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Orvieto: esplode fabbrica di fuochi di artificio. Quattro morti

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Industria

07/02/2008

Dal 2004 al 2007 sono stati 350 gli incidenti e 24 i morti nel settore pirotecnico. Piccole aziende a carattere familiare (meno di 2 addetti per azienda media) e lavorazioni manuali: queste le caratteristiche del settore.

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Una famiglia sterminata dall'esplosione di una fabbrica di fuochi di artificio. Uno zio, suo nipote e le loro mogli sono morti questa mattina nel grande incendio seguito all'esplosione della fabbrica Cignelli a Sant'Egidio di Madonna delle Macchie, nel comune di Orvieto, al confine tra Umbria e Lazio. Mentre un loro congiunto ha riportato gravi ustioni.
 
Non è comunque certo la prima volta che una fabbrica di fuochi di artificio esplode provocando vittime. Secondo l'INAIL negli ultimi quattro anni gli infortuni sul lavoro nel settore pirotecnico sono stati 350 (circa 90 ogni anno) e i morti 24 (per una media di 6 l'anno). Ad essere colpito è soprattutto il Mezzogiorno, dove si è verificato circa il 60% degli infortuni e l'80% delle morti.
 
Quello delle imprese pirotecniche è un settore produttivo di nicchia con circa 900 aziende assicurate per un totale di poco più di 1.700 addetti. Sempre secondo l'INAIL si tratta di un settore caratterizzato da una struttura estremamente precaria e frammentata (una media pari a meno di 2 addetti per azienda), da un tipo di lavorazione a carattere prevalentemente artigianale e manuale e da un forte radicamento nelle regioni del Mezzogiorno, dove la pratica dei botti e dei fuochi di artificio costituisce l'immancabile corollario, soprattutto nella stagione estiva, alle tradizionali feste popolari.
 
E al centro delle cronache soprattutto la Campania.
 
 
 
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Lo scorso 11 maggio l'esplosione di una fabbrica di fuochi d'artificio a Piane di Montegiorgio provoca 2 morti e 32 i feriti, 2 de quali gravi, e lesionato 15 aziende. Appena qualche settimana prima, il 23 aprile a Gragnano, in provincia di Napoli, muoiono tre persone: il titolare dell'azienda e due nipoti che lavoravano con lui. Un anno prima, nel maggio 2006, una fabbrica di fuochi d'artificio salta in aria a Mercato San Severino, in provincia di Salerno, causando la morte di due operai. E tre donne muoiono nell'agosto 2005 a Ottaviano (Napoli). Solo un mese prima a Teggiano (Salerno), nel Vallo di Diano, un'altra esplosione uccide due giovani fratelli e ferisce altre due persone. Infine, nel luglio 2004 sono cinque le vittime dell'ennesima esplosione in una fabbrica di fuochi di artificio alla periferia di Giugliano (Napoli).
 
 
Fonte: Inail.
 



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