PuntoSicuro ad Ambiente Lavoro: novità normative e prevenzione
Bologna, 26 Ott – In conclusione di Ambiente Lavoro 2016, il Salone della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro che si è tenuto dal 19 al 21 ottobre a Bologna, PuntoSicuro fa un breve consuntivo non della manifestazione – per questo abbiamo riservato un futuro articolo – ma del lavoro giornalistico svolto in fiera affrontando il mare di stand, convegni, corsi e workshop bolognesi. Un mare come sempre molto vivace e che noi ottimisticamente vogliamo sperare sia stato navigato specialmente da chi era alla ricerca di approfondimenti mirati per migliorare la prevenzione e meno, come a volte capita, da chi era interessato solo alla raccolta di crediti formativi.
Il 2016 è un anno particolare, sia in relazione alla diffusione dei dati in controtendenza dell’incremento degli infortuni mortali - nel 2015 sono stati circa l’8% in più rispetto al 2014 – sia per le novità normative, alcune già in atto e alcune ancora solo potenziali. Ricordiamo tra tutte l’ Accordo in materia di formazione RSPP/ASPP approvato il 7 luglio in sede di Conferenza Stato Regioni e i decreti di recepimento delle direttive in materia di appalti pubblici e di campi elettromagnetici.
Senza dimenticare la possibile riforma costituzionale, che avrà ripercussioni anche nel mondo della tutela della salute e sicurezza sul lavoro, e su cui dovremo esprimerci con il referendum di dicembre.
Approfittando dell’evento bolognese PuntoSicuro ha cercato di approfondire alcuni dei temi più delicati in materia normativa e in materia di prevenzione di infortuni e malattie professionali facendoli raccontare e presentare da alcuni dei più autorevoli protagonisti dei più di duecento incontri (convegni, seminari, workshop e corsi). Sono state realizzate ben quattordici interviste che presenteremo sul nostro giornale nelle prossime settimane.
Innanzitutto abbiamo voluto fare il punto sul nuovo “Accordo tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano finalizzato alla individuazione della durata e dei contenuti minimi dei percorsi formativi per i responsabili e gli addetti dei servizi di prevenzione e protezione, ai sensi dell’articolo 32 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modificazioni”. Accordo, approvato il 7 luglio, che non revisiona solo il precedente Accordo del 26 gennaio 2006, ma che contiene anche sensibili modifiche alla formazione di quasi tutti gli “attori” che hanno ruoli, a partire dai lavoratori, in materia di sicurezza.
Abbiamo cercato di comprendere se nei prossimi mesi sia previsto un documento integrativo che possa rispondere ai vari dubbi che molti interlocutori hanno sollevato. E abbiamo voluto conoscere le tematiche che saranno chiarite.
Su questo tema abbiamo potuto intervistare Donato Lombardi, uno dei coordinatori del gruppo di lavoro del Coordinamento tecnico delle Regioni che ha lavorato al testo dell’Accordo del 7 luglio.
Altro tema delicato è quello relativo alla materia costituzionale e alla possibilità che la “sicurezza sul lavoro” torni ad essere, se la riforma costituzionale sarà validata dal referendum, competenza esclusiva dello Stato.
Su questo tema abbiamo intervistato il dirigente della Regione Toscana Marco Masi, (Coordinatore del comitato Sicurezza sul lavoro all’interno di ITACA) che è intervenuto ad Ambiente Lavoro nell’incontro “Cambia la Costituzione: problemi e prospettive per la sicurezza sul lavoro”. Con la riforma costituzionale che cosa potrebbe cambiare e cosa rimarrebbe invariato per gli addetti ai lavori?
Sempre in relazione alle novità normative, sia in ambito legislativo che tecnico, abbiamo poi ascoltato e registrato le parole di Virginio Galimberti, in rappresentanza dell’Ente italiano di normazione (UNI). Si è parlato di norme tecniche e specialmente delle novità del nuovo Regolamento (UE) 2016/425 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 marzo 2016 sui dispositivi di protezione individuale e che abroga la Direttiva 89/686/CEE del 21 dicembre 1989. Quali sono i vantaggi, le criticità e le conseguenze del nuovo regolamento europeo?
Siamo invece partiti dal nuovo decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 - Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture – per affrontare l’importante tema degli appalti. Ne abbiamo parlato con alcuni relatori al convegno “Le novità per la sicurezza introdotte con il nuovo codice degli appalti pubblici d.lgs.50/2016 e le prospettive di integrazione con il sistema di qualificazione delle imprese”. Ad esempio gli avvocati Lorenzo Fantini e Maria Giovannone e con Paolo Varesi (Commissione Consultiva permanente). Che giudizio di dare del nuovo Codice dei Contratti? Cosa cambierà?
Un altro decreto da commentare, anche in relazione alla direttiva che recepisce, è il decreto legislativo del 01 agosto 2016, n° 159 di recepimento della direttiva 2013/35/UE in materia di campi elettromagnetici. Un decreto appena entrato in vigore (2 settembre 2016).
Ne parliamo con Andrea Bogi (Laboratorio di Sanità Pubblica, Usl Toscana Sud-Est), uno dei referenti in materia di campi elettromagnetici del Portale Agenti Fisici (PAF) e relatore al convegno “dBAincontri2016 - Campi Elettromagnetici nei luoghi di lavoro. Legislazione, Valutazione, Tutela”. Ci sono criticità nelle novità normative e aspetti da chiarire?
Alle nostre domande ha risposto anche l’ingegnere Giuseppe Paduano, comandante dei Vigili del Fuoco di Viterbo e coordinatore nell’UNI della commissione di reazione al fuoco.
Con lui, relatore al convegno “Le nuove norme di Prevenzione incendi - Aspetti generali”, abbiamo cercato di comprendere come va l’applicazione del nuovo “ Codice di Prevenzione Incendi”, del Decreto del Ministero dell’Interno del 3 agosto 2015 recante “Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi, ai sensi dell'articolo 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139” (vigente dal 18 novembre 2015). Come migliorarne l’applicazione? E ci sono novità riguardo al decreto che aggiornerà il vecchio decreto del 10 marzo 1998?
Una norma importante che è invece è attesa da tempo e che verrà ad affiancarsi e a “superare” lo standard OHSAS 18001 è la futura ISO 45001 sui sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro. Per sapere a che punto sono i lavori relativi a questa norma, quali le criticità riscontrate e i suoi vantaggi e quanto tempo dovremo attendere per avere la versione definitiva, abbiamo intervistato Antonio Terracina (Inail CONTARP Centrale) che ha partecipato al convegno “Gestione della sicurezza per l’industria del futuro” con una relazione sui rischi ed opportunità della nuova norma.
Abbiamo poi scelto di affrontare alcune tematiche rilevanti in materia di prevenzione di infortuni e malattie professionali.
Innanzitutto abbiamo trattato il tema degli infortuni su strada – che rappresentano circa il 50% degli infortuni professionali mortali - intervistando Federico Ricci, Psicologo del lavoro e docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Il professor Ricci è intervenuto in un convegno dedicato al rischio stradale per utenti e per lavoratori con una relazione sulla sicurezza di chi guida per lavoro, con particolare riferimento all’impatto del contesto sul comportamento professionale dei guidatori. Quali sono le specificità del rischio stradale dei lavoratori?
Una seconda intervista su questo tema ha riguardato in particolare gli infortuni in itinere, stradali e non.
Ne abbiamo parlato con Andrea Bucciarelli (Consulenza Statistico Attuariale dell’Inail) che dopo aver relazionato su questo tema ad un convegno Inail, ci ha fatto comprendere la dimensione di questa problematica e ci ha fornito utili indicazioni sulla tutela dei lavoratori e sulle novità in materia normativa.
Un altro tema che abbiamo voluto affrontare era quello relativo al rischio chimico e alle criticità applicative dei regolamenti europei Reach e CLP.
Innanzitutto abbiamo intervistato Celsino Govoni (Dirigente Chimico Ausl Modena), una delle persone che in Italia hanno contribuito maggiormente (all’interno di vari gruppi e coordinamenti) all'applicazione della normativa in materia di rischio da agenti chimici pericolosi. Il Dott. Govoni era il referente di due diversi convegni sull’applicazione dei regolamenti REACH e CLP e lo abbiamo intervistato – per poter conoscere anche la situazione in Europa, insieme ad Augusto Di Bastiano (Senior Scientific Officer Risk Management Implementation Unit) dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA).
A che livello è l’applicazione dei regolamenti? Qual è la consapevolezza nelle aziende? Ci sono strumenti di supporto per le aziende e gli operatori?
Sempre in materia chimica, ma con riferimento all’edilizia, abbiamo raccolto alcune interessanti valutazioni su una ricerca e sulle prospettive future in materia di rischio chimico e di “applicazione dei Regolamenti REACH e CLP nell’ambiente da costruire e nell’ambiente costruito”. Una ricerca di cui hanno parlato davanti ai nostri microfoni/telecamera gli ingegneri Paolo Balboni e Giacomo Niboli del Gruppo di Lavoro Sicurezza Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bologna. Quali sono le criticità riscontrate nelle imprese? Nel mondo edile c’è sufficiente attenzione al rischio chimico?
Non potevamo poi non occuparci di cadute dall’alto e abbiamo rivolto alcune domande all’ingegnere Luigi Cortis del Dipartimento Innovazioni Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti Produttivi ed Insediamenti Antropici (DITSIPIA) dell’Inail.
A Luigi Cortis, relatore e referente del convegno “I sistemi di arresto caduta. Stato dell’arte ed innovazioni possibili”, abbiamo chiesto informazioni su una recente ricerca dell’Inail. E con lui abbiamo cercato di comprendere le eventuali criticità normative e la corretta interpretazione di alcuni termini.
Infine abbiamo cercato di portare avanti il nostro ruolo di media partner della nuova campagna europea “ Ambienti di lavoro sani e sicuri ad ogni età”.
Abbiamo dunque realizzato una intervista– quasi un breve convegno – a cinque diversi relatori del convegno ad Ambiente Lavoro su “Invecchiamento e lavoro”.
Abbiamo parlato in questo caso con la moderatrice Patrizia Serranti (SIE), con Rinaldo Ghersi (SIE - Coordinatore del gruppo di lavoro CIIP), Antonella Raspadori (Cgil), Giuliano Cazzola (docente di Diritto del Lavoro) e Patrizia Maestri (parlamentare e componente della XI Commissione Lavoro della Camera).
Si è parlato non solo di “invecchiamento attivo”, di prevenzione, ma anche di “lavori usuranti” e di “lavori gravosi”, anche in relazione ad una risoluzione, di cui l’onorevole Maestri è prima firmataria, che vuole riconoscere tra le categorie di lavoratori impegnati in attività usuranti anche gli operatori socio-sanitari…
In conclusione, come l’anno scorso, abbiamo intervistato Marilena Pavarelli, Project Manager di Ambiente Lavoro, per sapere non solo come è andata l’edizione 2016 della manifestazione, ma anche per comprenderne il futuro. Si terrà nel 2017 Ambiente Lavoro? Ci saranno cambiamenti rilevanti?
Tiziano Menduto
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