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25/10/2019: Telecamere sul posto di lavoro

Il garante privacy su sentenza corte Strasburgo

Telecamere sul luogo di lavoro: dichiarazione di Antonello Soro, presidente del garante per la privacy, su sentenza corte di Strasburgo

La sorveglianza occulta non puo’ diventare prassi ordinaria. I controlli devono essere proporzionati e non eccedenti.

 

“La sentenza della Grande Camera della Cortedi Strasburgo se da una parte giustifica, nel caso di specie, le telecamerenascoste, dall’altra conferma però il principio di proporzionalità comerequisito essenziale di legittimazione dei controlli in ambito lavorativo. L’installazione di telecamere nascoste  sul luogo di lavoro è stata infatti ritenutaammissibile dalla Corte solo  perché, nelcaso che le era stato sottoposto, ricorrevano determinati presupposti: vierano  fondati e ragionevoli sospetti difurti commessi dai lavoratori  ai dannidel patrimonio aziendale, l’area oggetto di ripresa (peraltro aperta alpubblico) era alquanto circoscritta, le videocamere erano state in funzione perun periodo temporale limitato, non era possibile ricorrere a mezzi alternativie le immagini captate erano state utilizzate soltanto a fini di prova dei furticommessi.

 

La videosorveglianza occulta è, dunque, ammessa solo in quanto extrema ratio, a fronte di “gravi illeciti” econ modalità spazio-temporali tali da limitare al massimo l’incidenza delcontrollo sul lavoratore. Non può dunque diventare una prassi ordinaria. Il requisito essenziale perché icontrolli sul lavoro, anche quelli difensivi, siano legittimi resta dunque, perla Corte, la loro rigorosa proporzionalità e non eccedenza: capisaldi delladisciplina di protezione dati la cui “funzione sociale” si conferma, anchesotto questo profilo, sempre più centrale perché capace di coniugare dignità einiziativa economica, libertà e tecnica, garanzie e doveri”. 


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