Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'

18/03/2022: Come migliorare la qualità dell'aria che respiriamo?

Per individuare le azioni più efficaci, è necessario conoscere le sorgenti degli inquinanti atmosferici in un determinato territorio: un focus specifico sulla piana lucchese nell’incontro promosso da Regione Toscana e Comune di Capannori (LU)

A novembre del 2020 la Corte di giustizia europea ha condannato l’Italia per aver violato la Direttiva in materia di qualità dell’aria ambiente; la Toscana è una delle regioni coinvolte dalla causa (C-644/18), per aver superato, in maniera sistematica e continuata, nelle zone interessate, i valori limite giornaliero e annuale applicabili alle concentrazioni di PM10 e per non aver adottato misure adeguate a garantire il rispetto dei valori limite e, in particolare, dei piani per la qualità dell’aria che prevedano misure appropriate affinché il superamento dei valori limite sia il più breve possibile. Ad oggi per la nostra regione il superamento riguarda la sola stazione della rete regionale di LU-Capannori.

Proprio a Capannori, Regione Toscana e amministrazione comunale hanno recentemente organizzato un incontro per sensibilizzare e informare i cittadini ed incentivare l’adozione di comportamenti virtuosi nelle attività quotidiane, contribuendo così a ridurre le emissioni in aria di sostanze inquinanti.

Ma quali sono le azioni più efficaci per incidere positivamente sulla qualità dell’aria? Che azioni può compiere nel quotidiano ogni singolo cittadino? Per rispondere a questi quesiti, all’incontro, oltre alle amministrazioni, hanno partecipato anche Franco Lucarelli, Docente di Fisica applicata presso il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Firenze, e Bianca Patrizia Andreini, Responsabile del Centro regionale tutela qualità dell’Aria di ARPAT.

Andreini, in particolare, ha illustrato il quadro delle emissioni nella piana lucchese, dove, nonostante una tendenza al miglioramento osservato negli anni, si registrano - come abbiamo già detto - livelli di PM10 più alti rispetto al resto della regione.

I dati illustrati da ARPAT nel corso dell’incontro sono tratti dall’aggiornamento dell’Inventario regionale delle sorgenti di emissione (IRSE) che l’Agenzia ha da poco redatto per conto della Regione e che fornisce informazioni importanti sull’origine del PM10 primario. Per quanto riguarda la piana lucchese, da IRSE emerge che la fonte prevalente sono gli impianti di combustione non industriale, ovvero i riscaldamenti e, quasi esclusivamente, quelli alimentati a vegetali, quindi legna e pellet, il cui processo di combustione, tra l’altro, produce anche altri inquinanti oltre al particolato.




Se la combustione di biomassa per il riscaldamento incide in modo prevalente sulla produzione di particolato è anche vero che il calore nella piana lucchese è stimato che sia prodotto solo per il 29% dalla combustione di biomassa. Il fatto che una percentuale così contenuta produca tanto inquinamento dipende dal fattore di emissione: la combustione di legna in un caminetto chiuso produce ad esempio - a parità di energia termica (calore) prodotto - un terzo delle polveri emesse dalla combustione di legna in un caminetto aperto.

Quanto alla combustione di residui agricoli, da IRSE emerge un contributo molto ridotto. Nonostante che questa stima sia quella che, a livello europeo, soffre di maggior incertezza, bisogna comunque prestare attenzione a queste emissioni perché derivano da combustioni incontrollate che producono, tra l’altro, non solo particolato ma anche microinquinanti cancerogeni come la diossina. In Toscana i contributi maggiori derivanti da questa pratica si hanno nelle province di Siena e Grosseto, ovvero territori molto dedicati all’agricoltura e quindi alla combustione delle biomasse derivanti dalle potature.

Un altro contributo importante al PM primario è costituito dal traffico, che lRSE divide tra emissioni diffuse, quindi traffico locale, e emissioni lineari, quelle delle grandi reti di comunicazione: in questo caso le città hanno livelli più elevati rispetto al resto del territorio. È necessario ricordare che nel caso del traffico il PM non è prodotto solo dalla combustione ma anche dall’abrasione di freni, gomme e strada.




La terza fonte è l’industria, che nella piana produce il 3,1% di PM primario, il 22% del quale proviene dalle emissioni puntuali delle aziende sottoposte ad AIA.

In aria, poi, è possibile trovare altro, dal momento che i precursori delle polveri, come ad esempio gli ossidi di zolfo e gli ossidi di azoto, si trasformano e una frazione dà luogo a particolato secondario che si va ad aggiungere a quello primario.

Nel suo intervento, il prof. Lucarelli ha illustrato i risultati del progetto Patos 3, finanziato dalla Regione Toscana e realizzato da INFN di Firenze, UNIFI, ARPAT e LaMMA, che ha studiato nel 2019-2020 la composizione del particolato, con l’obiettivo di identificare le sue diverse sorgenti e quantificarne l’impatto.



Il progetto è giunto ad analoghe conclusioni rispetto al 2006 (Progetto Patos 2): la situazione della qualità dell’aria in generale è migliorata ma, per quanto riguarda il contributo delle sorgenti, la sorgente “combustione di biomasse” presso la stazione di LU-Capannori rimane superiore al 50% durante i giorni di superamento, con valori di picco che raggiungono i 70 μg/m³ e con andamento temporale caratterizzato da una fortissima stagionalità, che comporta valori molto elevati durante la stagione fredda e che tendono ai valori di fondo della Toscana durante l'estate.

Le concentrazioni e gli andamenti di alcuni composti primari hanno fornito indicazioni sulle sorgenti; il levoglucosano, ad esempio, marker tipico della combustione di biomasse, è risultato presente prevalentemente nei mesi invernali. La medesima indicazione proviene anche dal benzo(a)pirene, che registra picchi di concentrazione in inverno e che a Capannori fa registrare valori superiori al resto della regione; le sue sorgenti principali infatti sono la combustione delle biomasse e le cokerie, queste ultime assenti nel territorio lucchese.

Un altro dato che fornisce informazioni importanti è la distribuzione delle particelle durante la giornata; se infatti nel periodo estivo troviamo il picco la mattina e in media le particelle più piccole rappresentano il 60% del particolato, in inverno la situazione è diversa, con il picco concentrato nel periodo notturno, legato al riscaldamento, e, soprattutto, la percentuale del particolato ultrafine sale al 74%. Il particolato proveniente dalla combustione della biomassa si colloca infatti quasi esclusivamente nella frazione fine, che è la più pericolosa poiché penetra più profondamente nelle vie respiratorie.

L’andamento delle sorgenti osservato a Capannori grazie allo studio Patos è lo stesso osservato a Porcari nell’ambito di un progetto finanziato dal Comune di Porcari con il quale sono stati svolti campionamenti ed analisi che hanno permesso di confrontare quello che succedeva in queste due aree, confermando così come il problema non interessa esclusivamente il territorio di Capannori ma piuttosto l’intera zona.

L’Assessore all’Ambiente, economia circolare, difesa del suolo, lavori pubblici e Protezione Civile di Regione Toscana, Monia Monni, intervenuta nell’ambito dell’incontro, ha ricordato la recente modifica alla Legge regionale 74/2019, che ha introdotto misure urgenti e rafforzative delle azioni previste dal Piano regionale per la qualità dell’aria ambiente (PRQA) e che si è resa necessaria per evitare l’aggravamento della procedura di infrazione comunitaria 2014/2147 e per rispondere, nello specifico, alla sentenza di condanna della Corte di giustizia europea. La norma approvata ha proprio come obiettivo prioritario quello di riportare nel più breve tempo possibile entro i limiti previsti dal Dlgs 155/2010 i comuni in cui si verificano superamenti del valore limite per il PM10 (quindi i comuni della piana lucchese), prevedendo l’adozione di ulteriori misure per accelerare il processo di risanamento.

La nuova legge regionale prevede quindi che nei comuni in cui non è rispettato il valore limite delle concentrazioni per il PM10 vengano istituite limitazioni per l’utilizzo di generatori di calore alimentati a biomasse, con una classe di prestazione emissiva inferiore a “3 stelle” ai sensi del DM 186/2017.

Queste limitazioni dovranno essere recepite nei PAC dei comuni interessati e saranno accompagnate da misure di incentivazione per la sostituzione degli impianti di riscaldamento civile a biomassa con impianti alternativi a basse emissioni, già previste dall’Accordo di programma stipulato con il Ministero della Transizione ecologica e istituite con LR 97/2020, che è intervenuta sull’efficientamento con un collegato alla legge di stabilità, mettendo a disposizione, nel triennio 2021/2023, circa 6milioni a supporto di privati e Comuni.

Il Sindaco del Comune di Capannori, Luca Menesini, a conclusione dell’incontro, nel ringraziare per gli approfondimenti tecnici presentati che hanno permesso di fare chiarezza scientifica sul problema dell'inquinamento atmosferico nella Piana, auspica che il "forte" provvedimento regionale, resosi necessario per rispondere alla procedura di infrazione, essendo l'unica soluzione possibile da applicare nel breve termine, vada ad inserirsi in un più ampio quadro di misure che possono includere ad esempio gli incentivi per i termocamini o gli interventi per la metanizzazione e i trasporti.

Per approfondimenti, consulta le slides presentate da Università di Firenze e ARPAT nel corso dell'incontro

Fonte: ARPAT


04/08/2023: Un nuovo protocollo per la sicurezza nell’area portuale

Il 3 agosto 2023 è stato firmato il protocollo d’intesa per la pianificazione di interventi in materia di sicurezza nell’ambito portuale di Trieste.


03/08/2023: E-state in privacy

I suggerimenti del Garante della protezione dei dati personali per quando si è in vacanza


02/08/2023: Modalità di dimostrazione dell’iscrizione all’Albo nazionale gestori ambientali

La Delibera n.1 del 13.02.2023 ha introdotto una nuova modalità di dimostrazione dell’iscrizione all’albo, in alternativa all’esibizione dei provvedimenti inerenti l’iscrizione.


01/08/2023: Produzione di CSS da rifiuti

Nessun vincolo alle tecniche di produzione utilizzate


28/07/2023: Decreto Omnibus

Pubblicata in G.U. la Legge di conversione del DL 51/2023


27/07/2023: Buone pratiche per la sicurezza nei cantieri

In partenza la seconda edizione del concorso


25/07/2023: Per chi non lo sapesse: il pericolo concussione

Un piccolo approfondimento di Alessandro Mazzeranghi per conoscere le possibili conseguenze nei luoghi di vita e di lavoro di un colpo in testa anche senza danni esterni visibili.


24/07/2023: Sulla conservazione dei registri di carico e scarico dei rifiuti

Un interpello del Ministero dell'Ambiente indica che i consulenti aziendali non possono conservare i registri di carico e scarico dei rifiuti dei propri clienti.


20/07/2023: Rentri: il regolamento d'attuazione

Pubblicate le modalità di funzionamento del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti, conosciuto come Rentri.


19/07/2023: TU ambiente: nuove disposizioni correttive e integrative

Le principali modifiche apportate al TU ambientale dal D.Lgs.213/2022


18/07/2023: Nuovo codice appalti e tutela ambientale


17/07/2023: Seminario gratuito "Cambiamenti climatici e lavoro"

Inail organizza il 21 luglio il convegno gratuito "Cambiamenti climatici e lavoro ricerca scientifica e progetti di intervento. Le iniziative dell’Inail per il settore dell’edilizia"


14/07/2023: Legge sul ripristino della natura

L'UE deve disporre di misure di ripristino entro il 2030 che coprano almeno il 20% delle sue aree terrestri e marittime, affermano i deputati.


12/07/2023: Con il caldo arrivano i primi superamenti per l’ozono

Conosciamo meglio questo inquinante


11/07/2023: Innovazione per la salute e la sicurezza sul lavoro

Presentate le buone pratiche di Inail e Ferrovie dello Stato


10/07/2023: Legge di conversione del DL 48/2023: la proroga del lavoro agile

La legge di conversione del decreto-legge 48/2023 ha prorogato al 30 settembre 2023 il diritto per i lavoratori fragili nel settore pubblico e privato di svolgere la prestazione lavorativa in modalità di lavoro agile.


06/07/2023: Near miss e iniziative di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro

Si terrà il 12 luglio a Milano il convegno gratuito sul progetto CONDIVIDO, che ha avuto l’obiettivo di sviluppare strumenti e metodi per la gestione dei near miss.


05/07/2023: Come affrontare il cambiamento climatico

La nuova pubblicazione divulgativa “Segnali dal clima in FVG”


04/07/2023: Digital Integration in Machines and Process Industry

Seminario gratuito il 7 luglio 2023 dedicato all’utilizzo di tecnologie per ottimizzare i processi industriali e rilevare benefici e rischi derivanti dall’integrazione digitale in macchine e impianti per la sicurezza fisica e informatica nei luoghi di lavoro


03/07/2023: Verifiche periodiche: l'elenco aggiornato

Decreto Interministeriale n. 76 del 20 giugno 2023 e Quarantunesimo elenco dei soggetti abilitati per l'effettuazione delle verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro


1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11