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Telecamere...multate

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Dirigenti

11/02/2002

Condannati 5 dirigenti di un noto grande magazzino per l'installazione di telecamere negli spogliatoi dei dipendenti.

I sistemi di videosorveglianza sono sempre piu' utilizzati a fini di sicurezza, di tutela del patrimonio, di controllo di determinate aree e di monitoraggio del traffico o degli accessi di veicoli nei centri storici.

L'installazione e la gestione di questi impianti deve essere effettuata nel rispetto della riservatezza delle persone riprese.
Il settore della videosorveglianza, come previsto dal D.Lgs. 467/2001, sara' disciplinato attraverso un codice di deontologia e di buona condotta, che dovra' essere promosso dal Garante entro il giugno 2002, e messo a punto dagli organismi rappresentativi dei vari settori, previa verifica da parte dell'Autorità della loro conformità alla legge.

Il Garante per la protezione dei dati personali ha affrontato lo scorso anno in piu' occasioni l'argomento videosorveglianza e il 29 novembre 2000, nell'attesa di una specifica legislazione in materia, ha realizzato un ''decalogo'' indicante le cautele minime che deve osservare chi svolge questa attività.

Nessuna cautela era stata adottata invece nel grande magazzino Ikea di Genova dove, per individuare l'autore di una serie di furti, i dirigenti del centro commerciale avevano disposto l'installazione di telecamere negli spogliatoi dei dipendenti all'insaputa di questi.

Nel novembre 2000 una cassetta delle registrazioni era stata trovata da un sindacalista, dipendente dell'azienda. I carabinieri, ricevuta la querela del sindacalista avevano avviato le indagini e informato la procura.

Due successivi esposti erano stati presentati da altri sindacalisti che denunciavano il ritrovamento, da parte dei dipendenti, di due telecamere installate negli spogliatoi dei dipendenti e delle dipendenti.

I risultati dell'inchiesta, svolta dal pubblico ministero, sono stati trasmessi al giudice che, il 31 dicembre 2001, ha condannato 5 dirigenti (l'amministrare delegato, l'allora responsabile del personale Ikea Italia, l'allora consigliere di amministrazione di Ikea Italia con delega per la sicurezza aziendale, il responsabile della sicurezza e l'allora responsabile dell'Ikea di Genova) a pagare l'ammenda di un milione di lire ciascuno per la violazione della legge sulla privacy.






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