Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Crea PDF

L’ottica di genere in un sistema di gestione della salute e sicurezza

L’ottica di genere in un sistema di gestione della salute e sicurezza

Un pubblicazione dell’Inail con indicazioni operative per affrontare la gestione della salute e sicurezza integrando la prospettiva di genere nelle diverse fasi della prevenzione, valutazione e rimozione dei rischi.

 
Roma, 3 Dic – Il percorso INAIL “Salute e sicurezza sul lavoro, una questione anche di genere” ha posto più volte il tema delle differenze correlate all’appartenenza al genere maschile o femminile nel mondo del lavoro. Percorso che si è evoluto sempre più nella direzione della definizione di un quadro organico di linee guida per una valutazione globale di tutti i rischi nell’ ottica di genere.
 
Con questo obiettivo, dopo la pubblicazione dei due volumi dal titolo “ Salute e sicurezza sul lavoro, una questione anche di genere. Disegno di linee guida e primi strumenti operativi”, sono stati pubblicati i successivi volumi:
- Volume III: Integrazione di genere delle linee guida per un SGSL;
- Volume IV: Rischi lavorativi.
 
Presentiamo brevemente il terzo volume, dal titolo “Salute e sicurezza sul lavoro, una questione anche di genere. Integrazione di genere delle linee guida per un SGSL. volume 3”, prodotto come nuovo quaderno tematico della "Rivista degli Infortuni e delle Malattie Professionali" per migliorare la consapevolezza delle differenze correlate all’appartenenza al genere maschile o femminile, rispetto alla sicurezza sul lavoro, in ottica sia di prevenzione che di incidenza infortunistica.
 
In particolare nell’intervento dal titolo “Un’altra tessera del mosaico degli strumenti per la salute e sicurezza sul lavoro”, a cura di Antonella Ninci, si ricorda come l’avvento del D.Lgs. 81/2008 ha “legittimato e necessitato l’avvio di percorsi che consentano di dare un contenuto, in termini scientifici e di strumenti di prevenzione, alla ‘valutazione del rischio connesso al genere’”. Ed è stato dunque necessario mettere le basi “per un percorso orientato a colmare le lacune di conoscenza, da un lato, e alla realizzazione di strumenti concreti per la valutazione del rischio” e le considerazioni, le esperienze e le indicazioni che fanno parte di questo quaderno, insieme al quarto volume, costituiscono dunque “i prodromi per il rilascio di linee guida per la valutazione del rischio in ottica di genere”.
 

Pubblicità
MegaItaliaMedia
 
 
In particolare nel presente volume è presentato un sistema di autodiagnosi che intende soddisfare “l’esigenza di integrare in ottica di genere, da parte del datore di lavoro, il proprio sistema di gestione della salute e sicurezza. Gli strumenti di auto-valutazione sono stati messi a punto e sperimentati con alcune aziende private e pubbliche, quali il Gruppo Sammontana, Pac (società del Gruppo Amadori), Azienda Ospedaliera di Pisa e lo stesso INAIL - Direzione Regionale Toscana”. E la messa a punto di tale sistema “ha consentito di individuare alcuni aspetti chiave quali l’uso a fini prevenzionali dei dati aziendali”.
 
Vengono offerte dunque offerte, ai datori di lavoro e a tutti i professionisti della sicurezza, “indicazioni operative e strumenti utili ad affrontare in modo appropriato l’impostazione, l’implementazione e il miglioramento continuo del sistema di salute e sicurezza, a partire dal Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza (SGSL), integrando la prospettiva di genere nelle diverse fasi cicliche della prevenzione, valutazione e rimozione dei rischi”. E il processo di valutazione dei rischi in ottica di genere “viene riletto attraverso una proposta metodologica ed operativa, rinviando, per le specifiche relative agli standard tecnico-scientifici, alle evidenze che di volta in volta verranno evidenziate da specifici gruppi di ricerca” e validate nelle competenti sedi istituzionali.
 
Il volume contribuisce inoltre all’indagine sulla esistenza, o meno, “di un reale e motivato collegamento tra il genere e gli infortuni in itinere”. E per far questo può essere di indubbia utilità il questionario/intervista “realizzato e presentato nel quaderno, uno strumento che può consentire ai datori di lavoro, attraverso l’analisi delle modalità dell’infortunio, ma anche del contesto sociale nel quale i lavoratori e lavoratrici si muovono, di apprestare misure di prevenzione non tradizionali, ma non per questo meno efficaci, quali la flessibilità oraria o altri strumenti di conciliazione vita familiare e lavorativa”.
 
L’introduzione di Paola Conti, ricorda poi che l’integrazione dell’ ottica di genere nel SGSL e il riconoscimento dell’eccellenza dell’azienda/organizzazione “implica un Sistema di Gestione della SSL che evolve in termini di capacità di produrre salute e ridurre i rischi per donne e uomini, tenendo conto delle loro peculiarità. Tale sistema, deve confrontarsi con parametri essenziali e significativi di eccellenza” E se i principi sono universali,le tre dimensioni “individuate per declinare l’analisi della Salute dal punto di vista organizzativo sono: efficacia, appropriatezza ed equità”.
 
E in particolare nella seconda parte del Volume, al Capitolo tre, “viene descritto il processo logico della traslazione operativa dell’integrazione di genere, verificato attraverso una ricerca-azione con le aziende pilota. Tali risultati hanno permesso di elaborare, e pubblicare, le indicazioni e gli strumenti contenuti” nella prima parte del Volume “Guida all’integrazione di genere dei Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul lavoro (SGSL)”.
 
Il modello di autovalutazione aziendale/organizzativa proposto, “contribuisce a migliorare la prevenzione, sia per le donne che per gli uomini, e fare in modo che tutti siano uniformemente protetti” Inoltre conoscenze e strumenti “vengono messi a disposizione per una valutazione dei rischi che tenga conto delle differenze di genere prendendo in considerazione le peculiari caratteristiche (biologiche, sociali e culturali) maschili e femminili, nella loro interazione con l’organizzazione e l’attività lavorativa: tali differenze sono sottolineate sia per i rischi più tradizionali (chimici, biologici, fisici, ergonomici), che per i rischi di carattere organizzativo e psicosociale”. In particolare lo scopo della “Mappa degli strumenti per la valutazione dei rischi in azienda” è quello di “dotare le aziende/organizzazioni della più adeguata strumentazione, senza costi aggiuntivi, ottimizzando i processi in essere e valorizzando gli sforzi compiuti”.
 
Viene promossa inoltre l’adozione di un metodo di prevenzione globale, “utile a comprendere ex ante, se e come, le scelte organizzative avranno potenziali diversi effetti sulla salute dei diversi gruppi di popolazione: la Valutazione di Impatto sulla Salute Individuale ed Organizzativa (VISIO). Per l’organizzazione che voglia tendere all’eccellenza, risulta strategico mettere in relazione i dati aziendali con i dati riguardanti i fenomeni “predittivi”, connessi ai determinanti di salute. Per agevolare tutti gli attori della prevenzione, le informazioni significative disponibili verranno, quindi, raccolte nella ‘mappa dei profili di rischio per comparto’ e nelle ‘schede di rischio per tipologia’, fruibili attraverso il Portale INAIL”.
 
Nei Capitoli dal quarto al settimo del terzo volume le aziende coinvolte presentano “la propria esperienza di sperimentazione step by step della metodologia e degli strumenti nel proprio contesto aziendale”.
 
Per concludere, nella attuale fase del percorso “Salute e Sicurezza, una questione anche di genere”, è “possibile affermare che:
- l’integrazione di genere, in tutte le fasi e le dimensioni di salute e sicurezza, produce benefici per l’azienda e per tutti i lavoratori, compresi i lavoratori in condizione di maggior vulnerabilità;
- integrare una prospettiva di genere nella formulazione, analisi e monitoraggio delle politiche, dei programmi, regolamenti e accordi decentrati di applicazione dei contratti collettivi di lavoro, nelle regole, politiche e misure concrete a livello di impresa, aiuta tutti coloro che hanno responsabilità per la SSL a fare meglio il proprio lavoro;
- il prerequisito di un appropriato ed efficace processo di prevenzione, valutazione e rimozione dei rischi, è l’integrazione della prospettiva di genere nei SGSL;
- l’ integrazione del SGSL non può che basarsi su conoscenze e competenze adeguate e sull’assenza di meccanismi che inducano, anche in modo indesiderato, esiti di salute diversi tra donne e uomini, o tra gruppi di lavoratori, in diverse condizioni di vulnerabilità o esposizione ai fattori di rischio;
- ciò introduce alla necessità di garantire equità di genere in azienda, nel complesso, e tra i diversi gruppi di lavoratori, in particolare;
- l’equità è garantita, a partire da una specifica volontà di azione del datore di lavoro e del management, anche attraverso l’analisi puntuale degli impatti delle scelte organizzative sulla salute dei lavoratori e delle lavoratrici;
- l’analisi puntuale produce delle evidenze che vanno a corroborare le scelte aziendali e gli orientamenti strategici;
- è fondamentale che tali scelte ed orientamenti vengano adottati non solo sulla base di opinioni (o ancor meno di stereotipi), ma sulla base di evidenze che solo una corretta ed integrata analisi dei dati riguardanti il personale, entro ed oltre la valutazione dei rischi, può offrire”.
 
L’indice del terzo volume:
 
Un’altra tessera del mosaico degli strumenti per la salute e sicurezza sul lavoro (Antonella Ninci)
 
Introduzione (Paola Conti)
 
Parte I - GUIDA ALL’INTEGRAZIONE DI GENERE DEI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO (SGSL)
 
1. - L’INTEGRAZIONE DELL’OTTICA DI GENERE NEI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO (SGSL) di Paola Conti
1.1. - LE FINALITÀ DELL’INTEGRAZIONE DELL’OTTICA DI GENERE
1.1.1. - I vantaggi dell’integrazione
1.1.2. - L’integrazione del SGSL: tra volontarietà e obblighi di legge
1.1.3. - L’evoluzione normativa riguardante i SGSL
1.1.4. - Gli ambiti dell’integrazione dell’ottica di genere nei SGSL
1.2. - IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
1.2.1. - Dare evidenza dell’ottica di genere nel SGSL
1.2.2. - L’auto-valutazione finalizzata a dare evidenza del grado di integrazione di genere
1.2.3. - Misurare l’integrazione di genere nel SGSL
1.3. - I PASSI SALIENTI DELL’INTEGRAZIONE DEL SGSL
1.3.1. - Primo passo: analisi di fattibilità
1.3.2. - Secondo passo: analisi delle informazioni raccolte e posizionamento
1.3.3. - Terzo passo: misurare l’equità in azienda
1.3.4. - Quarto passo: decisione aziendale a seguito del posizionamento secondo l’Indice
1.4. - PROCESSO DECISIONALE INFORMATO E MIGLIORAMENTO CONTINUO
1.4.1. - Criticità da affrontare per l’integrazione di genere
1.4.2. - Opportunità da cogliere attraverso l’integrazione di genere
1.5. - VISIO PER L’INTEGRAZIONE DEL SGSL DELLE AZIENDE DI ECCELLENZA
1.5.1. - La VISIO come risorsa per l’integrazione e miglioramento continuo del SGSL
1.5.2. - Obiettivi della VISIO:
1.5.3. - Cos’è la valutazione dell’impatto sulla salute individuale ed organizzativa?
1.5.4. - La VISIO quale contributo alla riduzione delle disuguaglianze di salute
1.5.5. - Che cosa serve per fare la VISIO?
1.5.6. - Quando condurre una VISIO
1.5.7. - Quali sono i passi necessari per la VISIO?
1.6. - IL PERCORSO DELLA VISIO IN DETTAGLIO
1.6.1. - Come iniziare
1.6.2. - Analisi iniziale
1.6.3. - Quali sono i passi necessari per l’analisi iniziale?
1.6.4. - Approfondimento
1.6.5. - Valutazione
1.6.6. - Formulare raccomandazioni per definire gli obiettivi e la pianificazione della salute e sicurezza
 
2. - L’INTEGRAZIONE DELLA PROSPETTIVA DI GENERE NELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI di Breschi Chiara, Paola Conti, Paolo Guidelli, Emilia Vanni
2.1. - RIFLESSIONI SULL’INTEGRAZIONE DELLE VARIABILI DI GENERE
2.2. - MAPPA LOGICA PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI IN OTTICA DI GENERE
2.3. - LA MAPPA LOGICA DEI PROFILI DI RISCHIO PER COMPARTO
2.3.1. - Quadro riepilogativo
2.4. - SCHEDE DI RISCHIO PER TIPOLOGIA
2.4.1. - Piano delle schede
2.4.2. - Descrizione della struttura della scheda
2.5. - IL PROCESSO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI IN OTTICA DI GENERE
2.5.1. - Mappa degli Strumenti per l’integrazione di genere del DVR
2.6. - IL PROCESSO E LA REDAZIONE DEL DVR-G: MAPPA DEGLI STRUMENTI
2.6.1. - Prospettive di genere nell’analisi dei Pericoli
2.6.2. - Quadro riepilogativo: MAPPA STRUMENTI VALUTAZIONE RISCHI AZIENDA
2.7. - L’EVIDENZA DEL PROCESSO DI INTEGRAZIONE DELLA PROSPETTIVA DI GENERE: IL DVR-G
2.7.1. - Format DVR Integrato (DVR-G©)
Bibliografia di riferimento 97
 
Parte II - DALLA METODOLOGIA ALLE APPLICAZIONI PRATICHE
 
3. - L’INTEGRAZIONE POSSIBILE. IL PERCORSO DI SPERIMENTAZIONE di Paola Conti
3.1. - DALLA METODOLOGIA ALLE APPLICAZIONI PRATICHE: UN’ACTION RESEARCH
3.2. - OPERATIVIZZARE I CONCETTI ESPRESSI DALLE NORME
3.2.1. - Il processo logico della traslazione operativa dell’integrazione di genere
3.2.2. - Dal concetto all’operatività
3.2.3. - Qualità del lavoro e salute aziendale
3.2.4. - Visione sistemica e implicazioni sesso-genere
3.2.5. - Valorizzazione delle diversità, non discriminazione, intersezionalità
3.2.6. - Determinanti di salute ed indicatori aziendali di salute
3.3. - LA VERIFICA DEL METODO ATTRAVERSO L’ACTION RESEARCH
3.3.1. - La sperimentazione come processo di conoscenza condivisa
3.3.2. - L’utilizzo dei dati per fare prevenzione
3.3.3. - Un tesoro da maneggiare con cura: i dati del medico competente
3.3.4. - Gli indicatori organizzativi che producono informazioni ai sensi del D.Lgs. 81/08
3.3.5. - Indicatori basati sul genere
3.3.6. - Indicatori basati sull’intersezionalità
3.3.7. - L’uso degli indicatori e delle statistiche
3.3.8. - Ottimizzare l’uso dei dati: una chiave per l’integrazione
3.4. - RIFLESSIONI E PROSPETTIVE
Bibliografia di riferimento
 
4. - IL CASO DELL’AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA PISANA di Giovanni Ceccanti e Giovanni Guglielmi
4.1. - L’AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA PISANA
4.1.1. - Il personale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana
4.1.2. - Il fenomeno infortunistico e tecnopatico
4.1.2.1. - Il fenomeno infortunistico
4.1.2.2. - Il fenomeno tecnopatico
4.2. - RIFLESSIONI E PROSPETTIVE
4.3. - BENCHMARK: IL PROGETTO PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO E DEI DANNI DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
4.3.1. - Il progetto
4.3.2. - La nuova metodologia proposta
5. - IL CASO DELLA DIREZIONE REGIONALE INAIL PER LA TOSCANA di Breschi Chiara, Paolo Guidelli, Emilia Vanni
5.1. - L’INFORTUNIO IN ITINERE: ASPETTI ASSICURATIVI
5.2. - I DATI INAIL SUGLI INFORTUNI IN ITINERE
5.3. - APPROFONDIMENTI DI GENERE: INFORTUNI IN ITINERE, UN MODELLO DI ANALISI
5.3.1. - Il questionario
5.4. - GLI ESITI DELL’INDAGINE IN TOSCANA
Questionario infortuni in itinere
Bibliografia di riferimento
 
6. - IL CASO DELLA PAC - AMADORI di Paola Bresciani, Cristina Milano, Italo Rinaldini
6.1. - GRUPPO AMADORI
6.1.1. - Il “laboratorio” di Siena, sinergia fra ricerca e produzione:la PAC di Monteriggioni
6.2. - VALUTAZIONE DEL RISCHIO COME PROCESSO PARTECIPATO E PERSONALIZZATO
6.3. - BENCHMARK
6.3.1. - Il caso dei movimenti ripetuti. Un processo di miglioramento partecipato
6.3.2. - Sistema premiante e SSL
6.3.3. - Soluzioni organizzative per la riduzione dei rischi (e dei costi)
6.3.4. - Soluzioni semplici per il miglioramento della qualità della vita e del lavoro
6.3.5. - Le statistiche del personale: un’azienda fifty/fifty
 
7. - IL CASO SAMMONTANA di Manfredi Montalti, Gianluca Persichini
7.1. - LA STORIA DI SAMMONTANA
7.2. - PARTECIPAZIONE AL PROGETTO INAIL “SSL, UNA QUESTIONE ANCHE DI GENERE”
7.3. - BENCHMARK: POLITICA AZIENDALE PER LA SALUTE, LA SICUREZZA E L’AMBIENTE
7.4. - APPROFONDIMENTI DI GENERE: L’ANALISI DEI DATI DELLE CARTELLE SANITARIE E DI RISCHIO
Note sugli autori e autrici
Ringraziamenti
 
 
Inail, “ Salute e sicurezza sul lavoro, una questione anche di genere. Integrazione di genere delle linee guida per un SGSL. Volume 3”, quaderno della "Rivista degli Infortuni e delle Malattie Professionali" a cura di Paola Conti e Antonella Ninci, agosto 2013 (formato PDF, 16.0 MB).
 
 
Vai all’area riservata agli abbonati dedicata a “ Salute e sicurezza sul lavoro: questione anche di genere - linee guida per un SGSL”.
 
 
RTM
 



Creative Commons License Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'

Pubblica un commento

Ad oggi, nessun commento è ancora stato inserito.

Pubblica un commento

Banca Dati di PuntoSicuro


Altri articoli sullo stesso argomento:


Forum di PuntoSicuro Entra

FORUM di PuntoSicuro

Quesiti o discussioni? Proponili nel FORUM!