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La gestione del fumo di tabacco in azienda

La gestione del fumo di tabacco in azienda
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Valutazione dei rischi

16/10/2015

Disponibile da Inail un manuale informativo per Datori di Lavoro, Medici Competenti e Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione con le indicazioni per la gestione del fumo di tabacco in azienda.

 
È’ disponibile sul sito dell’INAIL la breve guida “La gestione del fumo di tabacco in azienda”, un manuale informativo per Datori di Lavoro, Medici Competenti e Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione, che intende fornire strumenti operativi per l’adeguamento alla normativa vigente per la tutela dei lavoratori dal fumo passivo e informazioni sull’interazione del tabacco con i rischi lavorativi.
 
Con l’entrata in vigore della legge 3/2003 sulla tutela dei non fumatori e sul divieto di fumo in tutti i luoghi chiusi, i datori di lavoro (DL) hanno infatti dovuto gestire anche le problematiche del fumo di tabacco che, interagendo con i rischi tradizionali delle varie mansioni e lavorazioni, è uno dei principali fattori di rischio anche al lavoro.
 
Mentre in alcune realtà lavorative si è optato per la sola applicazione del divieto, in altre, rispondendo all’invito nazionale e internazionale di attuare iniziative di promozione della salute in azienda, il divieto è stato affiancato dall’informazione sul fumo di tabacco e dalla possibilitàdi smettere di fumare con il contributo aziendale.
 
Il manuale, frutto di una ricerca mirata agli aspetti sanitari e gestionali del fumo di tabacco nei luoghi di lavoro, intende fornire a Datori di Lavoro, Medici Competenti e RSPP, alcuni strumenti operativi per l’adeguamento alla normativa vigente, per contribuire a tutelare i lavoratori dal fumo passivo e per informare sulla nocività del fumo attivo e passivo e sull’interazione del tabacco con i rischi lavorativi


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L’ABITUDINE AL FUMO TRA I LAVORATORI
Analizzando le varie categorie lavorative è emerso che l’abitudine al fumo di tabacco è maggiormente diffusa fra gli operai che hanno un basso livello di istruzione e per i quali, in genere, sono maggiori i rischi lavorativi e infortunistici dovuti a sostanze pericolose . Da un’indagine ISTAT è emerso che per gli uomini è maggiormente diffusa l’abitudine al fumo tra i lavoratori della chimica, i minatori e i cavatori. Seguono i filatori, i tessitori e i finitori, i muratori, gli edili, i camerieri, i cuochi, i baristi, i lavoratori dell’abbigliamento e dell’arredamento e infine i facchini e gli scaricatori. Hanno, invece, una minore propensione a fumare i lavoratori del turismo e dello sport, gli insegnanti, i lavoratori del legno, i pellettieri e calzolai, gli addetti alle professioni tecniche, gli infermieri e i tecnici sanitari, gli avvocati, i magistrati, i notai, i commercialisti, i medici, i dentisti, gli psicologi, i farmacisti, i lavoratori agricoli, gli allevatori, i forestali, gli impiegati di concetto e infine gli impiegati esecutivi. Tra le donne fumatrici hanno mostrato eccessi significativi le cameriere, cuoche e bariste, le addette alle pulizie, le esercenti e le addette di servizi alla persona e alle imprese. A questi gruppi di occupazioni sono da aggiungere altre figure meno diffuse nel genere femminile come le lavoratrici della chimica, le macellatrici, le portalettere, le lavoratrici della plastica e le spedizioniere. Il fumo passivo nel luogo di lavoro, spesso, somma o moltiplica i rischi lavorativi e nel 2002 in Europa ha causato oltre 7.000 decessi, ovvero 1 ogni 17 minuti in un anno di lavoro di 50 settimane a 40 ore; in particolare, tra i lavoratori di bar, ristoranti e pub ha ucciso un individuo ogni giorno lavorativo.
 
SOSTANZE TOSSICHE DEL FUMO DI TABACCO CHE POSSONO RITROVARSI ANCHE IN AMBIENTE DI LAVORO
Delle sostanze tossiche contenute nel fumo di tabacco le più conosciute sono la nicotina, il monossido di carbonio, l’ammoniaca, il cianuro di idrogeno e l’ossido di azoto, mentre delle cancerogene sono il benzene, il cadmio, il polonio-210, l’arsenico, il cromo esavalente, la formaldeide, gli idrocarburi policiclici aromatici, le nitrosamine, ecc., che, unite all’alta temperatura della combustione, sono estremamente nocive per molti organi e apparati (polmoni, bronchi, congiuntive, arterie, cuore, cervello, reni, fegato, sangue, ecc.). Alcuni studi hanno paragonato i livelli biologici di alcuni agenti chimici nei fumatori e nei non fumatori. È stato riscontrato che i fumatori hanno una concentrazione di polonio-210 quattro volte superiore rispetto ai non fumatori, di benzene nell’aria espirata dieci volte superiore e livelli di cadmio nel sangue doppi. Il cadmio riduce l’efficienza dei sistemi enzimatici che metabolizzano le tossine contribuendo allo sviluppo delle patologie polmonari indotte dal fumo di sigaretta.
 
INTERAZIONE FRA RISCHI OCCUPAZIONALI E ABITUDINE AL FUMO DI TABACCO
Il National Institute of Occupational Safety and Health (NIOSH) ha identificato alcune modalità attraverso le quali il fumo di tabacco può interagire con gli altri agenti nocivi presenti sul luogo di lavoro:
■ il fumo di tabacco può fungere da vettore di tossici presenti nell’ambiente di lavoro (asbesto, formaldeide, piombo, parathion, ecc.) attraverso l’inalazione, il contatto cutaneo e l’ingestione;
■ alcune sostanze chimiche depositate sulle sigarette possono essere trasformate in sostanze più tossiche se fumate (es. politetrafluoroetilene);
■ l’esposizione a una stessa sostanza nociva contenuta nel fumo di tabacco e nell’ambiente di lavoro può essere aumentata (monossido di carbonio, cadmio, benzene, idrocarburi policiclici aromatici, ecc.);
■ il fumo può provocare un effetto nocivo paragonabile a quello determinato dalla sostanza presente nel luogo di lavoro (es. broncopneumopatia da polveri di cotone e polveri di carbone);
■ il fumo può agire con meccanismo sinergico con l’agente occupazionale producendo un danno maggiore di quello causato dal singolo agente considerato (asbesto, silice, arsenico, 2-naftilammina, 4-amminodifenile, prodotti di decadimento del radon, ecc.);
■ il fumo può contribuire ad aumentare gli incidenti e gli infortuni sul lavoro.
 
 
 
INAIL - La gestione del fumo di tabacco in azienda (formato PDF, 3.81 MB)



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