Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'

26/02/2018: Automazione, smart working, invecchiamento attivo

Le nuove sfide del lavoro tra incognite e opportunità

ROMA - Smart working, invecchiamento attivo, robotica, digitalizzazione, automazione. Queste le parole chiave che il 20 febbraio hanno fatto da filo conduttore tra i vari interventi alla giornata di apertura del nuovo master interfacoltà di II livello Sapienza-Inail sulla gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro, che si è svolta presso la Sala multimediale del Rettorato dell’ateneo romano.

Iavicoli: “Lavorare più a lungo aumenta l’esposizione al rischio”. Il coordinatore scientifico del corso, Sergio Iavicoli, direttore del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’Inail, ha approfondito, in particolare, il tema dell’invecchiamento attivo. “L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno globale che è destinato a tradursi in meno lavoratori – oggi in Europa sono circa 211 milioni, nel 2060 saranno 202 – e che avrà ricadute importanti anche sulla spesa pubblica per la salute – ha spiegato – Lavorare più a lungo aumenta il periodo di esposizione al rischio tra i lavoratori più anziani, tra i quali il tasso di incidenza infortunistica è maggiore, e anche il ritiro precoce dovuto alle malattie croniche e al peggioramento delle condizioni di salute”. Altri problemi da tenere in considerazione per questa categoria di lavoratori “sono le discriminazioni e l’obsolescenza delle competenze”. Di qui la necessità di sviluppare un sistema di “age management” nei luoghi di lavoro, basato su iniziative di prevenzione, ricerca, policy e implementazione, che tengano conto delle ricadute dell’aumento dell’età sulla salute e sicurezza dei lavoratori.

La Peccerella: “La tecnologia strumento per gestire il cambiamento”. Per il direttore della Rivista degli infortuni e delle malattie professionali dell’Inail, Luigi La Peccerella, che ha dedicato il suo intervento alle sfide per le tutele e le responsabilità nei luoghi di lavoro che derivano dalla digitalizzazione e dall’automazione dei processi, “i lavoratori più anziani hanno almeno due fattori di vulnerabilità: l’allungamento dei tempi di reazione e la fragilità maggiore dell’apparato muscolo-scheletrico”. In uno scenario in cui oltre il 30% della forza lavoro è composta da persone con più di 50 anni, la tecnologia diventa dunque “uno strumento importante per un’efficace gestione dell’invecchiamento attivo”. Le soluzioni tecnologiche oggi disponibili grazie ad automazione e robotica, ha aggiunto, “possono anche dare concretezza all’obbligo dei cosiddetti accomodamenti ragionevoli, che il datore di lavoro è tenuto ad adottare per garantire la parità di diritti e di sicurezza dei dipendenti con disabilità”.

Con robotica e smart working crescono anche i dubbi normativi. L’evoluzione della robotica, il boom della sharing economy e la novità dello smart working, la modalità di lavoro subordinato eseguito senza una postazione fissa e con orari flessibili, sollevano però diversi interrogativi dal punto di vista normativo. Nel caso del lavoro agile, ha osservato La Peccerella, “la legge recentemente approvata non affronta il problema degli obblighi rispetto alla sicurezza sul lavoro”. Non è chiaro, cioè, “quali obblighi si possano imputare al datore di lavoro in materia di sicurezza rispetto a modalità di lavoro che lui, almeno teoricamente, non conosce neppure”. La diffusione della robotica, combinata con l’intelligenza artificiale, nelle catene di montaggio ci costringe, invece, “a riconsiderare tutti i canoni interpretativi del rapporto tra lavoratore e macchina. Si tratta infatti di macchine che hanno un certo grado di autonomia, che interagiscono con il lavoratore e non possono, quindi, essere considerate dei meri strumenti nelle sue mani”.

Tronci: “Il tema della sicurezza è trasversale”. Affrontando il tema della gestione della sicurezza nei processi industriali, Massimo Tronci, professore ordinario di Impianti industriali meccanici alla Sapienza, ha spiegato che “la chiave della trasformazione digitale delle industrie è la sempre maggiore disponibilità di sensori utili alla digitalizzazione, di infrastrutture utili alla connessione e di dispositivi in grado di utilizzare le informazioni rilevate. Oltre alla robotica, altri filoni di investimento sono quelli della realtà aumentata, della stampa 3D, del cloud, della cybersecurity e della Internet of Things”, l’estensione della rete al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti. “Il tema della sicurezza è trasversale a tutti questi ambiti”.

“Nelle fabbriche intelligenti cambia il ruolo dei dipendenti”. “Nelle fabbriche intelligenti – ha aggiunto Tronci – il ruolo dei dipendenti cambia in maniera significativa, il controllo sempre più in tempo reale trasformerà il contenuto del lavoro, i suoi processi e l’ambiente in cui si svolge. La maggiore informatizzazione, l’automazione e la stretta interconnessione tra sistemi fisici e sistemi informatici comporterà un miglioramento dell’interfaccia uomo-macchina e delle condizioni di lavoro. Il rischio, però, è l’intensificazione dei carichi di lavoro, l’aumento dei vincoli organizzativi, il sovraccarico informativo e una maggiore difficoltà a separare la vita privata da quella professionale”.

La tavola rotonda con i rappresentanti di enti e aziende partner. La tavola rotonda che ha chiuso i lavori, coordinata dal direttore centrale Pianificazione e Comunicazione dell’Inail, Giovanni Paura, è servita a calare le riflessioni emerse nella prima parte della giornata nella realtà concreta del tessuto produttivo, attraverso le testimonianze dei rappresentanti di alcuni degli enti e delle imprese partner del master Sapienza-Inail: Fabio Pontrandolfi (Confindustria), Giuseppe Mulazzi (Fondazione Rubes Triva), Giuliano Tomassi Marinangeli (Federchimica), Silvia Cordelli (Eni), Paola Raffaella Giannone (Enel), Canio Pietragallo (Aeroporti di Roma), Gianluca Ceccarelli (Rete Ferroviaria Italiana) e Sergio Tricoli (Terna).

“La formazione tradizionale non è adeguata all’Industria 4.0”. Il quadro descritto nel corso del dibattito è in chiaroscuro. Fabio Pontrandolfi ha criticato “il sistema tradizionale di formazione definito dagli accordi Stato-Regioni”, giudicato “assolutamente inadeguato per l’Industria 4.0”. Per il rappresentante di Confindustria anche il Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro e la legge sulla privacy “non sono coerenti con le nuove impostazioni del mondo del lavoro e dovrà cambiare il tema della responsabilità, perché oggi è sempre responsabile solo il datore di lavoro”. Per Giuseppe Mulazzi, direttore della Fondazione Rubes Triva, “dal punto di vista dell’igiene ambientale stiamo vivendo una fase di involuzione. Servono studi per settore sulla salute e sicurezza sul lavoro, perché la stragrande maggioranza delle aziende non conosce i costi che deve sostenere a causa degli infortuni, perché non esistono strumenti di misurazione”.

Le iniziative a livello aziendale. Più luci che ombre, invece, negli interventi successivi, incentrati su alcune delle iniziative promosse a livello aziendale per migliorare i livelli di salute e sicurezza. Giuliano Tomassi Marinangeli, per esempio, ha sottolineato come Federchimica, nelle aziende aderenti al programma Responsible Care, sia riuscita a ridurre il numero degli infortuni a sei ogni milione di ore lavorate, rispetto alla media di nove infortuni ogni milione di ore dell’intero settore chimico. “Questo master – ha spiegato – è un’iniziativa importantissima, perché forma figure che servono alle imprese del nostro settore, e altrettanto importante è la collaborazione avviata con l’Inail nel 2006, che ha prodotto risultati molto significativi”.

Il lavoro agile e la percezione dei pericoli. Enel, invece, dopo aver avviato l’esperienza dello smart working un anno e mezzo fa con circa 500 lavoratori, in tutto il 2017 ne ha coinvolti più di ottomila. “Il quadro normativo non ci aiuta – ha spiegato Paola Raffaella Giannone – ma abbiamo intuito che utilizzare forme diverse di organizzazione del lavoro era una strada che valeva la pena percorrere. Ci siamo anche accorti che tra il personale impiegato in ufficio la percezione dei temi della salute e della sicurezza era molto basica e passiva. Abbiamo quindi cercato di avviare un percorso di crescita della consapevolezza, per fare in modo che quando sono in itinere e in modalità di lavoro agile i lavoratori non si espongano a rischi maggiori rispetto a quelli che corrono all’interno dell’azienda”.
  • Al via il master Sapienza-Inail che forma i risk manager del futuro

    Il Rettorato dell’ateneo romano ha fatto da cornice alla giornata di apertura del corso biennale di II livello sulla gestione integrata di salute e sicurezza, promosso insieme all’Istituto per formare nuove figure specializzate in grado di operare in contesti multidisciplinari

 

Fonte: INAIL


26/01/2015: Nuovo elenco dei soggetti abilitati per l'effettuazione delle verifiche periodiche


26/01/2015: Benefici previdenziali per i lavoratori esposti all’amianto: presentazione domanda entro il 31 gennaio


26/01/2015: Quadro strategico 2014/2020: l’impegno di Eu-Osha e Inail per la prevenzione nelle Pmi


23/01/2015: Misura delle vibrazioni: norma UNI 11568


23/01/2015: Chemioterapici: gli effetti di tali farmaci sull'organismo


22/01/2015: Pubblicato il decreto sulle disposizioni in materia di sicurezza nell'amministrazione della giustizia

Pubblicato il decreto per l’applicazione delle disposizioni in materia di sicurezza nell'ambito dell'amministrazione della giustizia


22/01/2015: SISTRI: Aggiornamento Sezione Documenti


22/01/2015: Convegno: Indicatori per la Prevenzione Igiene Sicurezza nei Luoghi di Lavoro e Sistema Informativo


21/01/2015: I detergenti: indicazioni per la prevenzione e consigli per un uso corretto


21/01/2015: Un manuale per la gestione della privacy


20/01/2015: L‘Italia importa dall’India 1.040 tonnellate d’amianto: Guariniello avvia accertamenti


19/01/2015: Fondo di sostegno per le famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro


19/01/2015: I biocidi: interventi in caso di incidenti da uso improprio


19/01/2015: Grande successo per il Convegno sulla comunicazione come strumento di prevenzione


16/01/2015: “Casa Shock”, in arrivo a Padova lo spettacolo comico che parla di sicurezza


16/01/2015: Fondimpresa: al via l'opzione 80% per la formazione dei lavoratori


15/01/2015: L’impegno di Giorgio Napolitano per la difesa della salute e della sicurezza dei lavoratori


15/01/2015: Il sostegno di EU-OSHA all’Anno europeo per lo sviluppo 2015


15/01/2015: Legge di Stabilità 2015: le principali novità e le iniziative dell’ANMIL


14/01/2015: Tessile e abbigliamento, nel quinquennio 2009-2013 incidenti in calo di oltre un terzo


106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116