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I rischi e la prevenzione nell’attività di produzione dell'olio

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Rischi fisici

30/04/2012

I rischi professionali e le misure di prevenzione relative al comparto oleario e all’attività nei frantoi. Il rischio rumore e vibrazione. I rischi di infortuni nelle varie fasi produttive e la movimentazione con carrelli elevatori.

 
Roma, 30 Apr – Dopo aver presentato lo studio in tre volumi dell’Inail riguardo ai rischi professionali nell’attività di produzione del vino e dell'olio ed esserci soffermati sul secondo volume dedicato ai rischi dell’ attività vinicola, diamo oggi qualche informazione sui rischi correlati alle attività nei frantoi.
 
Il terzo volume di questo corposo studio – curato da un gruppo di lavoro CONTARP dell’Inail - è infatti intitolato “Il comparto vinicolo e oleario: I frantoi” e presenta nel dettaglio i risultati dei monitoraggi effettuati, i rischi riscontrati e le misure di prevenzioni consigliate.
 
Avendo già parlato in passato di rischi biologici e di rischi chimici nei frantoi, ci soffermiamo  oggi brevemente sulle misure di prevenzione evidenziate in relazione al rischio rumore, al rischio vibrazione e ai rischi di infortuni.
 

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Rumore
Il documento indica che al di là dell’oggettivo livello di rumore delle attrezzature utilizzate nel comparto oleario - specie nella modalità di produzione a "ciclo continuo" – “va sottolineato come gli ambienti in cui sono alloggiati i macchinari utilizzati per la lavorazione delle olive sono relativamente angusti e, spesso, le superfici di rivestimento delle pareti, sono altamente riflettenti; ciò determina livelli di rumore elevati e ‘diffusi’ in tutto l'ambiente”.
Si suggerisce dunque di realizzare interventi preventivi per abbattere o ridurre i livelli di rumore a cui sono esposti i lavoratori. In particolare si sottolinea che “per i macchinari caratterizzati da elevati livelli di potenza sonora, si potrebbe prevedere la realizzazione di una adeguata cappottatura o, in alternativa, di una barriera sonora, al fine di isolarli dal resto dell'ambiente lavorativo”.
Inoltre – continua il documento – “la misurazione del tempo di riverbero dell'ambiente costituisce una verifica indiretta delle caratteristiche di assorbimento delle pareti; in particolare qualora si riscontri un forte contributo delle onde sonore riflesse, si potrebbe intervenire con adeguate opere di insonorizzazione che migliorino il clima acustico dei locali di lavoro”. Opere che potrebbero comportare costi notevoli per le aziende: “laddove non sia possibile mettere in atto tali interventi si sottolinea l'importanza di indossare adeguati dispositivi di protezione dell'udito”.
 
Vibrazioni
Da un primo riscontro “si evince che il rischio da vibrazioni al corpo intero nel comparto oleario risulta significativo per circa il 33% dei mezzi utilizzati. Il documento espone le principali misure di prevenzione e protezione con riferimento ai risultati ottenuti:
-il valore limite su periodi brevi non può essere superato; qualora venga superato i mezzi interessati non possono essere usati in tali condizioni d'esercizio, pertanto si deve intervenire per evitarne il superamento: “in alcuni casi può essere sufficiente adottare una diversa modalità di guida (velocità ridotta, percorsi meno accidentati, ecc.); se il precedente intervento non è sufficiente, si può valutare la fattibilità di un intervento sul mezzo (manutenzione sugli organi ammortizzatori; sostituzione del sedile di guida con sedile ammortizzato di nuova concezione, ecc.); se nessuno degli interventi sopra menzionato può essere attuato con successo, il mezzo non deve essere utilizzato”;
il valore limite non può essere superato; qualora venga superato il datore di lavoro prende misure immediate per riportare l'esposizione al di sotto di tale valore e per evitare un nuovo superamento. “In questo caso il primo provvedimento da considerare è la possibilità di riduzione del tempo di esposizione giornaliero del guidatore, cosa possibile anche alternando alla guida più di un operatore. Qualora ciò non sia possibile vanno considerati gli interventi descritti al punto precedente. Si segnala l'esistenza di una possibilità di deroga al superamento del valore limite, nelle particolari condizioni e modalità previste nell'art. 205 del Decreto legislativo 81/2008;
-nel caso venga superato il valore d'azione, il datore di lavoro è tenuto ad applicare una serie di misure tecniche e organizzative volte a ridurre al minimo l'esposizione o i rischi che ne conseguono. “Occorre inoltre provvedere ad un'adeguata formazione e informazione dei lavoratori sull'uso corretto e sicuro dei mezzi in relazione all'esposizione a vibrazioni; è necessario fornire ai lavoratori esposti adeguati indumenti per la protezione dal freddo e dall'umidità. I lavoratori esposti a livelli di vibrazioni superiori al valore d'azione vanno obbligatoriamente sottoposti a sorveglianza sanitaria, nelle modalità espresse nell'art. 204 del D.Lgs. 81/2008”;
- nel comparto oleario ricorrono frequentemente le condizioni particolari di “basse temperature; bagnato; elevata umidità; sovraccarico biomeccanico degli arti superiori e del rachide”. Queste condizioni “vanno considerate accuratamente nella redazione del DVR”;
 - occorre infine “non trascurare la possibilità degli effetti indiretti sulla sicurezza e salute dei lavoratori risultanti da interazioni tra le vibrazioni meccaniche, il rumore, l'ambiente di lavoro o altre attrezzature”.
 
Rischio di infortuni
Tali rischi sono considerati prendendo in esame diverse fasi produttive del comparto oleario:
-conferimento olive:  “durante il carico delle casse sul rimorchio, a causa del loro scivolamento o ribaltamento, possono essere investiti gli operatori”. Le casse devono “essere ben ancorate sui rimorchi o sui cassoni dei trattori, e nella movimentazione, che si effettua con carrelli a forche o con mezzi equivalenti”, l'operatore deve seguire tutte le norme di prevenzione e le buone pratiche correlate con la movimentazione con carrelli elevatori;
-pesatura, deposito e scarico in tramoggia : sono fasi caratterizzate dal rischio legato alla movimentazione meccanica eseguita con muletti”;  le direzioni dei frantoi devono “organizzare sia delle aree di parcheggio per i mezzi, sia un locale di attesa interno, in modo da evitare l'intralcio alle operazioni svolte”;
-lavaggio-defogliatura, frangitura, gramolatura, separazione e estrazione dell'olio: “i pavimenti devono essere ben asciutti e privi di asperità onde evitare lo scivolamento e la caduta dell'operatore. Le tramogge di carico dei trasportatori in genere devono essere protette contro la caduta di persone e contro il contatto con organi pericolosi in moto. La zona di scarico dei trasportatori in genere deve essere protetta contro il contatto con organi pericolosi in moto.
 Tutti gli organi lavoratori devono essere segregati e dotati di dispositivo di blocco. I condotti dove si trovano le coclee devono essere chiusi. Le aperture di carico e scarico delle coclee devono essere protette contro il contatto con organi pericolosi in moto. Tutti gli organi ed elementi di trasmissione del moto devono essere segregati, in particolare le cinghie e le pulegge. I vari livelli dell'impianto devono essere dotati di appositi parapetti normali in modo da rendere accessibili tutte le zone in cui è necessario intervenire in manutenzione. Le buche e sporgenze pericolose, talvolta non eliminabili (presenza di tramogge, ecc), devono essere accuratamente segregate ed adeguatamente segnalate”. Il documento riporta altre indicazioni in merito alla sicurezza delle macine, dei raschiatori, dei frangitori a martelli, …;
-conservazione e confezionamento del prodotto: “i fattori di rischio ricorrenti sono relativi alla movimentazione manuale e meccanica dei recipienti, all'imbottigliamento automatico, ed al confezionamento dei prodotti”. Dopo aver dato indicazioni in merito all’uso in sicurezza del transpallet (ad esempio sono necessarie “superfici di scorrimento completamente lisce”), il documento fornisce consigli per la movimentazione manuale: l'uso di guanti antiscivolamento, “poiché lavorando in ambiente con presenza di olio, la presa può facilmente sfuggire con conseguente caduta del recipiente afferrato. Prima di sollevare un recipiente accertarsi del reale peso poiché un carico eccessivo può causare traumi gravi all'apparato muscolo- scheletrico”.
 
In relazione ai rischi di infortuni il documento si sofferma ampiamente sui rischi correlati alla movimentazione con carrelli elevatori
Si ricorda ad esempio che il carrello elevatore “deve sottostare alle norme di sicurezza come mezzo di trasporto e di sollevamento” e deve essere utilizzato in un “ambiente che ne consenta un esercizio adeguato”.
Nel considerare l’eventuale inserimento di un carrello nell’ambiente lavorativo si “dovrannovalutare:
- la rispondenza del mezzo alle necessità operative: portata adeguata al carico, uso limitato ai soli mezzi a trazione elettrica in locali chiusi, protezioni AD per zone con pericolo di esplosione;
- l'efficacia del programma di manutenzione;
- l'adeguata formazione del personale;
- le condizioni di sicurezza dei percorsi;
- le norme ben definite di comportamento per gli operatori;
- le procedure per l'espletamento di tutte le operazioni necessarie all'uso dei carrelli: carica batterie, manipolazione acido solforico, ecc”.
Dopo aver ricordato i principali dispositivi di sicurezza che devono essere installati sui carrelli elevatori e aver riportato alcuni importanti accorgimenti elencati nel D.Lgs. 359/1999, il documento propone ulteriori misure di prevenzione:
- “il percorso dei carrelli dovrà avere una circolazione regolata; gli ostacoli, le buche, le chiazze di olio, e le inclinazioni eccessive o brusche andranno eliminati per quanto possibile dai percorsi;
- va posta attenzione alle curve cieche, mediante specchi, segnali acustici e mantenendo una velocità moderata; tutti i passaggi (compresi i grigliati e le passerelle) devono avere i necessari requisiti di portata;
- in caso di rampe di carico, per evitare la caduta dei carrelli, si useranno fermaruote per i mezzi da caricare; piazzali di carico devono avere pendenze idonee o, perlomeno, devono essere eliminate le pendenze che facciano allontanare i mezzi non frenanti dalle rampe di carico; si potranno anche installare cancelli automatici o semiautomatici aperti solo se è presente il mezzo da caricare;
- gli addetti ad operazioni di manutenzione che prevedono anche la carica degli accumulatori devono essere sottoposti a visita medica periodica”.
 
Concludiamo questa breve presentazione invitando alla lettura completa del volume, con riferimento anche alle misure di prevenzione relative al rischio biologico, chimico, elettrico, microclimatico e ai rischi di incendio.
 
 
Inail - Consulenza Tecnica Accertamenti Rischi e Prevenzione e Direzione Centrale Prevenzione, “ Il comparto vinicolo e oleario: I frantoi” (formato PDF, 3.16 MB).
 
 
RTM

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