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ISO 45001: a che punto è la norma e cosa cambierà in Italia?

ISO 45001: a che punto è la norma e cosa cambierà in Italia?
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: SGSL, MOG, dlgs 231/01

02/12/2016

A maggio 2016 la bozza della ISO 45001 sui sistemi di gestione della sicurezza ha avuto il voto negativo di molti paesi. Quando sarà disponibile? Quali le criticità riscontrate? Ne parliamo con Antonio Terracina della Contarp centrale dell’Inail.


Bologna, 2 Dic – Come ricordato anche in un recente intervento di alcuni rappresentanti dell’Inail, dopo circa venti anni di attesa è ormai in fase di avanzata elaborazione quella norma ISO sui sistemi di gestione della sicurezza – la ISO 45001 - che, “indipendentemente dall’indiscussa efficacia della gestione sistemica della sicurezza, ha diviso per decenni detrattori e sostenitori sull’opportunità di disporre una norma volontaria su questi temi”.

Tuttavia “disporre finalmente di una norma ISO sui sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro” è un indubbio vantaggio, a “patto di non pagare un prezzo troppo elevato in termini di perdita di requisiti ad alto valore”.



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Proprio con riferimento a queste parole e alle domande che ogni operatore si pone su cosa accadrà quando la nuova norma sarà disponibile, abbiamo intervistato, il 20 ottobre 2016 ad Ambiente Lavoro di Bologna, Antonio Terracina, Coordinatore del settore primo della CONTARP Centrale (Inail) e Capodelegazione UNI presso il Comitato che sta lavorando alla stesura della ISO 45001.

 

Antonio Terracina aveva appena partecipato al convegno Inail “Gestione della sicurezza per l’industria del futuro” con una relazione dal titolo “ISO/DIS 45001: rischi ed opportunità della nuova norma”.

 

Quale persona migliore per avere informazioni aggiornate sull’ultima versione (Draft International Standard/DIS) della norma ISO 45001 e sulla maturità del testo?

Anche perché, come racconta ai nostri microfoni Terracina, “la bozza che è stata posta a votazione a maggio 2016 è stata votata negativamente. Il nostro paese, insieme alla stragrande maggioranza europei - così come gli Stati Uniti, il Canada, l'Australia - ha contribuito col proprio voto negativo a fermare un testo che, in quel momento, era, a mio e a nostro avviso, decisamente non maturo e non pronto per una pubblicazione definitiva”.

 

A questo punto quali saranno i tempi realistici per l’approvazione di una versione definitiva?

Quali sono le criticità che sono state riscontrate?

Qual è il ruolo di UNI e INAIL nella stesura della norma ISO 45001?

 

E cosa potrebbe accadere nel passaggio dallo standard OHSAS 18001 alla nuova ISO 45001?

Sarà necessario modificare l’articolo 30 dell’attuale Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro?

 

Non potevamo poi non chiedere un commento sulle perplessità sollevate nei mesi scorsi sulla ISO/DIS 45001 da una nota comune di Cgil, Cisl e Uil. Sono condivisibili o meno le criticità evidenziate? Il futuro testo coglierà l’importanza del coinvolgimento e della partecipazione dei lavoratori alla gestione della sicurezza?

 

Come sempre diamo la possibilità ai nostri lettori di ascoltare integralmente l’intervista e/o di leggerne una parziale trascrizione.

 

 

 

 

Articolo e intervista a cura di Tiziano Menduto

 

 

La prima domanda è relativa alla situazione attuale e alla tempistica… A che punto è la nuova norma ISO 45001? Quando uscirà?

 

Antonio Terracina: “La norma è in uno stadio ancora abbastanza non definito in termini temporali. Il progetto di norma è partito a ottobre 2013 e la norma avrebbe dovuto vedere la luce alla fine del 2016 invece la bozza, che è stata posta a votazione a maggio 2016, è stata votata negativamente.

Il nostro paese, insieme alla stragrande maggioranza europei - così come gli Stati Uniti, il Canada, l'Australia - ha contribuito col proprio voto negativo a fermare un testo che, in quel momento, era, a mio e a nostro avviso, decisamente non maturo e non pronto per una pubblicazione definitiva.

Quindi questo voto negativo, naturalmente, implica la possibilità, se vi riusciremo, di migliorare il testo e implica naturalmente uno slittamento dei tempi. Adesso realisticamente la norma dovrebbe uscire, nella migliore delle ipotesi, a fine 2017 dopo un’ulteriore passaggio di votazione che dovrebbe essere probabilmente a marzo/aprile 2017”.

 

Quali sono le criticità che avete riscontrato?

 

Antonio Terracina: “Criticità ce n'erano più di qualcuna, effettivamente.

Una riguardava il coinvolgimento e la partecipazione e la consultazione dei lavoratori. Termini usati in maniera assolutamente fuorviante rispetto al precedente testo e che non davano la giusta enfasi a questo fondamentale processo che coinvolge i lavoratori, principali creditori di sicurezza e quindi anche principali protagonisti della gestione della sicurezza in un’azienda che adotta un sistema di gestione ma anche nelle aziende in generale, quando si fa sicurezza.

Altri aspetti riguardavano la gestione dei requisiti legali.

Non si voleva dare sufficiente enfasi all'affermazione di principio che un’azienda che adotta un sistema deve conoscere e rispettare le leggi che si attuano nel proprio paese. Altri temi riguardavano ancora la formazione dei lavoratori, dove a mio avviso non c'è abbastanza spazio nell'attuale testo.

E c’erano altre piccole “criticità” di ordine minore, in termini terminologici e quant'altro, che stiamo cercando di migliorare”.

 

Cerchiamo di comprendere cosa potrebbe accadere nel passaggio dallo standard OHSAS 18001 alla nuova ISO 45001?

 

Antonio Terracina: “Vorrei articolare la risposta in due punti di vista: un punto di vista tecnico e uno procedurale formale.

Dal punto di vista tecnico la norma nuova ha delle differenze rispetto alla 18001 e quindi sicuramente le aziende, in un lasso di tempo che sarà probabilmente individuato in un triennio, dovranno transitare dai propri sistemi 18001 a quelli 45001, adattandoli ai nuovi standard tecnici.

Faccio due esempi a memoria: il contesto dell'organizzazione, un punto nuovo della norma che nella precedente non c’era, così come l’enfasi sulla leadership o la puntualizzazione sui rischi e opportunità, che mancano del tutto nella 18001. Quindi sicuramente bisognerà adattare i sistemi alle nuove norme.

Dal punto di vista formale o procedurale il discorso è ancora più importante.

Le certificazioni, ripeto, avranno probabilmente un triennio di transizione per essere adeguate. Ma questo significherà - una volta che ci sarà la certificazione ISO 45001 - avere uno strumento che sarà riconosciuto da tutti i paesi del mondo. Significa che cadranno le distinzioni che oggi in Italia, così come in altri paesi, distinguono tra certificazioni sotto accreditamento ACCREDIA da altre certificazioni. E questo può che consentire un più agevole scambio fra il lavoro e le aziende. Cosa che risulterà naturalmente tanto più positiva, tanto più seria e rigorosa sarà la norma e il successivo processo di certificazione”.

 

Ad oggi l’articolo 30 del Testo Unico, riguardo alla conformità dei modelli organizzativi, fa riferimento alla 18001 e alle linee guida UNI INAIL.

Se uscirà la norma ISO 45001 si dovrà cambiare il Testo Unico?

 

Antonio Terracina: “Diciamo che non è strettamente indispensabile. Nel senso che l'articolo 30 recita testualmente ‘in sede di prima applicazione valgono le linee guida UNI INAIL e la OHSAS 18001”, quindi una volta che dovesse venire fuori la ISO 45001, norma di rango superiore rispetto alle linee guida UNI INAIL e 18001, diventa fisiologico il passaggio, quindi al di là di un eventuale intervento normativo.

È chiaro che poi è possibile, oserei dire probabile, che in occasione di uno dei tanti, purtroppo, emendamenti che si fanno al decreto 81, questo adeguamento possa arrivare. Ma, ripeto, è necessario che il testo che uscirà sia effettivamente utile, valido e, quindi - come tutti speriamo, visto che ci lavoriamo da tempo - meriti di essere citato nell'articolo 30 (…)”.

 

(…)



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