Valutazione Rischio Chimico Lavorazioni di friggitoria
Spresal chiede valutazione del rischio chimico per lavorazioni di friggitoria
Categoria: Agenti chimici, Reach, CLP. Aperta il 15/06/2023 da marcello ronga. Messaggi postati: 5.
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Autore | Messaggio |
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Buongiorno, lo Spresal in seguito al terzo sopralluogo in 6 mesi presso una gastronomia, in consegunza di richiesta di autorizzazione in deroga per il laboratorio seminterrato, ha chiesto di aggiornare la valutazione del rischio chimico del DVR con la valutazione del rischio per le lavorazioni di friggitoria "assiemea tutti gli elementi necessari a valutare l'esposizione dei lavoratori". Francamente è la prima volta che mi succede e mi lascia basito che venga richiesta la valutazione di rischio chimico relativamente ad un alimento (olio per frittura) per cui dubito esista una SDS. Come dovrei applicare il Movarisch? Capisco che se l'olio superasse certe temperature i vapori potrebbero essere nocivi, ma questo può valere per qualsiasi alimento che viene cotto. Vorrei quindi sapere se è una richiesta che è già capitata a qualcunaltro o se qualcuno valuta normalmente i rischi chimici legati alla frittura degli alimenti in olio. Dato che la cosa segue ad una lunga serie di integrazioni piuttosto anomale ho il sospetto che l'asl non voglia approvare la richiesta di autorizzazione in deroga scaricando la colpa sulla valutazione del rischio. Vorrei un confronto prima di rispondere. Grazie Postato il 15/06/2023 alle 11:05 | |
In risposta al messaggio di marcello ronga: L’olio fritto produce acroleina, un’aldeide volatile irritante per tutte le mucose, in primis delle vie respiratorie, e per gli occhi, e chi opera con detto olio ne è esposto.Buongiorno, lo Spresal in seguito al terzo sopralluogo in 6 mesi presso una gastronomia, in consegunza di richiesta di autorizzazione in deroga per il laboratorio seminterrato, ha chiesto di aggiornare la valutazione del rischio chimico del DVR con la valutazione del rischio per le lavorazioni di friggitoria "assiemea tutti gli elementi necessari a valutare l'esposizione dei lavoratori". Francamente è la prima volta che mi succede e mi lascia basito che venga richiesta la valutazione di rischio chimico relativamente ad un alimento (olio per frittura) per cui dubito esista una SDS. Come dovrei applicare il Movarisch? Capisco che se l'olio superasse certe temperature i vapori potrebbero essere nocivi, ma questo può valere per qualsiasi alimento che viene cotto. Vorrei quindi sapere se è una richiesta che è già capitata a qualcunaltro o se qualcuno valuta normalmente i rischi chimici legati alla frittura degli alimenti in olio. Dato che la cosa segue ad una lunga serie di integrazioni piuttosto anomale ho il sospetto che l'asl non voglia approvare la richiesta di autorizzazione in deroga scaricando la colpa sulla valutazione del rischio. Vorrei un confronto prima di rispondere. Grazie L’acroleina poi da origine all’acrilammide (cancerogena) che noi ingeriamo con il cibo. Immagino che la valutazione rischio chimico si riferisca a questo Postato il 15/06/2023 alle 13:43 | |
In risposta al messaggio di marcello ronga: https://www.ilo.org/dyn/icsc/showcard.display?p_lang=it&p_card_id=0090&p_version=2Buongiorno, lo Spresal in seguito al terzo sopralluogo in 6 mesi presso una gastronomia, in consegunza di richiesta di autorizzazione in deroga per il laboratorio seminterrato, ha chiesto di aggiornare la valutazione del rischio chimico del DVR con la valutazione del rischio per le lavorazioni di friggitoria "assiemea tutti gli elementi necessari a valutare l'esposizione dei lavoratori". Francamente è la prima volta che mi succede e mi lascia basito che venga richiesta la valutazione di rischio chimico relativamente ad un alimento (olio per frittura) per cui dubito esista una SDS. Come dovrei applicare il Movarisch? Capisco che se l'olio superasse certe temperature i vapori potrebbero essere nocivi, ma questo può valere per qualsiasi alimento che viene cotto. Vorrei quindi sapere se è una richiesta che è già capitata a qualcunaltro o se qualcuno valuta normalmente i rischi chimici legati alla frittura degli alimenti in olio. Dato che la cosa segue ad una lunga serie di integrazioni piuttosto anomale ho il sospetto che l'asl non voglia approvare la richiesta di autorizzazione in deroga scaricando la colpa sulla valutazione del rischio. Vorrei un confronto prima di rispondere. Grazie https://echa.europa.eu/substance-information/-/substanceinfo/100.003.141 acroleina Postato il 15/06/2023 alle 13:51 | |
In risposta al messaggio di marco buzzi: Grazie della risposta.L’olio fritto produce acroleina, un’aldeide volatile irritante per tutte le mucose, in primis delle vie respiratorie, e per gli occhi, e chi opera con detto olio ne è esposto. L’acroleina poi da origine all’acrilammide (cancerogena) che noi ingeriamo con il cibo. Immagino che la valutazione rischio chimico si riferisca a questo Certo, avevo immaginato anche io questo tipo di rischio ma come dicevo varrebbe per tutti i cibi cotti, soprattutto se ad alte temperature (pane, pizza etc...), in caso vengono cotti eccessivamente, ovvero "bruciati". La domanda è se vi è mai successo che chiedessero questa valutazione o se qualcuno la inserisce normalmente nelle proprie valutazioni. L'olio è un alimento quindi la richiesta sembra un pò anomala/eccessiva trattandosi di una gastronomia. Postato il 19/06/2023 alle 07:41 | |
Cercando in rete sono riuscito a trovare una scheda di sicurezza dell'olio, rimane comunque una richiesta singolare Postato il 25/06/2023 alle 13:05 |
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