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La manutenzione degli impianti elettrici e di sicurezza elettronica

La manutenzione degli impianti elettrici e di sicurezza elettronica
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Sicurezza informatica

11/09/2019

L’Inail ricorda a tutti i tecnici di manutenzione l’esistenza di due fondamentali norme afferenti ad interventi su impianti elettrici a bassa tensione: la serie normativa en 50110.

 

Ancora una volta, l’Inail mette a disposizione di tutti i tecnici coinvolti in interventi su impianti elettrici a bassa tensione, tra i quali certamente vanno inclusi gli impianti elettronici di sicurezza, la necessità di intervenire sempre a regola d’arte.

 

In questo ci aiuta la disponibilità di due norme, pubblicate dal comitato tecnico CENELEC/ BT TF62-3 “Operation of electrical installations”, che puntualmente illustrano le modalità con le quali il tecnico deve intervenire. Il messaggio da inviare a tutti i lettori è che queste norme devono essere sempre richiamate in tutti i contratti di manutenzione, che in qualche modo possano fare riferimento ad impianti elettrici a bassa tensione.

 

In realtà, vi sono due parti della stessa norma.

La prima parte della norma EN 50110-1 indica i requisiti minimi validi ed applicabili in tutte le nazioni, che fanno parte del CENELEC, con l’aggiunta di alcune informazioni specifiche, che fanno riferimento a modalità sicure di intervento su impianti elettrici o nelle immediate vicinanze.

 

 

 

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La seconda parte della norma consiste in una serie di annessi normativi, uno per nazione, che specificano i requisiti di sicurezza in vigore od offrono supplementi nazionali per questi requisiti minimi.

 

Gli elaboratori della norma ritengono che questo sia un passo decisivo per consentire all’Europa di allinearsi gradualmente ai livelli di sicurezza antinfortunistica, che sono intimamente associati a qualunque attività venga svolta in relazione o nelle vicinanze di installazione elettriche. Il documento riconosce la presenza di differenze nei requisiti che sono richiesti, in ogni singola nazione. Ovviamente, l’intenzione del comitato tecnico è quella di creare un livello comune di sicurezza, in un breve lasso di tempo.

È essenziale rilevare come le migliori regole e procedure non hanno valore a meno che tutte le persone, che operano su o accanto adimpianti elettrici, non le conoscano in dettaglio e non si attengano a tutti i requisiti legali connessi a tali attività.

 

Vale la pena di sottolineare come la prima norma, nell’edizione 2013, impone dei requisiti aggiuntivi rispetto all’edizione precedente, che risale al 2004.

Ad esempio:

  • viene migliorata la definizione delle persone coinvolte in queste attività e viene meglio definito il livello di responsabilità,
  • viene inserita una clausola sulla gestione delle situazioni di emergenza,
  • viene aggiunto un esempio di profili di responsabilità,
  • viene offerta un aggiornamento dei riferimenti normativi nella bibliografia.

 

La seconda parte della norma offre tutta una serie di annessi, dove vengono indicati i requisiti specifici, applicabili nella specifica nazione, componente del CENELEC. Le commissioni nazionali sono obbligate a notificare al CENELEC che qualsiasi modifica che si applichi agli annessi normativi nazionali.

 

Adalberto Biasiotti

 

 



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