Blocco discariche: conto alla rovescia

Il 16 luglio 2001 è il termine fissato dall'art.5, comma 6 del dlgs 22/1997 (decreto Ronchi) per lo smaltimento dei rifiuti in discarica.
Dal 17 luglio, infatti, le discariche potranno accettare solo rifiuti inerti, materiale caratterizzato da specifiche norme tecniche, al momento non ancora predisposte, e rifiuti che abbiano subito precise operazioni di riciclaggio, recupero e smaltimento, ad esempio il trattamento fisico-chimico o l'incenerimento a terra.

La situazione, però, è decisamente a rischio: difficilmente le norme tecniche previste saranno stabilite entro il termine stabilito e gli impianti di termovalorizzazione, che dovrebbero essere l'alternativa alle discariche, sono ben lontani dallo standard europeo del 30%, riuscendo a smaltire una quota limitatissima di rifiuti.
Dal Rapporto rifiuti 2001, realizzato da Anpa (Agenzia nazionale protezione ambiente) e presentato in questi giorni, è emerso, infatti, che l'incenerimento è ancora poco adottato in Italia, soprattutto al Centro e al Sud.
Anche nel 1999 erano state avviate ad impianti di incenerimento 2,1 milioni di tonnellate di materiale, pari soltanto al 7,5% del totale dei rifiuti urbani prodotti.

"Se non ci sarà un intervento urgente del Ministero dell'ambiente, i camion di rifiuti verranno rispediti al mittente, con tutto il loro carico", ha affermato Guido Berro, presidente di Federeambiente.
Solo una proroga del termine del 16 luglio, infatti, potrebbe a questo punto salvare dalla strada tonnellate di materiale di rifiuto.

Del resto la mancanza di norme e alternative tecniche è lo stesso motivo, che ha fatto slittare il termine per il bando delle discariche dal 1 gennaio 2000 al 16 luglio 2001.
Si auspica, quindi, che il presidente di ogni regione, d'intesa con il Ministro dell'ambiente autorizzi "per periodi di tempo determinati", come previsto dalla normativa, la continuazione dello smaltimento in discarica dei rifiuti banditi.