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Le novità della Norma UNI EN ISO 14001
La UNI EN ISO 14001, come è noto, è una norma internazionale di carattere volontario, applicabile a tutte le imprese (di qualsiasi tipologia e dimensione), che fornisce indicazioni e procedure utili allo sviluppo di un sistema di gestione ambientale (SGA). Approvata inizialmente nel 1996, è stata oggetto di successiva revisione che ha portato alla sua seconda edizione del 2004 e un successivo processo di revisione che ha avuto inizio nel febbraio 2012 e si è concluso nel settembre di quest’anno. Di quest’ultima Edizione e delle novità da essa introdotte, tratteremo nel presente articolo.
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La funzione principale della Norma UNI EN ISO 14001, rilasciata da parte di un organismo indipendente ed accreditato, è quella di fornire delle linee guida utili alla definizione di un efficace SGA che possa soprattutto essere integrato con altri requisiti gestionali aziendali ( ISO 9001 o OHSAS 18001 ad esempio) e possa contribuire al miglioramento delle prestazioni ambientali aziendali (anche dal punto di vista economico), sviluppando ed attuando una politica ambientale che definisca precisi obiettivi che tengano conto sia delle prescrizioni legali sia delle informazioni riguardanti gli aspetti ambientali significativi, diretti e indiretti, di prodotti eservizi.
Elementi essenziali affinchè il SGA possa operare al meglio sono la partecipazione a tutti i livelli aziendali e il coinvolgimento di operatori e dirigenti e il concetto del “Miglioramento continuo” da applicarsi al SGA.
In generale, il principale obiettivo della norma è quello di contribuire alla protezione dell'ambiente e alla prevenzione dell'inquinamento in modo coerente con le necessità del contesto socio-economico all’interno del quale opera l’Azienda.
Da sottolineare come, oltre ai benefici di natura prettamente ambientale, altri potenziali benefici che si possono ottenere grazie all’adozione e allo sviluppo di un sistema di gestione ambientale sono:
- Migliori rapporto con il pubblico (popolazione a livello locale) e le istituzioni;
- Rapporti con clienti a garanzia di una corretta gestione ambientale;
- Miglioramento dell’immagine, soprattutto nell’ambito diparticolari mercati in Paesi dove la sensibilità alle tematiche ambientali è più sviluppata;
- Strumento di monitoraggio per i costi aziendali, legati ad esempio ai consumi di materie prime e ausiliari (energia);
- Diminuzione del rischio di incidenti che possono comportare ripercussioni economiche all’Azienda (sanzioni);
- Risparmio energetico e ottimizzazione nell’uso delle materie prime;
- Facilitazioni, in occasione di ampliamenti o modifiche, nell’ottenimento delle necessarie autorizzazioni/permessi.
- La revisione della Norma UNI EN ISO 14001:2004
La norma ISO 14001 2004 è stata oggetto di recente revisione, avviata dall’International Organization for Standardization (ISO) nel corso dell’anno 2012 e conclusasi con la pubblicazione della nuova norma il 16 Settembre 2015.
L’intero processo di revisione della Norma si è basato sulla sua conformità alla Struttura di Livello Superiore (High Level Structure – HLS), ossia la standardizzazione delle redazione delle norme del sistema di gestione ISO, sul recepimento dei contenuti del Rapporto Finale del Gruppo di Studio ISO/TC 20 SC 1 (Future sfide per il Sistema di GestioneAmbientale) e in generale il mantenimento dei principi base dell’esistente Norma del 2004.
- Le principali novità della Norma UNI EN ISO 14001:2015
Si riportano di seguito le principali novità apportate alla Norma, a seguito del processo di revisione recentemente conclusosi.
2.1 Maggiore importanza della gestione ambientale all'interno dei processi di pianificazione strategica dell'organizzazione – Il “Contesto dell’organizzazione”;
La prima modifica di rilievo è costituita dall’introduzione del concetto di “contesto dell’organizzazione” che costituisce un nuovo Punto Norma rispetto alla versione precedente (Punto 4).
L’obiettivo principale della modifica apportata è stato quello di mettere in relazione diretta il Sistema digestione Aziendale con il contesto complessivo all’interno del quale opera l’Azienda e all’interno del quale operano anche i soggetti che, direttamente o indirettamente, interagiscono con l’Azienda medesima (clienti e fornitori, comunità locali ed Enti pubblici).
L’Azienda quindi, all’interno del proprio contesto, dovrà definire le parti che possono essere direttamente o indirettamente essere coinvolte nel proprio Sistema di Gestione Ambientale e dovrà identificarne i “bisogni e le aspettative” (così espressamente definite dalla Norma), alcuni dei quali si configureranno come “obblighi di conformità” (nuova definizione introdotta nell’Elenco dei termini e delle definizioni ufficiali),che costituiscono un’implementazione delle prescrizioni legali e delle “altre prescrizioni”, definite in modo più generico nelle precedente Norma.
Elemento fondamentale, legato a questa modifica è stata la revisione del classico Schema di flusso “Plan, Do, Check, Act” (cosiddetto Ciclo di Deming), sostituito da quello riportato in Fig.1.
Figura 1
2.2 Leadership
Analogamente al “Contesto – Punto 4 della Norma”, anche il successivo Punto norma 5 costituisce un elemento di novità della Norma revisionata.
Al suo interno (sottopunti 5.1, 5.2 e 5.3) sono stati compresi alcuni elementi già facenti parte della Norma del 2004, quali la Politica Ambientale, ruoli, responsabilità e autorità del Sistema di GestioneAmbientale.
Le funzioni di tale nuovo Punto Norma sono quelle di allineare la struttura della Norma alla “Struttura di livello superiore – HLS” e, soprattutto, creare una più stretta relazione tra la gestione degli aspetti ambientali e l’attività produttiva (in ultima analisi il business) dell’Azienda.
Con riferimento alle specifiche definizioni, elemento di novità è rappresentato da quella di “Top management” inteso come “la persona o il gruppo di persone che dirigono e governano l’organizzazione al livello più elevato”. Tale figura non ha ovviamente in capo la conduzione di tutte le azioni che prevedono un suo coinvolgimento diretto, in quanto permane la possibilità di delega a terzi all’interno della realtà Aziendale.
Il nuovo concetto di Leadership si basa essenzialmente sull’azione diretta del Top management nell’integrazione del SGA con gli obiettivi produttivi/di mercato dell’Azienda e inoltre il coinvolgimento diretto/indiretto di tutte le altre figure che, all’interno dell’Azienda, occupano ruoli di leadership nei vari settori (HSE, Produzione, progettazione, acquisti ecc).
Il Top management sarà quindi responsabile di:
- Garantire l’efficacia del SGA;
- Integrare il SGA con le strategie aziendali in termini di produzione/mercato (business aziendale);
- Garantire che la Politica ambientale tenga conto del Contesto nel quale è inserita l’Azienda;
- Corretta gestione delle risorse per il mantenimento del SGA;
- Comunicazione all’interno dell’Azienda;
- Promozione del Miglioramento continuo;
- Supporto e integrazione con altri ruoli di leadership all’interno dell’Azienda
2.3 La“Prospettiva del Ciclo di Vita”
Questa tematica si configura come elemento di novità ed è legato, anche se in modo differente, al concetto di contesto citato al punto precedente.
Il concetto di “Prospettiva di Ciclo di Vita” è associato sia ai prodotti sia ai servizi forniti dalle Aziende e si inserisce, in sensolato, nell’insieme delle relazioni che intercorrono tra l’Azienda e l’ambiente esterno (riferibile quindi in senso lato al “contesto” di cui al punto precedente).
Analizzando la versione precedente della Norma, si evince come questo aspetto fosse comunque già presente sotto forma di aspetti ambientali connessi ai prodotti e ai servizi (i cosiddetti aspetti indiretti),anche se non sempre risultano essere state valutate in modo efficace.
Per questo motivo la nuova Norma si è prefissata di introdurre in modo esplicito il concetto di Ciclo di Vita che ha assunto anche un ruolo sia concettuale che metodologico (come si evince anche nelle sezioni introduttive della Norma medesima).
Risulta importante sottolineare come l’adozione del concetto di “Prospettiva del Ciclo di Vita” avrà un impatto significativo sui Sistemi di Gestione Ambientali, i quali non potranno più escludere dal proprio campo di applicazione, ad esempio, gli aspetti indiretti legati all’esternalizzazione di servizi o parti di essi (ad. esempio fornitori, conto-terzisti).
Il concetto di “Prospettiva del ciclo di vita (Life Cycle Perspective) non è comunque da confondersi con la più nota “Valutazione del ciclo di vita” (Life Cycle Assesment - LCA) riferita in modo specifico ad un calcolo del complessivo impatto ambientale di un prodotto/servizio, anche se sussistono elementi comuni; basti considerare che in ultima analisi il soddisfacimento dei requisiti della Norma con riferimento alla Prospettiva del ciclo di vita, possano ritenersi soddisfatti da un’analisi specifica del ciclo di vita di tutti i prodotti/servizi forniti.
Ovviamente l’introduzione del nuovo concetto non deve essere inteso come l’obbligo di condurre una vera e propria “Valutazione del ciclo divita” al fine di soddisfare il requisito della Norma; sarà però ovviamente necessario prendere in considerazione, come già anticipato, in modo molto più stringente rispetto a quanto avveniva con la precedente versione della Norma, i rapporti con gli altri soggetti che si interfacciano con la realtà Aziendale (soggetti terzi) nell’ambito di applicazione del Sistema di GestioneAmbientale.
2.4 Il Tema del “Rischio”
Un altro elemento di novità della Norma aggiornata è costituito dal Tema del Rischio, che assume un ruolo di rilievo all’interno del Sistema digestione Aziendale, rispondendo indirettamente ai requisiti dello Standard di base delle Norme ISO (Struttura di livello superiore – HLS) citata al Punto 1.
L’introduzione del Tema del Rischio permette inoltre di rafforzare le interazioni tra diversi sistemi di gestione (Ambiente, Qualità,Sicurezza, ecc) e di garantire una maggiore connessione tra il Sistema di Gestione Ambientale e gli indirizzi strategici e di mercato dell’Azienda.
Un aspetto rilevante, in riferimento al Rischio, è costituito dalla sua accezione che, nell’ambito della Norma revisionata, assume un aspetto positivo (opportunità di crescita a seguito dell’adozione di una efficace gestione ambientale) che si affianca a quello negativo, precedentemente associato a conseguenze non prevedibili negative (basti pensare a danni ambientali a seguito di incidenti o condizioni di emergenza).
Un altro aspetto rilevante nell’ambito della valutazione del rischio è quelle relativo ai soggetti coinvolti nella gestione delle conseguenze associate alle situazionidi rischio. L’elemento di novità consiste infatti nella valutazione del rischio per l’azienda nel non poter soddisfare alcuni obiettivi di qualità definiti all’interno del proprio Sistema di gestione ambientale.
In Figura 2 si riporta una schematizzazione esplicativa del concetto di rischio introdotto all’interno della Norma.
Figura 2
Dott. A. Arosio
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