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Stress lavoro correlato: sintomi, fattori e valutazione

Rese disponibili on line le slide relative al seminario sulle metodologie per la valutazione dello stress in ambito lavorativo che si è tenuto il 15 ottobre. I sintomi, le caratteristiche stressanti, i ruoli, la valutazione, la gestione del rischio.

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Continuiamo come PuntoSicuro a mantenere alta l’attenzione sul problema dello stress lavoro correlato: un problema che può essere fonte di incidenti lavorativi, di patologie in ambito psichiatrico e di alti costi economici per le aziende.
 
 
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Dopo aver presentato alcuni documenti prodotti dall’azienda svizzera Suva e aver intervistato il Dr. Giorgio Miscetti, responsabile SPISAL ASL 2 di Perugia, fermiamo ora la nostra attenzione su nuovi documenti.
Si tratta del materiale prodotto in due interventi che si sono tenuti il 15 ottobre 2008 al Seminario di Medicina del Lavoro organizzato dall’Università degli Studi di Verona e dedicato alle metodologie per la valutazione dello stress in ambito lavorativo e alla misurazione dell'eventuale presenza di "incongruenze organizzative" negli ambienti di lavoro, come richiesto dal D.Lgs. 81/2008.
 
L’intervento sulle “Metodologie di valutazione dei rischi stress lavoro correlato”, tenuto dalla Dr.ssa Antonia Ballottin, psicologa del Lavoro dello Spisal Ulss 20 di Verona, ha avuto come argomenti:
- l’inquadramento del fenomeno dello stress;
- lo stress al lavoro;
- una proposta di metodo di valutazione dello stress lavoro correlato;
- un’esperienza di valutazione. 
 
Oltre a definire lo stress e darne le dimensioni nell’ambito lavorativo - tratte in buona parte dal alcune ricerche condotte in ambito europeo – l’intervento riporta i dati di un’indagine pilota conoscitiva sulle condizioni di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro in Veneto, indagine da cui risulta preminente, nella percezione del rischio tra i lavoratori, il problema dello stress.
L’intervento prosegue ricordando che tra i diversi motivi del continuo aumento delle persone colpite da problemi di stress sul luogo di lavoro, si possono annoverare:
- “le innovazioni apportate alla progettazione, all’organizzazione e alla gestione del lavoro;
- la precarietà del lavoro;
- l’aumento del carico di lavoro e del ritmo di lavoro;
- le elevate pressioni emotive esercitate sui lavoratori;
- la violenza e le molestie di natura psicologica;
- lo scarso equilibrio tra lavoro e vita privata”. 
 
E quando si percepisce lo stress?
Quando “le persone percepiscono uno squilibrio tra le richieste avanzate nei loro confronti e le risorse a loro disposizione per far fronte a tali richieste”.
 
Le slide riportano poi alcuni interessanti elementi relativi ai sintomi dello stress a livello aziendale (assenteismo, frequente avvicendamento del personale, riduzione della produttività, ...) e alcune interessanti indicazioni relative alle “caratteristiche stressanti” del lavoro. Caratteristiche che possono essere inerenti al:
- contesto del lavoro: scarsa comunicazione, mancanza di definizione degli obiettivi, conflitti di ruolo, incertezza per la carriera, retribuzione bassa insicurezza dell’impiego, scarso valore sociale attribuito al lavoro, partecipazione ridotta al processo decisionale, ...
- contenuto del lavoro: problemi di affidabilità, disponibilità, idoneità, manutenzione o riparazione di strutture ed attrezzature di lavoro, carico di lavoro eccessivo o ridotto, mancanza di controllo sul ritmo, livelli elevati di pressione in relazione al tempo, lavoro a turni, orari di lavoro poco flessibili, imprevedibili o lunghi, ...
 
Successivamente l’interevento affronta le normative, nazionali ed europee, alla luce della valutazione dello stress lavoro correlato.
 
Anche l’intervento sulle “Metodologie di valutazione dei rischi psicosociali in ambito lavorativo”, del Prof. Luciano Romeo del Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica (Università di Verona), affronta diversi temi.
 
Ad esempio si occupa del ruolo e dei compiti del medico competente:
- partecipazione alla valutazione del rischio; 
- informazione e formazione; 
- ascolto qualificato; 
- riconoscimento del fenomeno nelle fasi iniziali; 
- diagnosi precoce degli effetti sulla salute; 
- valutazione dell’eventuale relazione tra lavoro e disturbi lamentati; 
- promozione di interventi al fine di modificare la situazione negativa. 
 
Riguardo poi ai metodi di valutazione sulla persona si sofferma su alcuni strumenti “soggettivi”, soffermandosi in particolare su due di questi:
- JCQ - Job Content Questionnaire (Karasek 1985, 1998);
- ERI - Effort Reward Imbalance (Siegrist, 1996).
 
In conclusione del suo intervento ricorda che per la gestione del rischio stress è necessaria:
- una predisposizione e attuazione di ragionevoli e praticabili strategie di gestione dello stress, che devono riguardare sia l’organizzazione del lavoro sia le modalità operative e comportamentali degli operatori (prevenzione primaria);
- una attenta sorveglianza sanitaria ed interventi di supporto (prevenzione secondaria);
- interventi di compensazione, terapia e riabilitazione (prevenzione terziaria):
- un monitoraggio e valutazione degli interventi effettuati con periodico riesame di tutto il processo.  
 
 
Metodologie di valutazione dei rischi stress lavoro correlato”, Dr.ssa Antonia Ballottin - psicologa del Lavoro - Spisal Ulss 20 Verona, slide (formato PDF, 234 kB).
 
Metodologie di valutazione dei rischi psicosociali in ambito lavorativo”, Prof. Luciano Romeo - Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica - Università di Verona, slide (formato PDF, 695 kB).
 
Tiziano Menduto



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