 10 in altre mansioni. I secondi hanno un’età media di 54 anni con un’anzianità di servizio di 30, di cui 19 trascorsi in cattedra e 11 in altre mansioni. Se poi confrontiamo il gruppo degli “psichiatrici” con quello dei “disfonici” (che è il secondo più numeroso con 20 presenze), ci accorgiamo ancora una volta che le differenze sono minime. Questi ultimi presentano infatti
un’età media lievemente superiore (56,6 anni) e una anzianità di servizio di 31 anni, di cui 20,6 trascorsa in cattedra e 10,4 utilizzati in altre mansioni.
 
Gli insegnanti con diagnosi psichiatrica provengono dalle elementari (35); superiori (30); medie (24); materna/infanzia (12), quasi a sottolineare che nessun ordine scolastico è risparmiato dalla usura psicofisica, come evidenziato nello studio pubblicato sul N° 5/2004 de La Medicina del Lavoro.
 
Un altro dato di un certo rilievo si evidenzia confrontando lo stato civile dei due gruppi sopra considerati (diagnosi psichiatriche versus diagnosi non psichiatriche). Tra gli “psichiatrici” è considerevole la percentuale dei single(celibi o nubili) rispetto a quella dei “non-psichiatrici” (37% vs. 21%), mentre è praticamente sovrapponibile il dato che riguarda l’insieme dei divorzi e delle separazioni nei due gruppi: (12% vs. 11%). Sono di conseguenza ribaltati i dati riguardo ai coniugati: raggiungono il 51% tra i primi e toccano il 68% tra i secondi.
 
 
Inidoneità dei docenti: le patologie che la determinano – Versione Integrale (formato pdf, 936 kB).
 
 
 
Vittorio Lodolo D’Oria


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Rispondi Autore: Maria Bruno - likes: 0
26/05/2013 (23:15:00)
E' significativo che l'articolo termini facendo riferimento al Manuale di Psicologia del fanciullo di Hotyat (1968)dal quale si apprende che il legislatore teneva in debito conto lo stress psicofico che aumenta con il passare degli anni di insegnamento...
Al contrario delle norme pensionistiche attuali che obligheranno gli insegnanti ad andare in pensione alla veneranda età di 66 anni..
La qualità della scuola passa anche attraverso queste norme...
Rispondi Autore: Lucia Aquilina - likes: 0
14/08/2017 (15:06:03)
Mi sembra ingiustamente discriminatorio che docenti affetti da patologie non infettive e soprattutto reversibili, come la depressione maggiore e anche certe neoplasie, che non arrecano danni ai ragazzi, si vedano preclusi l'insegnamento, concesso perfino ad assassini nella stessa scuola della loro vittima, fino a qualche tempo fa!

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