Apparecchi a pressione e tubazioni: come fare la prima verifica
Roma, 4 Mar â In un recente articolo abbiamo presentato il nuovo documento Inail â Apparecchi a pressione tubazioni. Istruzioni per la prima verifica periodica ai sensi del d.m. 11 aprile 2011â che descrive le fasi di cui si compone lâattivitĂ tecnica di prima verifica periodica delle tubazioni in relazione agli apparecchi a pressione.
E il documento, che ha lâobiettivo di proporsi come esempio di armonizzazione su scala nazionale dellâapproccio alla prima verifica periodica, definendo modalitĂ per la conduzione dei controlli che possano essere di pratica utilitĂ per tutti i soggetti coinvolti, fornisce riguardo alla prima verifica periodica alcune utili istruzioni.
Le operazioni di verifica periodica
Il documento - a cura di Nicola Altamura, Francesco Giacobbe, Iuri Mazzarelli e Elisa Pichini Maini - ricorda che in generale âuna verifica periodica è finalizzata ad accertare:
- la conformitĂ alle modalitĂ di installazione previste dal fabbricante nelle istruzioni dâuso dellâattrezzatura,
- il suo stato di manutenzione e conservazione,
- il mantenimento delle condizioni di sicurezza previste in origine dal fabbricante o specifiche per lâattrezzatura di lavoro,
- lâefficienza dei dispositivi di sicurezza e di controlloâ.
E si indica che per le operazioni di verifica âil datore di lavoro deve mettere a disposizione del verificatore il personale occorrente, sotto la vigilanza di un preposto, e i mezzi necessari per lâesecuzione delle operazioni stesse, esclusi gli apparecchi di misurazioneâ.
Esami e controlli per le tubazioni
Si indica che se la prima delle verifiche periodiche prevede anche la compilazione della scheda tecnica di identificazione dellâattrezzatura di lavoro, ânel caso delle tubazioni e in aggiunta ai controlli che si effettueranno anche nelle verifiche periodiche successive, in occasione della prima delle verifiche periodiche si deve:
- individuare la tubazione (o la/e linea/e che la comprendono), oppure le tubazioni facenti parte di un insieme divisibile oppure lâunitĂ indivisibile con la/le tubazione/i che comprende. Qualora non fattibile altrimenti, le tubazioni possono essere individuate a mezzo P&Idâ (disegno che evidenzia le interconnessioni tra le apparecchiature di un processo, il sistema delle tubazioni di interconnessione e la strumentazione per il controllo del processo, ndr) âe/o disegno costruttivo;
- verificare la corrispondenza delle matricole rilasciate dallâIspesl o dallâInail allâatto della dichiarazione della loro messa in servizio ex art. 6 del d.m. 329/04 o della loro riqualificazione ai sensi dellâart. 16 del d.m. 329/04;
- constatare la rispondenza delle condizioni di installazione, di esercizio e di sicurezza a quanto indicato nella dichiarazione di messa in servizio;
- verificare lâesistenza e la corretta applicazione delle istruzioni per lâuso del fabbricanteâ.
Si ricorda poi che trattandosi della prima verifica periodica, questa verifica consiste inoltre ânei seguenti esami e controlli:
- esame documentale;
- controllo della funzionalitĂ dei dispositivi di protezione;
- controllo dei parametri operativi.
Il documento entra nello specifico dei tre punti.
Ad esempio riguardo ai controlli di cui alla lettera a) si indica che âconsistono in:
- esistenza e correttezza della dichiarazione di conformitĂ : modulo di certificazione, numero certificato, limiti ammissibili, identificazione dellâattrezzatura, etcâŚ15;
- verifica disegni costruttivi e/o P&Id;
- installazione conforme alle indicazioni riportate nel manuale dâuso e alla dichiarazione di corretta installazione;
- esistenza e documentazione dei dispositivi di protezione e controllo in conformitĂ al manuale dâuso dellâinsieme o alla relazione tecnica dellâattrezzatura;
- relazione tecnica di cui allâart. 6 del d.m. 329/04, con eventuali allegati datasheet dei dispositivi di sicurezza (calcoli portate, tarature, etc,);
- registro di controllo di cui allâart. 71 del d.lgs. 81/08;
- verbale di verifica di messa in servizio per le attrezzature soggette a tale regime;
- verbale di eventuali riparazioni per attrezzature soggette al regime dellâart. 14 del d.m. 329/04;
- verbale di riqualificazione periodica di cui allâart. 16 del d.m. 329/04 ove esistente (spesso indicato nel seguito con la dicitura âverbale di qualifica Inailâ)â.
Il controllo della funzionalitĂ dei dispositivi di protezione
I controlli di cui alla lettera b) - controllo della funzionalitĂ dei dispositivi di protezione - possono poi âessere effettuati con prove a banco oppure con simulazioni oppure, qualora non pregiudizievoli per le condizioni di funzionamento, in esercizioâ.
In particolare, continua il documento, âlâaccertamento dellâefficienza delle valvole di sicurezza può avvenire o direttamente (prove a banco, simulazioni, in esercizio), oppure verificando che il verbale della loro ultima taratura sia ancora entro i limiti di validitĂ . Detto verbale può essere sostituito dalla dichiarazione CE del fabbricante della valvola qualora la taratura originaria sia in corso di validitĂ rispetto alla periodicitĂ di verifica dellâattrezzatura/insieme.
Ad esempio: nel caso di una tubazione con periodicitĂ di verifica periodica pari a 5 anni (dichiarazione di messa in servizio nel 2011, PVP prevista nel 2016), se la valvola di sicurezza ha una dichiarazione di conformitĂ datata 2012 e il fabbricante della valvola di sicurezza non ha indicato alcuna scadenza di revisione della taratura nel manuale dâuso, la taratura della valvola avrĂ validitĂ fino al 2017, e una PVP eseguita nel 2016 potrĂ avvalersi della dichiarazione CE della valvola di sicurezza. Diversamente, se il fabbricante della valvola ha indicato nel manuale dâuso la necessitĂ di tararla ogni tre anni, allâatto della PVP il verificatore dovrĂ accertarne direttamente lâefficienzaâ.
Si segnala poi che per quanto giĂ oggetto di controllo allâatto della verifica di messa in servizio laddove prevista, âsarĂ sempre bene controllare che lo scarico dei dispositivi di sicurezza avvenga in modo da non arrecare danni alle personeâ.
E âlâinstallazione di valvole dâintercettazione sullâentrata e sullâuscita dei condotti delle valvole di sicurezza è consentita qualora non in contrasto con quanto indicato nelle istruzioni per lâuso, su motivata richiesta del datore di lavoro in particolare nel caso di fluidi infiammabili, tossici, corrosivi o comunque nocivi. Le valvole di intercettazione devono essere piombate in posizione di apertura a cura dellâInail o delle AsL ai quali vanno segnalate tempestivamente le manovre che abbiano comportato manomissioni del sigillo (comma 4.3.1.2. dellâallegato II del d.m. 11 aprile 2011). Tali intercettazioni vengono in genere inserite per usi manutentivi sui dispositivi di protezione, ma il loro impiego è subordinato a una attenta analisi dei rischi che includa le misure di sicurezza nel caso di loro impiego, prevedendo dispositivi di protezione alternativiâ. Si ricorda poi che per gli insiemi, âlâinstallazione di tali intercettazioni deve essere stata prevista dal fabbricante dellâinsiemeâ.
Controllo dei parametri operativi
Infine i controlli di cui alla lettera c) - controllo dei parametri operativi â âsono finalizzati allâaccertamento che i parametri operativi rientrino nei limiti di esercizio previsti. Il controllo deve avvenire in campo leggendo i valori disponibili (pressione, temperatura, portate, livelli, etc.) ed eventualmente in sala controllo nel caso di accessori di controllo a trasduzione di segnale. Si fa notare che i dispositivi di protezione e controllo possono essere installati sulla tubazione oggetto della verifica ovvero sulle attrezzature collegate dalla tubazione stessaâ.
Si segnala poi che:
- durante la verifica di funzionamento âdevono anche essere annotati tutti gli eventuali interventi di riparazione intercorsi accertandone la correttezza in base alle istruzioni per lâuso rilasciate dal fabbricante o alle procedure di cui allâart. 14 del d.m. 329/04â;
- âlâInail e i soggetti abilitati dovranno adottare i modelli di scheda tecnica ed i verbali riportati nellâallegato IV del d.m. 11 aprile 2011 sui quali deve essere presente solo lâintestazione dellâente o del soggetto che ha effettuato la verifica, non entrambi i loghiâ;
- âove la verifica abbia evidenziato situazioni di criticitĂ o inadeguatezza per lâesercizio in sicurezza della tubazione, il verificatore deve ordinare il divieto dâuso della tubazione (o linea o insieme), rilasciando la scheda tecnica e il verbale con esito negativoâ.
Senza dimenticare che il datore di lavoro âdeve comunicare alla sede Inail competente per territorio la cessazione dellâesercizio, lâeventuale trasferimento di proprietĂ dellâattrezzatura di lavoro e lo spostamento delle attrezzature per lâinserimento in banca datiâ.
Concludiamo segnalando che il documento, che vi invitiamo a leggere integralmente e che riporta ulteriori dettagli riguardo ai controlli indicati, si sofferma anche sulla vera e propria redazione della scheda tecnica e del verbale di prima verifica periodica e allega utili documenti esemplificativi:
- esempio di compilazione di scheda tecnica per tubazioni singole;
- esempio di verbale di prima verifica periodica su tubazioni singole;
- esempio di compilazione di scheda tecnica per insiemi indivisibili;
- esempio di verbale di Prima Verifica Periodica su insieme indivisibile.
RTM
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
Inail, Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici, â Apparecchi a pressione tubazioni. Istruzioni per la prima verifica periodica ai sensi del d.m. 11 aprile 2011â, a cura di Nicola Altamura (Inail, UnitĂ operativa territoriale CVR di Bari), Francesco Giacobbe (Inail, UnitĂ operativa territoriale CVR di Messina), Iuri Mazzarelli (Inail, UnitĂ operativa territoriale CVR di Milano) e Elisa Pichini Maini (Inail, Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici) - edizione 2018 (formato PDF, 25.17 MB).
Vai allâarea riservata agli abbonati dedicata a â Apparecchi a pressione tubazioni. Istruzioni per la prima verifica periodicaâ.