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I security manager facciano attenzione alla evoluzione delle norme!

I security manager facciano attenzione alla evoluzione delle norme!
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Security

22/01/2021

Tra i temi trattati nel programma formativo vi sono quelli afferenti a CPTED – è adesso stata pubblicata una nuova norma ISO 22341:2021 su questo tema.

Tutti i soggetti che hanno seguiti percorsi formativi come security manager sanno chi fra i temi, di cui devono essere a conoscenza, sono inclusi i riferimenti alle attività normative che riguardano la prevenzione del crimine, grazie a una appropriata progettazione urbana.

 

In questo contesto, segnaliamo lettori che si chiama ISO 22341:2021 -Security and resilience — Protective security — Guidelines for crime prevention through environmental design la norma appena pubblicata.  Questa norma è stata elaborata da ISO/TC 292, Security and resilience. Le precedenti norme era state elaborate da CEN/TC 325 Prevention of crime by urban planning and building design.

Eccone una sintetica illustrazione.

  

 

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Questo documento è alquanto diverso dai documenti prodotti in precedenza da CEN / TC 325, in quanto offre un riferimento panoramico sui temi di prevenzione del crimine, mentre i documenti normativi prodotti dal TC 325 facevano riferimento a situazioni specifiche, come insediamenti residenziali, centri commerciali, stazione di auto corriere o distributori di carburante simili.

 

Ricordo, al proposito, che un lungimirante dirigente di un ufficio del Comune di Piacenza ebbe a segnalare, nella elaborazione di un capitolato di appalto per la costruzione di edifici residenziali, uno specifico riferimento ad una norma del TC 325.

 

Mentre quindi le norme già pubblicate fanno riferimento ad aspetti estremamente concreti, come l’introduzione di inferriate, partizioni vetrate di sicurezza e simili, questa norma illustra invece i principi teorici, sulla base dei quali è possibile avere a disposizione evidenze di una significativa riduzione del crimine e del livello di timori nelle persone fisiche coinvolte, adottando determinate misure di prevenzione.

 

Si vuole così confermare il fatto che l’adozione di criteri CPTED migliora la sicurezza degli ambienti comuni in modo efficiente ed efficace.

 

La norma illustra innanzitutto i fattori di rischio afferenti alla sicurezza, le cause che portano alle vulnerabilità, con relativi livelli di rischio.

 

Viene quindi tracciata una breve panoramica storica della normativa CPTED, suddivisa in quattro fasi:

  • i luoghi dove il crimine si verifica,
  • i tipi e le cause dei rischi,
  • i soggetti coinvolti, e
  • le contromisure che possono essere adottate.

 

È evidente che solo una adeguata comprensione dei rischi può aiutare a individuare le adeguate misure di messa sotto controllo.

 

La norma raccomanda quindi di individuare un gruppo di lavoro, che possa seguire l’applicazione pratica della normativa, coinvolgendo tutti i soggetti coinvolti.

 

Un aspetto, che nelle precedenti normative non era stato esaminato, riguarda gli aspetti di sostenibilità ecologica delle misure adottate.

 

È bene precisare che in questo documento normativo l’espressione “security” viene usata in un’accezione assai allargata, facendo riferimento a qualunque situazione che possa creare timori della popolazione coinvolta.

 

Anche se questa norma offre alcuni esempi di misure di messa sotto controllo, essa non giunge al livello di dettaglio, delle precedenti normative, che quindi mantengono il loro valore.

 

Sorprende non poco il fatto che nelle referenze normative, che sono obbligatorie in tutte le norme, non venga fatto alcun cenno a quelle precedentemente sviluppati dal CT 325.

 

La norma successivamente illustra le strategie da applicare in fase di pianificazione, di progetto e di gestione specifica di un sito.

 

Indi illustra i cinque passi, che permettono di attuare i processi CPTED, che sono, rispettivamente:

  1. comunicazione e consultazione,
  2. obiettivi, contesto e criteri,
  3. valutazione del rischio,
  4. trattamento del rischio,
  5. monitoraggio, riesame e documentazione e registrazione.

 

È opportuno che tutti i soggetti certificati secondo la vigente normativa per i security manager si procurino copia di questa norma, pubblicata nel gennaio 2021, per arricchire ed aggiornare il proprio obbligatorio panorama di conoscenze in tema di security.

 

Adalberto Biasiotti

 

 


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