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Le immagini dell’insicurezza: rischiare la vita

Le immagini dell’insicurezza: rischiare la vita
Stefano Farina

Autore: Stefano Farina

Categoria: Le immagini dell'insicurezza

20/07/2018

Chi presterebbe soccorso a questo lavoratore in caso di infortunio? Cosa prevedevano i documenti della sicurezza redatti per lo specifico cantiere?


Brescia, 20 Lug - Guardano le immagini dell’insicurezza di SICURELLO.no di oggi il pensiero va alle decine di infortuni che ogni giorno si verificano in Italia.

 

 

 

Un “addetto” – come sempre non sappiamo se si tratta di un privato cittadino, di un lavoratore autonomo o di un lavoratore dipendente – sta eseguendo “in solitaria” dei lavori di manutenzione delle facciate di un edificio.

 

Il ponte su ruote è alto almeno 10-12 mt. e l’operaio esegue il lavoro in perfetta solitudine e quando c’è la necessità di cambiare quota di lavoro semplicemente sposta l’unico ripiano presente da un punto all’altro del trabattello.

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I rischi sono elevatissimi, la posizione di lavoro in quota con un trabattello privo di molti degli elementi necessari, nonché le modalità di lavoro, espongono il lavoratore ad un continuo rischio di infortunio.

 

Tra le tante carenze, certamente spiccano:

  • I piani di lavoro praticamente inesistenti,
  • l’assenza di tavole fermapiede,
  • i parapetti incompleti,
  • le controventature insufficienti,
  • le modalità di spostamento degli elementi e del ponte stesso (nella parte sinistra dell’immagine 5 si vede l’inclinazione dello stesso durante una fase di spostamento).

 

Da porsi anche una domanda: chi presterebbe soccorso a questo lavoratore in caso di infortunio?

 

Come ormai tradizione, chiudo l’articolo con una domanda: cosa prevedevano i documenti della sicurezza redatti per lo specifico cantiere?

 

Ma questa volta azzardo anche una risposta: nulla, non prevedevano nulla. Anzi probabilmente non c’era nessun documento, nessuna valutazione, nessuna procedura e forse, probabilmente, anche nessuna formazione, informazione ed addestramento del lavoratore. 

 

Geom. Stefano Farina, Consigliere Nazionale AiFOS e Referente Gruppo di Lavoro Costruzioni di AiFOS.

 

Fonte: SICURELLO.no : l’evidenza dei mancati infortuni.



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Rispondi Autore: Tiziana Ferrara - likes: 0
20/07/2018 (09:53:54)
In tal caso c'è un pericolo grave ed imminente per il lavoratore e chiunque, riscontrandolo non lo ha "segnalato" ne diventa corresponsabile.
Rispondi Autore: Massimiliano Carpene - likes: 0
20/07/2018 (15:47:32)
2 + 2 = 4. Tutto chiaro, tutto logico. Domanda: arrivare in F1a cambiare 4 gomme in 2,6 secondi quanto costa di addestramento? Il problema dell'artigiano che ogni giorno deve affrontare un problema diverso, un ambiente di lavoro diverso, una attrezzatura diversa, ecc. e tutto facendo il prezzo più basso per prendere il lavoro porta a queste foto. Non è una giustificazione, è una spiegazione. Chi lavora in proprio deve fare 4 lavori per portare a casa 1 stipendio: cercare il cliente, fare il lavoro, farsi pagare e per ultimo mettersi d'accordo con il socio Stato per il dare / avere. Tempo per simulazioni, sopralluoghi, aggiornamenti = 0.
Rispondi Autore: Mario Facchetti - likes: 0
25/07/2018 (13:23:36)
Con le parole e gli articoli sono tutti maestri ed insegnanti, ma la realta' e' ben diversa, provate voi sapientoni a mandare avanti una ditta artigiana. Proviamo a scambiare i ruoli e poi vediamo cosa succede...
Rispondi Autore: anton giulio lotti - likes: 0
27/07/2018 (09:27:54)
Eseguire i lavori in sicurezza non è vero che ritarda i tempi ma li può accelerare quando un lavoratore è in sicurezza mentre uno che lavora male e in situazione pericolosa alla fine,visto nell'arco della giornata, è meno produttico e soprattutto fa il lavoro male.
Per fare il avoro in sicurezza bisogna ce ci si organizzi e mi pare che soprattutto melle piccole aziande edili il criterio della programmazione non esiste ....si naviga a vista e ovviamente la sicurezza è un impiccio e non una risorsa
Rispondi Autore: Angelo F. - likes: 0
23/11/2018 (10:38:25)
Non condivido. Le imprese artigiane che lavorano bene e si fanno in 4 per mantenere alto lo standard di qualità del lavoro e sicurezza dei 2/3 operai che hanno, esistono in Italia e arrancano. Arrancano non perchè "artigiane", ma perchè altri datori di lavoro (artigiani e non) fanno il prezzo più basso e portano a casa il lavoro che NON si meritano. "Arrancano" perchè i controlli degli enti preposti sono pressochè inesistenti ed assolutamente inefficaci. Ad un datore di lavoro, che lavora/fa lavorare in questo modo, dovrebbe essere impedito di poter anche solo emettere un preventivo. Le persone che vogliono lavorare bene, seppure a fatica, non sono tutelate dallo Stato, nè tanto meno dai Clienti. Mi immagino quanti dei precedenti commentatori, a dover rifare il tetto della propria casa, affidino i lavori all'impresa più competente invece che a quella più "economica".

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