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Trasporti: la sicurezza nella contrattazione

Trasporti: la sicurezza nella contrattazione
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Trasporti e magazzinaggio

30/10/2017

La contrattazione, anche attraverso mirati processi formativi, da svolgersi congiuntamente dai delegati e dai Rls, può ricevere un nuovo impulso per la difesa delle condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici.


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La sicurezza nei cantieri navali
Formazione sui rischi specifici nella costruzione e riparazione navale (Art. 37 D.Lgs. 81/08)

E’ disponibile la monografia della FILT CGIL “Il lavoro nei trasporti" che presenta le relazioni del seminario nazionale su Salute e Sicurezza nel settore dei trasporti del 26-27 giugno 2017.

 

L’indice:

-Tanto è fatto ma (molto!) resta da fare di Antonio Corradi

-Nella contrattazione la cultura della Sicurezza di Nadia Fanelli 

-Trasporto Merci, contrattazione e ricerca di Elisa Gigliarelli

-Aeroporti, quando il lavoro è un peso di Valeria Mizzau

-Strade, tanti obiettivi per un problema grave di Luca Sordini e Pasquale Apicella

-Ferrovie e Mare, sistemi e cultura della Sicurezza  di Giuseppe Alati

-Mare e Porti, affrontare le criticità in una logica di rete di Mauro Pellicci e Diego De Merich

-Tpl, a tutela della Salute e Sicurezza di autisti e passeggeri di Francesca Cosentino, Fabrizio Cataldi e Alfonso Cristaudo

-Infortuni, conoscere meglio quel che accade a chi lavora di Claudio Calabresi e Antonia Gugliemin

-Disabilità, per un intervento di tutela complessiva di Silvino Candeloro

-Accadde... l’11 febbraio 1945 di Guido Barcucci

 

Nella contrattazione la cultura della Sicurezza

La contrattazione, anche attraverso mirati processi formativi, da svolgersi congiuntamente dai delegati e dai Rls-Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, può ricevere un nuovo impulso per la difesa delle condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici.

di Nadia Fanelli - Coordinatrice Nazionale Salute e Sicurezza Filt Cgil

 

Il Seminario che, come Filt Cgil, abbiamo promosso alla fine del mese di giugno e che ha fatto seguito alla riunione della nostra Consulta Nazionale, è stata l’occasione, per quanti hanno partecipato, di fare un vero e proprio “bagno” di cultura sui temi di salute e sicurezza nei diversi luoghi di lavoro che organizziamo. Infatti, oltre a parlare dei progetti avviati e da avviare, destinati all’emersione delle malattie professionali e degli infortuni nell’autotrasporto e negli aeroporti, dei rischi rilevanti per il trasporto nei settori ferroviario e marittimo e di quelli di lavoro in ambito portuale e della viabilità, abbiamo provato a fare emergere, anche grazie ai numerosi relatori presenti, la necessità di ripartire tutti insieme e, in particolare come sindacato, senza dimenticare la centralità dei temi dibattuti. In ambito più squisitamente sindacale, seppure nelle difficoltà di una crisi che sembra non voler abbandonare il nostro Paese, nonostante le diverse e recenti dichiarazioni del Governo, abbiamo voluto ancora una volta parlare di qualità dei servizi e di efficacia della contrattazione. Quest’ultima, anche attraverso mirati processi formativi, da svolgersi congiuntamente dai delegati e dai Rls-Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, può ricevere un nuovo impulso per la difesa delle condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici.

 

Del resto una cultura della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro non può scindersi da quella della qualità dei servizi e del trasporto, considerando anche i seri passi indietro fatti in modo evidente nell’ultimo decennio, in tema di qualità, dal nostro Paese. In sede di contrattazione, l’articolo 15 del D. Lgs.81/2008, Testo Unico per la Sicurezza, descrive bene come poter affrontare il tema delle condizioni del lavoro. La legge infatti ormai parla chiaro. Per una corretta valutazione dei rischi non basta più parlare di rischi fisici, chimici, di microclima e di dispositivi di protezione individuale.

 

Le aziende, per non essere sanzionate, devono analizzare, insieme ai fattori di rischio canonici, anche quelli derivanti da cause psico-sociali, dalla organizzazione del lavoro, dall’età e dal genere dei propri lavoratori e lavoratrici. Da questo punto di vista, e dopo quindi l’importante e rinnovato ruolo assegnato dal Testo Unico ai processi valutativi dei rischi, appare evidente quanto gli Rls da soli non possano più sostenere il peso di un contraddittorio e di una consultazione. Oltreché essere prevista dalla legge, il tema delle condizioni del lavoro spesso assume caratteristiche altamente conflittuali da richiedere una azione di tipo contrattuale e vertenziale (e quindi di altra forma, peso e dimensione) quale unico atto per poter fornire risposte concretamente, in grado di mutare le condizioni rischiose per la salute e la sicurezza dei lavoratori.

 

Se tale assunto è veritiero, la necessità, più volte teorizzata, di un lavoro sinergico tra le diverse forme di rappresentanza (Rls, Rsa, Rsu), diventa quindi oggettivamente ineludibile.

 

Del resto il nostro ultimo Congresso aveva già sancito questa scelta, acquisendo e votando anche a livello confederale, l’inserimento dei Rls nell’ambito delle Rsa e delle Rsu ed, in ogni caso, all’interno dei Comitati degli iscritti. Una consapevolezza più generale della nostra organizzazione sindacale per evitare anche quella che, ormai, è stata definita da tutti “la solitudine del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza”. Una solitudine, destinata spesso a non fornire risposte efficaci per i lavoratori, oltreché ad essere fonte di un’evidente frustrazione, generata dall’impossibilità di assolvere con efficacia al ruolo di Rls.

 

Nell’ambito dei compiti assegnati alla contrattazione non bisogna inoltre dimenticare l’importanza di assumere, tra gli obiettivi sindacali, quello del rafforzamento dei diversi ruoli assolti nel “sistema” della sicurezza dai diversi soggetti. Questo obiettivo, che è anche in gran parte delegato dallo stesso Testo Unico, può essere esercitato meglio, ai diversi livelli di confronto, se si è in possesso di una conoscenza più complessiva anche degli strumenti normativi a propria disposizione. Pensare, come spesso purtroppo avviene, che la materia della salute e sicurezza si possa affrontare solo alla fine di lunghe trattative contrattuali, spesso in modo burocratico e formale, senza legarla alle esigenze di esercizio anche di una efficace contrattazione di secondo livello, non aiuta il “sistema” della sicurezza a crescere. Oggi far crescere la struttura organizzativa della sicurezza di un’azienda significa ancorarla in modo, concretamente funzionale, ai sistemi di gestione della qualità, senza alcuna separazione dall’organizzazione del personale e degli appalti, acquisendo, come delegati, la capacità di valutare i costi intrinseci (anche della sicurezza) dei processi di esternalizzazione, considerando che gli appalti praticati, come è noto, tendono a mettere fuori, insieme al lavoro, anche i rischi lavorativi che lo caratterizzano. Ripartire dalla cultura della sicurezza, acquisendone gli strumenti necessari, può certamente contribuire a far ripartire anche il ruolo di un sindacato che è stato colpito anch’esso, e fortemente, dalla crisi. Inoltre una rinnovata consapevolezza della necessità di accrescere le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori può fornire anche la prospettiva di costruire solide alleanze con le imprese migliori, quelle che vogliono parlare seriamente di sviluppo della qualità del proprio operato nel Paese.

 

 

Scarica la monografia:

FILT CGIL -Il lavoro nei trasporti - Periodico di informazione e approfondimento (formato pdf, 1.7 MB)



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