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Temporali e valanghe: come proteggersi

Come comportarsi in caso di temporale? Come soccorrere una persona colpita da un fulmine? Come sono classificate le valanghe?

A queste e altre domande risponde in modo chiaro ed esaustivo “Temporali & Valanghe – manuale di autoprotezione”, realizzato dall’Unità Organizzativa Protezione Civile della Lombardia.
La pubblicazione "Temporali & Valanghe", approvata con D.G.R. 11670 del 20 dicembre 2002 "Direttiva temporali per la prevenzione dei rischi indotti da fenomeni meteorologici estremi sul territorio regionale”, è ora disponibile on line e scaricabile gratuitamente.
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“In pratica tutti noi siamo parte della protezione civile”, si legge nell’introduzione del manuale. […]
“Attraverso l ’informazione e la preparazione tanto degli enti locali quanto dei singoli cittadini può così realizzarsi una attiva collaborazione con gli organi di protezione civile al fine di limitare
(controllare e prevenire) i rischi associati.”

Le norme di comportamento che vengono fornite,se correttamente e normalmente applicate, consentiranno di ridurre la possibilità di incidenti che spesso hanno conseguenze molto gravi per sè stessi e per gli altri.

Nella sezione relativa ai temporali, viene spigata l’origine dei fenomeni temporaleschi la loro classificazione, come vengono realizzate le osservazioni dei temporali e le previsioni. Utile per tutti è saper leggere un bollettino meteorologico e conoscere i comportamenti corretti in caso di temporale.

In caso di temporale se ci ritrova all’aperto è pericoloso stare seduti in contatto con più punti del terreno; tenersi per mano se si è in gruppo; stare a contatto con canna da pesca, ombrello, sci, antenne, albero di metallo di una barca; stare vicino ad alberi isolati o elevati, campanili, tetti, tralicci e gru, creste; stare vicino a piscine o laghi (specie le rive), ai bordi di un bosco con alberi d’alto fusto.
All’aperto è più sicuro: stare accovacciati a piedi uniti con un solo punto di contatto con il terreno, oppure seduti sullo zaino; stare distanziati di una decina di metri se si è in gruppo; stare in un bosco, purché sotto un albero non isolato e più basso di quelli circostanti; ricordare il motto “se puoi vederlo (fulmine) sbrigati, se puoi sentirlo (tuono)fuggi".

E’ sicuro inoltre in automobile stare con i finestrini chiusi e l ’antenna della radio abbassata; stare nelle cabine telefoniche, nelle teleferiche, nei vagoni del treno, in roulotte, in aereo.

Come rifugi vanno bene grotte, bivacchi, fienili, cappelle, ma lontano dalle pareti esterne. Nei rifugi non si deve sostare sull’uscio, su balconi o tettoie, vicino a pareti e finestre.

In caso di temporale, se ci si trova in casa non si deve stare a contatto con telefono fisso, televisore, computer, asciugacapelli, ferro da stiro, cuffie per musica; stare a contatto con tubature dell’acqua, caloriferi, impianto elettrico, cavi delle antenne e linee telefoniche; lavare i piatti, lavarsi.
Il manuale illustra inoltre come soccorrere una persona colpita da fulmine.

Relativamente alle valanghe è presentata la classificazione e la tipologia, le tecniche di autosoccorso e soccorso organizzato.
Una sezione molto interessante, realizzata con l’ausilio di vignette, presenta le “false sicurezze”, (come ad esempio il fatto che se ci si trova su un terreno pianeggiante si è completamente al sicuro dal pericolo di valanghe): sono credenze popolari in realtà errate.

Il manuale è scaricabile qui.
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