Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'

11/04/2016: Radon nei luoghi di lavoro: come misurarlo e ridurlo

I valori di riferimento per abitazioni e luoghi di lavoro

Il radon è un serio problema ambientale e sanitario. Vivere, lavorare o studiare in ambienti con elevate concentrazioni di radon aumenta la probabilità di contrarre un tumore polmonare, ma una semplice prevenzione può ridurre il rischio.
La prima cosa da fare, se si abita o si lavora in edifici a contatto con il terreno, o in edifici costruiti con materiali che possono essere ricchi di uranio/radio (in particolare tufi e pozzolane dell’Italia centrale) è effettuare una misurazione della concentrazione negli ambienti di vita. Il costo di una misura è relativamente basso (alcune decine di euro).
ISPRA dispone di un servizio misure al quale rivolgersi per richiedere una misurazione della concentrazione di radon nelle abitazioni o luoghi di lavoro. Per maggiori informazioni sulle modalità di misura e sulle tariffe rivolgersi alServizio di misure radon ISPRA.
Anche se si abita in un’area per la quale è nota una generalizzata bassa concentrazione di radon non è esclusa la possibilità di singole elevate concentrazioni. In tal caso prendete in considerazione l’eventualità di adottare dei sistemi che riducano la presenza del radon, anche se non esiste una concentrazione sicura al di sotto della quale il rischio si azzeri.
In caso siano riscontrate elevate concentrazioni di radon, prendete in considerazione l’eventualità di applicare dei sistemi che riducano la concentrazione. Prendete in considerazione la riduzione della concentrazione di radon anche se la misurazione ha dato risultati inferiori ai livelli di riferimento soprattutto se sono applicabili semplici accorgimenti.
Se avete intenzione di ristrutturare la vostra casa valutate la concentrazione di radon ed eventualmente adottate dei sistemi per prevenirne l'ingresso e l’accumulo. In questo caso il costo è notevolmente ridotto.
Se state per costruire una nuova casa valutate l’opportunità di applicare criteri anti-radon.  
 
Valori di riferimento per abitazioni e luoghi di lavoro
Il 17 gennaio 2014 è stata pubblicata la Direttiva 2013/59/Euratom del Consiglio Europeo del dicembre 2013, che stabilisce le norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti. La direttiva, una volta recepita, entro il 6 febbraio 2018, avrà un notevole impatto sulla normativa relativa all’esposizione al radon negli ambienti di lavoro. Inoltre, saranno considerati nel campo di applicazione, per la prima volta, anche gli ambienti residenziali (abitazioni).
Relativamente all’esposizione al radon negli ambienti di lavoro, attualmente il D.Lgs. 230/95 e s.m.i. definisce come campo di applicazione particolari luoghi quali sottovie, catacombe, grotte, tutti i luoghi di lavoro sotterranei. Il decreto prevede, inoltre, che le regioni e le province autonome individuino le zone o luoghi di lavoro con caratteristiche determinate a elevata probabilità di alte concentrazioni di attività di radon, secondo le modalità individuate da un’apposita commissione (non ancora costituita). Viene fissato un primo livello di azione in termini di concentrazione di attività media in un anno pari a 500 Bq m-3 oltre il quale i datori di lavoro devono attuare particolari adempimenti ad esempio notifiche a pubbliche amministrazioni e, in particolare, una valutazione della dose efficace. Nel caso in cui tale dose efficace superi il valore di 3 mSv, il datore di lavoro ha l’obbligo di ridurre la concentrazione di radon o la dose efficace al di sotto dei valori sopra riportati. Nel caso non si riesca a ridurre la dose efficace al di sotto dei valori prescritti si applica una parte della protezione sanitaria dei lavoratori contro le radiazioni ionizzanti prevista dal Decreto stesso.
Relativamente agli ambienti residenziali non esiste attualmente una normativa. In passato la Raccomandazione europea 90/143/Euratom del 21/02/90 aveva stabilito un livello di riferimento di 400 Bq m-3 per gli edifici esistenti e, come parametro di progetto, un livello di 200 Bq m-3 per gli edifici residenziali da costruire, superati i quali era raccomandata l'adozione di provvedimenti correttivi. Nel 2009 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha proposto che le Autorità nazionali adottino un valore di riferimento di 100 Bq m-3. Tuttavia, se particolari condizioni di un paese non consentissero l’adozione di tale valore, questo non dovrebbe comunque essere superiore a 300 Bq m-3.
Le principali novità introdotte con la nuova Direttiva 2013/59/Euratom riguardano l’introduzione di livelli riferimento inferiori rispetto ai livelli di azione indicati dalla normativa italiana per gli ambienti di lavoro. Ogni Stato membro dovrà stabilire livelli di riferimento nazionali, per la media annua della concentrazione di attività di radon in aria, non superiori a 300 Bq m-3 a meno che un livello superiore non sia giustificato dalle circostanze esistenti a livello nazionale.
Per le abitazioni lo Stato membro dovrà stabilire livelli di riferimento nazionali, per la media annua della concentrazione di attività di radon in aria, non superiori a 300 Bq m-3.
La direttiva stabilisce inoltre che gli Stati membri definiscano un piano d'azione nazionale che affronti i rischi di lungo termine dovuti alle esposizioni al radon, con il principale obiettivo di ridurre l’impatto sulla popolazione e sui lavoratori, attraverso, ad esempio, l’adozione di misure appropriate per prevenire l’ingresso del radon in nuovi edifici e individuando le zone in cui si prevede che la concentrazione media annuale di radon superi il livello di riferimento nazionale in un numero significativo di edifici. All’interno di tali zone dovranno essere effettuate misurazioni del radon nei luoghi di lavoro e negli edifici pubblici situati al pianterreno o a livello interrato, e promossi interventi volti a individuare le abitazioni in cui la concentrazione media annua supera il livello di riferimento, incoraggiando eventuali azioni di rimedio in tali abitazioni.
 
Come si riduce
Le indicazioni riportate di seguito hanno carattere generale e sono di tipo descrittivo. Nel caso si decidesse di applicare azioni di rimedio, occorre approfondire la situazione generale (tipologia edilizia, litologia, modalità di utilizzo dell’edificio, ecc.) al fine di selezionare i metodi più appropriati.

Non è possibile eliminare completamente il radon dai nostri ambienti di vita. Anche all'esterno è presente, in concentrazioni relativamente basse (in genere 5-10 Bq/m3). Tuttavia è possibile e raccomandabile intervenire in quegli ambienti in cui la concentrazione è elevata e causa rischio per la salute. Negli Stati Uniti più di 800.000 edifici sono stati bonificati riducendo la concentrazione di radon e 1.200.000 sono gli edifici costruiti con criteri anti-radon.
La scelta del metodo più adatto al singolo edificio dipende da molti fattori e deve essere oggetto di discussione e di approfondimento tra tutti i soggetti interessati (proprietario, eventuali occupanti, imprese). L'intervento deve essere un compromesso tra efficienza di abbattimento del radon, costi di installazione ed esercizio, accettabilità da parte degli occupanti, facilità di manutenzione, incidenza sulle abitudini di vita, durata nel tempo.
 
Alcuni metodi generali per ridurre il radon negli ambienti:
  • Depressurizzazione del suolo
  • Ventilazione
  • Ventilazione del vespaio
  • Pressurizzazione dell'edificio
  • Sigillatura delle vie di ingresso
  • Azioni di prevenzione per nuove costruzioni
 
Fonte: ISPRA

14/01/2016: Qualità dell'aria indoor nelle scuole, rischi per la salute e prevenzione

Un corso per valutare i fattori di rischio per salute e benessere presenti nell'aria interna delle scuole


13/01/2016: Infortuni sul lavoro: si chiude il 2015 con morti in continua crescita

L'analisi di ANMIL.


13/01/2016: Occhio all'etichetta!

I nuovi pittogrammi di pericolo che si trovano sulle etichette dei prodotti chimici più comunemente in commercio.


12/01/2016: Attività ispettiva: Linee Guida per lo svolgimento delle Ispezioni

Regolamento del 25 novembre 2015


12/01/2016: E’ nato il mantello invisibile!

Finalmente le fantasie stanno diventando realtà. Di A. Biasiotti.


11/01/2016: Attività di estetista: aggiornata la discilplina sulle apparecchiature utilizzabili

Il provvedimento entra in vigore il 12 gennaio 2016.


11/01/2016: Criteri per l’individuazione dell’unità produttiva

Il contenuto nella circolare n. 197/2015 dell'INPS.


08/01/2016: Abolizione registro infortuni e rilascio “Cruscotto infortuni”

La Circolare n.92 del 23 dicembre 2015


08/01/2016: Trasporti e magazzinaggio, in cinque anni gli infortuni diminuiti di un terzo

Dalle vibrazioni agli orari prolungati tanti fattori di rischio


07/01/2016: I pregi, ma anche i problemi, delle stampanti 3D

Negli ultimi tempi si è fatto un gran parlare delle stampanti 3D, che permetterebbero con relativa semplicità di realizzare prototipi e pezzi unici, a costi e tempi contenuti.


07/01/2016: Serrande tagliafuoco: pubblicata in lingua italiana la norma europea UNI EN 1366-2

UNI EN 1366-2:2015 “Prove di resistenza al fuoco per impianti di fornitura servizi - Parte 2: Serrande tagliafuoco”


05/01/2016: Bando Isi 2015: dall’Inail oltre 276 milioni di euro alle imprese che investono in sicurezza

Dal 1° marzo al 5 maggio 2016 le aziende possono inserire sul portale dell’Istituto le domande di finanziamento.


04/01/2016: Lavoro pubblico, siglata tra Inail e Scuola nazionale dell’amministrazione (Sna) la Convenzione attuativa

In programma progetti didattici, iniziative di formazione e aggiornamento su salute e sicurezza sul lavoro.


30/12/2015: Pubblicati nuovi interpelli in materia di salute e sicurezza

On line le risposte a nuovi quesiti


30/12/2015: Milleproroghe. Proroga per il Sistri

Approvata la proroga di un anno per l’adeguamento al Sistri


29/12/2015: I cinque punti chiave dell’OMS per alimenti più sicuri

I principi di base che ogni individuo dovrebbe conoscere in tutto il mondo per prevenire le malattie di origine alimentare


28/12/2015: Relazione VIA e VAS

Pubblicata la relazione sulle attività svolte dalla Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambiental


23/12/2015: Le inidoneità e le limitazioni lavorative del personale del SSN

Dimensioni del fenomeno e proposte


22/12/2015: Una boccata di ossigeno per gli istituti di vigilanza privata!

La pressione che il ministero dell’interno sta esercitando sugli istituti di vigilanza privata è forse insostenibile.


22/12/2015: 8° Rapporto sull’attività di Sorveglianza del Mercato - Direttiva macchine

La sintesi dell’attività di Sorveglianza del Mercato, riferita al 30 giugno 2015.


87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97