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VIA LIBERA ALLA CONSERVAZIONE DEI DATI TELEFONICI

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Privacy

15/12/2005

Approvato dal Parlamento europeo l'accordo in materia di conservazione dei dati delle comunicazioni elettroniche e telefoniche allo scopo di identificarne la fonte. I contenuti delle comunicazioni non potranno essere conservati.

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Il Parlamento europeo ha approvato l'accordo in materia di conservazione dei dati delle comunicazioni elettroniche (vedere PuntoSicuro n. 1346) che modifica la direttiva 2002/58/CE. La nuova direttiva potrà quindi essere adottata formalmente nelle prossime settimane, a meno di tre mesi dalla pubblicazione della proposta da parte della Commissione.

I dati che è possibile conservare non riguardano in alcun modo il contenuto delle comunicazioni. Infatti, gli Stati membri sono autorizzati a conservare esclusivamente quelli necessari per rintracciare ed identificare la fonte di una comunicazione, per rintracciare e identificare la destinazione di una comunicazione, per determinare la data, l’ora e la durata di una comunicazione, per determinare il tipo di comunicazione, per determinare le attrezzature di comunicazione degli utenti, per determinare l’ubicazione delle apparecchiature di comunicazione mobile. Ciò si applica alle comunicazioni effettuate con telefoni fissi e mobili ma anche a quelle via Internet (accesso, posta elettronica e telefonate), compresi i tentativi di comunicazione non riusciti.

Il periodo di conservazione previsto, sia per i dati relativi alla telefonia sia per quelli effettuati tramite Internet, va da un minimo di 6 a un massimo di 24 mesi. Alla fine di tale periodo i dati conservati dovranno essere distrutti, «fatta eccezione per quelli consultati e preservati».

Gli Stati membri dovranno garantire che i dati conservati «siano trasmessi solo alle autorità nazionali competenti, in casi specifici e conformemente alle legislazioni nazionali» e che ne sia garantito l'accesso soltanto da persone autorizzate.

Resta valido il diritto al risarcimento - previsto dalla legislazione comunitaria - di cui godono le persone che hanno subito un danno in conseguenza di un trattamento illecito dei dati personali raccolti in forza alla direttiva.

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