Il sistema di monitoraggio dei rischi attraverso l’attività di vigilanza
Roma, 01 Lug – Per favorire una riduzione di infortuni e malattie professionali il Piano Nazionale Prevenzione (PNP) 2020-2025 individua, tra le azioni da intraprendere, il “perfezionamento dei sistemi di conoscenza dei rischi e dei danni da lavoro, partendo dai sistemi già attivi, tra cui il sistema di sorveglianza nazionale degli infortuni mortali e gravi Infor.Mo”.
Il PNP raccoglie, tra l’altro, “gli indirizzi definiti dalle strategie dell’Unione Europea, in cui proprio il miglioramento della raccolta dei dati statistici e lo sviluppo della base di informazioni risulta uno degli obiettivi del Quadro strategico”. Infatti la Commissione Europea “esorta nel nuovo Quadro strategico 2021 - 2027 gli Stati membri a rafforzare il coordinamento e lo scambio di informazioni tra i diversi soggetti competenti, al fine anche di migliorare la relativa normativa in tutti i settori occupazionali”. E in tale logica “si possono leggere le modifiche al decreto legislativo 81/2008” operate dal decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146, convertito in legge a dicembre, con riferimento, “in particolare, alla modifica strutturale delle competenze in materia di vigilanza sull’applicazione delle norme per la salute e sicurezza sul lavoro”.
E agli organi di vigilanza “viene chiesto di alimentare una sezione del Sistema informativo nazionale per la prevenzione ( SINP) dedicata alle sanzioni irrogate durante la vigilanza sull’applicazione delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro”.
A presentare in questi termini l’importanza del miglioramento dei sistemi di conoscenza in materia di salute e sicurezza, anche con riferimento al lavoro degli organi di vigilanza, è la premessa – a cura di Stefano Signorini, Direttore del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’Inail – ad un nuovo documento Inail dal titolo “PRE.VI.S: il sistema di monitoraggio dei fattori di rischio lavorativo attraverso l’attività di vigilanza”.
Il documento - a cura del Gruppo di Lavoro Pre.Vi.S (formato da rappresentanti di varie aziende sanitarie, rappresentanti Inail e del Ministero della Salute) di Giuseppe Campo e Valentina Meloni (Inail, Dimeila) - presenta uno studio pilota per l’applicazione del modello Pre.Vi.S sui verbali di prescrizione redatti dalle Asl collaboranti durante un biennio, studio che può fornire un esempio di raccolta delle sanzioni irrogate e favorire l’individuazione e la programmazione di efficaci interventi di prevenzione per la salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori.
L’articolo di presentazione del documento si sofferma sui seguenti argomenti:
- Lo sviluppo e la nascita del modello di analisi Pre.Vi.S
- L’utilità del modello Pre.Vi.S e le informazioni contenute
- L’indice del documento Inail
Lo sviluppo e la nascita del modello di analisi Pre.Vi.S
Come ricordato nell’introduzione del documento – a cura di G. Campo, V. Meloni e M. G. Lecce – il modello di analisi Pre.Vi.S (Prevenzione, Vigilanza e Soluzioni) è stato dunque definito “con lo scopo di registrare i fattori di rischio presenti nei luoghi di lavoro e gli interventi prescritti che emergono dall’attività di vigilanza degli Ufficiali di Polizia Giudiziaria (UPG) delle Asl”.
In particolare l’analisi viene effettuata “su ogni singolo verbale di prescrizione redatto in fase di sopralluogo in azienda e fornito al sistema Pre.Vi.S privo di dati sensibili”. E ogni verbale “può contenere una o più violazioni e ogni violazione, a sua volta, può avere ad oggetto più problematiche specifiche”.
Si indica poi che nell’ambito del progetto ‘L’approfondimento dei fattori di rischio lavorativi e l’individuazione delle soluzioni per le aziende attraverso le attività di vigilanza e assistenza da parte delle Istituzioni’ – un progetto sostenuto dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) del Ministero della salute e coordinato dalla sezione Sistemi di sorveglianza e gestione integrata del rischio del Dimeila Inail in collaborazione con varie Asl - è stato “effettuato lo studio pilota per l’applicazione del modello Pre.Vi.S attraverso la rilevazione e l’analisi dei verbali di prescrizione redatti negli anni 2017 e 2018 dalle unità operative territoriali”. E la sperimentazione è stata condotta “a seguito dello studio di fattibilità di un precedente progetto CCM connesso al Sistema Infor.Mo.
A conclusione del progetto è stata poi realizzata una area web all'interno del portale istituzionale Inail, dedicata al sistema Pre.Vi.S, raggiungibile a questo link.
L’utilità del modello Pre.Vi.S e le informazioni contenute
Il documento sottolinea, dunque, che l’integrazione tra i sistemi Infor.Mo, che anche noi utilizziamo spesso per la rubrica “ Imparare dagli errori”, e Pre.Vi.S “permette di avere a disposizione maggiori informazioni sui fattori di rischio tecnici, procedurali e organizzativi presenti nei luoghi di lavoro”. E questo avviene anche attraverso “l’utilizzo di modelli standardizzati che valorizzano il patrimonio informativo a disposizione dei Servizi di prevenzione delle Asl, con l’obiettivo finale, già indicato in premessa di articolo, di favorire, sia sul versante pubblico che sul versante delle imprese, il miglioramento della prevenzione nei luoghi di lavoro.
In sostanza – continua il documento – “si coniuga la sorveglianza degli eventi dannosi (gli ‘esiti’ della mancata prevenzione) con il monitoraggio dei fattori di rischio presenti nei luoghi di lavoro (pre-evento), attraverso un approccio sia reattivo che proattivo, consentendo una conoscenza più ampia delle criticità che caratterizzano la ‘piramide della sicurezza’”.
Riprendiamo dal documento una immagine esplicativa:
Si indica poi che il modello Pre.Vi.S è costituito da due sezioni.
In particolare, la prima sezione riguarda i dati “presenti nei verbali di sopralluogo redatti dagli UPG e negli archivi gestionali utilizzati dalle Asl:
- codice del sopralluogo, utilizzato per distinguere i verbali redatti a nome di più soggetti durante lo stesso sopralluogo;
- motivazione del sopralluogo, definito secondo le modalità organizzative e programmatiche di ogni servizio Asl;
- attività economica dall’azienda ispezionata, ricondotta al codice Ateco 2007, e relativa dimensione per classi di addetti;
- soggetto contravventore, responsabile della violazione riscontrata e che ha ricevuto la relativa sanzione;
- articolo/i violato/i, in riferimento al d.lgs. 81/2008 e s.m.i.”.
La seconda sezione si concentra invece sulle informazioni che “emergono dalla descrizione di quanto accertato e prescritto durante il sopralluogo”.
Queste informazioni sono poi “riclassificate in modo sistematico secondo le seguenti tre variabili:
- fattore di rischio, ovvero la specifica problematica riscontrata in azienda relativa all’articolo violato e oggetto di prescrizione;
- famiglia dei pericoli, si riferisce all’ambito a cui è direttamente collegato il fattore di rischio individuato;
- intervento prescritto, riguarda lo specifico intervento necessario a ripristinare le condizioni di sicurezza”.
Si segnala, infine, che le modalità della variabile fattore di rischio, definite in coerenza con le indicazioni del decreto legislativo 81/2008, “riportano i problemi di sicurezza già codificati con Infor.Mo, a cui è stata aggiunta una specifica voce per gli Aspetti gestionali, al fine di cogliere le problematiche relative ai processi e agli adempimenti aziendali per la gestione della salute e sicurezza (ad esempio: valutazione dei rischi, vigilanza, formazione, sorveglianza sanitaria, nomine, autorizzazioni, ecc.)”.
L’indice del documento Inail
In conclusione rimandiamo alla lettura integrale del documento “PRE.VI.S: il sistema di monitoraggio dei fattori di rischio lavorativo attraverso l’attività di vigilanza”, che riporta molti altri dettagli e dati sul modello PRE.VI.S e sui verbali di prescrizione, e ne riportiamo l’indice.
Introduzione
Il sistema di monitoraggio dei fattori di rischio lavorativo attraverso l’attività di vigilanza
L’attività di indagine e vigilanza per il monitoraggio dei fattori di rischio
Il sistema Pre.Vi.S: prevenzione, vigilanza e soluzioni
Strumenti e metodi
L’organizzazione della rete per l’analisi dei fattori di rischio
I dati dei verbali e delle violazioni
La tipologia del sopralluogo
I settori economici delle aziende ispezionate
Il soggetto contravventore
Le violazioni riscontrate
I fattori di rischio, i pericoli e gli interventi prescritti
I fattori di rischio
Gli interventi tecnici, procedurali e gestionali
La famiglia dei pericoli
Legende
Tiziano Menduto
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
Inail - Dipartimento di medicina epidemiologia e igiene del lavoro e ambientale, “ PRE.VI.S: il sistema di monitoraggio dei fattori di rischio lavorativo attraverso l’attività di vigilanza”, a cura del Gruppo di Lavoro Pre.Vi.S (formato da rappresentanti di varie aziende sanitarie, rappresentanti Inail e del Ministero della Salute), di Giuseppe Campo e Valentina Meloni (Inail, Dimeila), collana Salute e Sicurezza, edizione 2022
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