Lo stress lavoro-correlato nel settore dell’istruzione
Milano, 31 Ago – La Regione Lombardia, in collaborazione con INAIL e nell'ambito del progetto CCM 2013 del Ministero della Salute, ha prodotto alcune schede sul tema dello Stress lavoro-correlato e dei rischi psico-sociali in nove diversi settori di attività.
STRESS LAVORO-CORRELATO E RISCHI PSICOSOCIALI - SETTORE ISTRUZIONE
La letteratura scientifica internazionale ha evidenziato come il settore dell’Istruzione sia particolarmente interessato dal fenomeno del rischio da stress lavoro-correlato e dai fattori di rischio psicosociale. In particolare, da numerosi studi emerge che le principali criticità della professione di insegnante sono legate ad aspetti relazionali conflittuali che spesso si verificano con gli alunni, i genitori e gli altri colleghi. Anche dai risultati preliminari dell’ indagine europea ESENER 2 sui rischi nuovi ed emergenti, emerge che nel settore dell’istruzione il fattore di rischio più frequente è relativo alla gestione degli studenti difficili, seguito dalla pressione temporale e dalla precarietà del lavoro.
Si riporta di seguito una serie di fattori di rischio organizzativo potenzialmente presenti in questo settore indicando, per ognuno di essi, alcune misure correttive di carattere generale utili alla prevenzione e/o riduzione del rischio da stress lavoro-correlato.
CONTENUTO DEL LAVORO | |
FATTORI DI RISCHIO SLC | MISURE DI PREVENZIONE e/o GESTIONE DEL RISCHIO |
Rapporto problematico, per contesto e/ocircostanze, con alunni e/o genitori | - Dedicare tempo alla discussione sul rapporto insegnanti - genitoriall’interno del Consiglio d’Istituto -Organizzare seminari e/o incontri d’aggiornamento sul tema delle comunicazioni interpersonali efficaci e sugli stilieducativi, in relazione alla fascia di età degli alunni -Introdurre (o potenziare) i momenti di accoglienza inizialesia dal punto di vista didattico che relazionale |
Mancata condivisione del patto educativo trafamiglia e istituzione scolastica | -Favorire il dialogo fra genitori e insegnanti, ad esempioattraverso l’organizzazione di incontri e/o seminari -Favorire la collaborazione delle famiglie nelle attivitàeducative |
Confronto con una realtà sempre più multietnicae multiculturale e crescita del numero di studentiextracomunitari | -Predisporre attività a supporto degli alunni extracomunitari per l’acquisizione di un livello sufficiente di conoscenza dellalingua italiana che permetta loro di seguire le lezioni -Attivare progetti che coinvolgano tutti gli studenti efavoriscano l’integrazione degli alunni extracomunitari |
Presenza di classi numerose e/o con alunni con diagnosi di disturbi specifici dell’apprendimento odell’attenzione prive di insegnanti di sostegno, aumento del numero di alunni disabili nelle classi | -Definire chiari ed espliciti criteri di formazione delle classi prime -Prevedere prove di ingresso e/o considerare fattori oggettivi per assicurare la formazione di classi omogenee - Prestare attenzione alle informazioni in merito a situazioni specifiche (es. problematiche di singoli alunni, incompatibilità fra alcuni studenti, ecc) coinvolgendo icoordinatori dei Consigli di Classe |
Disomogeneità all’interno dei Consigli di Classe inmerito ai criteri di valutazione dell’apprendimento degli alunni e/o in relazione ai messaggi educativida trasmettere agli alunni | -Individuare spazi di discussione in merito alla valutazionedell’apprendimento e ai messaggi educativi da trasmettereagli alunni, sia in Collegio Docenti che in piccoli gruppi (es.Consiglio di Classe, team, ecc) al fine di definire regole condivise e formalizzate |
Frequenti modifiche organizzative conseguenti alle riforme scolastiche(autonomia scolastica, lavoro d’équipe, innalzamento della scuola dell’obbligo, ingresso anticipato nel mondo della scuola) | -Informare tramite seminari, workshop e/o gruppi di discussionein merito a riforme, cambiamenti in atto, vincolinormativi, ecc |
Costante necessità di aggiornamento e/o difficoltà di accesso all’aggiornamento con particolare riferimento alle tecnologie informatiche e di comunicazione elettronica | -Proporre un piano annuale di aggiornamento considerando sia gli specifici ambiti disciplinari che quelli trasversali (es.informatica, comunicazione, metodologia didattica, ecc) |
Criticità legate all’organizzazione degli orari dellelezioni | -Illustrare i vincoli organizzativi che possono impedirel’accoglimento delle preferenze, coinvolgendo i lavoratori nell’analisi delle necessità organizzative e nella ricerca dellemigliori soluzioni- - Alla luce dei vincoli di cui sopra, permettere al personale scolastico di esprimere delle preferenze in termini di orario, da valutare poi in relazione alle necessità organizzative
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CONTESTO LAVORATIVO | |
FATTORI DI RISCHIO SLC | MISURE DI PREVENZIONE e/o GESTIONE DEL RISCHIO |
Regolamenti d’Istituto talvolta poco chiari | - Revisionare i contenuti del Regolamento in modo che sianoapplicabili, concreti e più vicini alla realtà della scuola - Realizzare momenti di divulgazione dei contenuti del Regolamento - Monitorare l’applicazione del Regolamento |
Scarsa diffusione delle circolari, flussi di comunicazione interna inadeguati | - Definire in maniera puntuale contenuti e destinatari delle circolari - Gestire con cura la diffusione delle circolari e la circolazione delle informazioni |
Scarse possibilità di comunicazione e scarsosupporto da parte del Dirigente Scolastico rispetto a situazioni didatticamente ed educativamente difficili e in merito ai rapporti con alunni e rispettive famiglie | - Curare l’ascolto del personale (es. orari di ricevimento, presenza fisica a scuola, momenti di ascolto non strutturati,ecc) - Effettuare riunioni e/o incontri tra dirigenza e insegnanti - Predisporre strumenti di partecipazione del personalescolastico alle scelte assunte all’interno della scuola (es.mettendo a disposizione sistemi di comunicazione e/o favorendo l’invio di proposte e suggerimenti) |
Scarso supporto da parte dei colleghi ed isolamento | - Promuovere la discussione di gruppo (es. nei Consigli di Classe/team) sui problemi riscontrati ed affrontati dai singoliinsegnanti, favorendo il confronto, la condivisione e ilsupporto reciproco - Organizzare seminari e/o incontri di aggiornamento sultema delle relazioni interpersonali tra pari e sul lavoro digruppo - Favorire lo scambio e il supporto tra colleghi tramite, ad esempio, incontri/seminari e/o progetti interdisciplinari sutemi trasversali (es. salute, sicurezza, cittadinanza,educazione civica, ecc) - Creare uno sportello di ascolto per i casi individuali |
Regione Lombardia, “ Stress lavoro-correlato e rischi psicosociali. Settore Istruzione”, scheda realizzata nell’ambito del progetto CCM 2013 in collaborazione con INAIL, Dipartimento di Medicina, Epidemiologia,Igiene del Lavoro e Ambientale (DiMEILA), testi a cura di Simona Boneschi, Veronica Viganò, Raffaele Latocca. U.O. Medicina del Lavoro, AO San Gerardo Monza (formato PDF, 133 kB)
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