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21/11/2014: Processo Eternit: Attendiamo le motivazioni della sentenza

Il direttore generale dell’Inail interviene dopo la decisione della Corte di Cassazione di azzerare condanne e risarcimenti: “In caso di ulteriori giudizi, valuteremo cosa fare per tutelare l'Istituto e garantire al meglio le prestazioni”. Intanto il sindaco di Casale Monferrato chiede un incontro col governo: “Continueremo a lottare”
 
“Questa sentenza va rispettata e considerata per quello che è. Dalla lettura delle motivazioni e dagli eventuali giudizi che si dovessero sviluppare, l’Inail opererà le proprie scelte”. Il direttore generale dell’Inail, Giuseppe Lucibello – a margine della “Giornata della trasparenza 2014”, a Roma – interviene sulla sentenza della Corte di Cassazione che – per intervenuta prescrizione – ha fatto tabula rasa delle condanne e dei risarcimenti disposti, in primo grado e in Appello, nel processo Eternit.

“Patologie da amianto non sufficientemente codificate”. Lucibello ha ricordato che “Inail e Inps erano stati esclusi dal procedimento come parti civili in sede di appello” e che l’Istituto ha già speso 280 milioni di euro per le prestazioni a favore dei lavoratori colpiti dalla fibra killer lavorata negli stabilimenti italiani della multinazionale. “Se, come già anticipato dal procuratore Guariniello, dalla lettura delle motivazioni si dovessero sviluppare ulteriori giudizi, noi valuteremo cosa fare per tutelare l'Istituto e per garantire al meglio sia le prestazioni agli assistiti che le aspettative delle loro famiglie – ha aggiunto – in relazione a una patologia che, probabilmente, non viene codificata a sufficienza da un sistema e da una categoria di reati datata, che non tengono in considerazione la latenza e gli sviluppi di queste terribili patologie”.

La Cassazione: “Giudizio sul disastro ambientale, non sui morti”. La sentenza della Suprema Corte ha catalizzato l’attenzione di tutto il Paese. In mattinata il presidente del Consiglio, Matteo Renzi – che, intervistato da radio Rtl 102.5 ha parlato di “incubo prescrizione” – ha impegnato il governo a cambiare i tempi della giustizia e le regole sulle scadenze dei reati. “La giustizia deve essere tempestiva. Non possiamo cedere davanti alla prescrizione. I processi devono essere veloci e giusti”. Questo il tweet del premier postato alle 8:30 di oggi. Una presa di posizione alla quale il responsabile dell’ufficio stampa della Corte di Cassazione, il consigliere Raffaele Botta, ha risposto con un comunicato ufficiale. Nella nota si precisa, così, “che oggetto del giudizio era esclusivamente l'esistenza o meno del disastro ambientale, la cui sussistenza è stata affermata dalla Corte, che ha dovuto, però, prendere atto dell'avvenuta prescrizione del reato essendosi l'evento consumato con la chiusura degli stabilimenti Eternit, avvenuta nel 1986, data dalla quale ha iniziato a decorrere il termine di prescrizione. Non erano, quindi, oggetto del giudizio i singoli episodi di morti e patologie sopravvenute, dei quali la Corte non si è occupata”.

A Casale Monferrato proclamato il lutto cittadino. Un’interpretazione che certo non soddisfa in alcun modo i familiari delle vittime della Eternit, che promettono battaglia. “Non ci fermeremo – ha affermato il sindaco di Casale Monferrato, Titti Palazzetti, che oggi ha proclamato lutto cittadino – Porteremo avanti la nostra battaglia in tutti i modi possibili, nelle sedi legali e in Parlamento, per riformare la giustizia e affinché nel codice penali siano inseriti in modo chiaro i reati contro l’ambiente e la salute dei cittadini e che le pene non siano più prescrittibili”. A Casale – il comune più flagellato dalla fibra killer – sono state registrate oltre 1.700 morti. Un massacro che, ancora oggi, cresce al ritmo di un decesso alla settimana.

Il sindaco Palazzetti: “Non siamo sconfitti”. Palazzetti, che ha contattato la segreteria di Renzi e sollecitato al più presto un incontro col governo “per affrontare la questione delle vittime e dei mancati risarcimenti”, non lesina una stoccata per la Corte di Cassazione. “Aveva margini per fare un altro tipo di sentenza, più innovativa, che facesse storia nella giurisprudenza – valuta il primo cittadino di Casale – Poteva, anziché applicare in modo bizantino il diritto alla lettera, applicare in modo innovativo lo spirito della legge e condannare i comportamenti”. “La sentenza di condanna è stata annullata per prescrizione non perché il fatto non sia stato commesso – sottolinea Palazzetti – Non siamo una comunità sconfitta, siamo una comunità che comunque ha vinto, perché è riuscita a portare a processo con le sole sue forze una multinazionale potentissima e creare notorietà attorno a questo caso”.

Ma su Schmidheiny pendono ancora tre inchieste. La procura di Torino ricorda che sono ancora tre le inchieste aperte per il caso Eternit. Nella prima l'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny, ex direttore generale della Eternit, è indagato per omicidio volontario in relazione alla morte per mesotelioma di 213 persone. Il secondo procedimento è relativo agli italiani deceduti dopo aver lavorato negli stabilimenti svizzeri e brasiliani della multinazionale. Il terzo fascicolo, infine, riguarda l'amiantifera di Balangero, nel torinese, la più grande cava d'amianto d'Europa: un recente studio epidemiologico ha evidenziato 214 decessi imputati alla lavorazione dell’asbesto. In questo caso Schmidheiny è indagato perché la cava per molti anni fece parte della galassia Eternit.
 
Fonte: INAIL.

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Con la sentenza n. 21242 del 26 maggio 2014, la Corte di Cassazione ha affermato la responsabilità del datore di lavoro sul mancato obbligo formativo previsto dal TU sulla sicurezza (Decreto Legislativo n. 81/2008), per l’infortunio occorso al lavoratore, indipendentemente dal fatto che quest’ultimo sia stato munito di tutti i dispositivi di protezione individuale previsti per il rischio connesso e che abbia un’esperienza pluriennale con i macchinari abitualmente utilizzati al lavoro. I giudici della Suprema Corte hanno spiegato come l’esperienza e le competenze dei lavoratori non possono sostituire in nessun modo la formazione impartita dal datore di lavoro.


05/06/2014: Rassegna-Concorso Inform@zione: SCADENZA PROROGATA AL 30/06


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Con il Decreto Dirigenziale del 27 maggio 2014 è stato pubblicato l'elenco di cui al punto 3.7 dell'Allegato III del Decreto 11 aprile 2011, dei soggetti abilitati per l'effettuazione delle verifiche periodiche di cui all'articolo 71, comma 11, del Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, come modificato e integrato dal Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n. 106.


03/06/2014: Sistri: nuovi servizi a supporto delle aziende


30/05/2014: Inail e Confindustria promuovono il premio “Imprese per la sicurezza”

Inail e Confindustria promuovono la terza edizione del premio “Imprese per la sicurezza”.


29/05/2014: Incentivi Inail: l’invio telematico oggi dalle 16 alla 16.30

La seconda fase della procedura per l’assegnazione degli incentivi stanziati con il bando Isi 2013, per sostenere progetti di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, si svolgerà tra le ore 16 e le 16:30 del 29 maggio.


28/05/2014: D.Lgs. 81/08: il Ministero del lavoro rende disponibile il testo aggiornato con tutte le disposizioni integrative e correttive

Disponibile on line il testo coordinato del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro con tutte le disposizioni integrative e correttive.


27/05/2014: INAIL – Incentivi alle imprese: Regole tecniche e modalita' di svolgimento

INAIL – Incentivi alle imprese per la realizzazione di interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro – Regole tecniche e modalità di svolgimento


26/05/2014: Denuncia la presenza di amianto su GuardiaNazionaleAmianto

Il sito GuardiaNazionaleAmianto è una piattaforma digitale che permette ad ogni singolo cittadino di segnalare luoghi in cui ci sia una presunta presenza di amianto.


23/05/2014: Ilva: condannati 28 ex dirigenti per le morti causate dall'amianto

Il tribunale di Taranto ha condannato 28 ex dirigenti dell'Ilva per le morti causate dall'amianto e da altre sostanze cancerogene provenienti dallo stabilimento siderurgico. Le pene più alte sono state inflitte agli ex manager della vecchia Italsider pubblica alla quale subentrò il gruppo Riva. Gruppo che lunedì darà al Commissario Enrico Bondi una "risposta formale" sul piano industriale


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