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Come prevenire le violenze e le aggressioni nei luoghi di lavoro?

Come prevenire le violenze e le aggressioni nei luoghi di lavoro?
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Rischio psicosociale e stress

26/07/2019

Due interventi presentano i problemi correlati alla possibile presenza di episodi di violenza e aggressione da parte di persone interne ed esterne alle organizzazioni. Le aggressioni in ambito sanitario, le definizioni, i meccanismi e la prevenzione.

 

Ravenna, 26 Lug – Il 37% dei dirigenti europei “è ‘molto o abbastanza’ preoccupato per la violenza o le minacce sul lavoro. La percentuale sale al 57% per i dirigenti delle aziende del settore socio-sanitario”. E si stima, infatti, che circa “un quarto degli episodi di violenza sul lavoro avvengono nel settore sanitario”.

 

A presentare questi dati e ad approfondire il tema con lo scopo di aiutare a individuare e mettere in atto azioni di prevenzione sul lavoro ( violenza e aggressione da persone interne ed esterne all’organizzazione), sono alcuni interventi al seminario di aggiornamento degli RLS “Lavoro e violenza. Riflessioni per la prevenzione. Quale ruolo per RLS-RLST-RLS di Sito (PRP 2015 – 2019)”. Un seminario organizzato dal Servizio Informativo dei Rappresentanti dei lavoratori per la Sicurezza della Provincia di Ravenna, insieme a Regione Emilia-Romagna, Inail e parti sociali (Ravenna, 14 marzo 2019).

 

Questi gli argomenti affrontati nell’articolo:

-     La violenza in ambito sanitario

-     Le definizioni della violenza

-     I meccanismi della violenza e la prevenzione


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La violenza in ambito sanitario

Come già ricordato a inizio articolo, nell’intervento “Aspetti organizzativi per la prevenzione della violenza e delle aggressioni in ambito sanitario”, a cura di Stefano Grandi (Collaboratore SIRS RER), vengono forniti diversi dati sul tema della violenza in ambito sanitario.

 

Ad esempio si indica che gli operatori ospedalieri “hanno un tasso di incidenza di aggressione non mortale pari a 9,3 per 10.000 contro un valore di 2 per 10.000 nei lavoratori delle industrie del settore privato”.

 

Viene svolta poi dal relatore un’analisi del tema della violenza e delle aggressioni in vari dipartimenti in ambito sanitario e sono riportati anche alcuni aspetti di cui tener conto e sui cui è possibile influire per migliorare la prevenzione.

 

Sono citate anche alcune possibili misure:

-     misure organizzative: politica aziendale, analisi dei contesti, procedure, strumenti, coordinamento, informazione e comunicazione, lavoro in equipe, coordinamento forze dell'ordine, …

-     misure strutturali e tecnologiche: strutture e progetti, arredi e oggetti, strumenti di controllo e allarme, limitazione accessi, luoghi di attesa, illuminazione, stanze di sicurezza, riparazioni;

-     tutela e supporto vittime: cura, supporto, assistenza, sostegno, tutela, reinserimento, coinvolgimento colleghi, …

 

Le definizioni della violenza

Un secondo intervento, dal titolo “Origini e forme della violenza e indicazioni per la prevenzione”, a cura di Marco Broccoli (Ausl della Romagna-Ravenna), riporta alcune utili riflessioni sulla violenza, anche con riferimento alla normativa e agli accordi su molestie e violenza.

 

L’intervento riporta anche, con riferimento ad un testo di Luciano Gallino, una definizione di violenza.

 

La violenza “è una forma di aggressione materiale compiuta da un soggetto individuale o collettivo, consistente:

-     vuoi nell'attacco fisico, intenzionalmente distruttivo, recato a persone, od a cose che rappresentano un valore per la vittima o per la società in generale,

-     vuoi nell'imposizione, mediante l'impiego - o la minaccia palese di impiego - della forza fisica o delle armi, di compiere atti gravemente contrari alla propria volontà”

 

Inoltre la violenza sulle persone “si concreta, nei suoi vari gradi,

-     nella coercizione fisica a fare o non fare, oppure a cedere forzosamente cose in proprio possesso, comprese informazioni o confessioni di qualsiasi tipo;

-     nella privazione della libertà per periodi più o meno lunghi, ovvero nel sequestro di persona;

-     nelle percosse, nel ferimento, nella mutilazione e nella tortura;

-     infine nell'uccisione”.

 

Inoltre, sempre con riferimento a quanto indicato da Luciano Gallino, la violenza “può essere o meno socialmente definita un crimine a seconda che essa sia o non sia legittimata dalla società di cui fa parte il soggetto che la compie, ovvero dalla maggioranza dei suoi componenti”.

 

I meccanismi della violenza e la prevenzione

La relazione, che come la precedente vi invitiamo a visionare integralmente, riporta poi molti dati e grafici sull’infortunio da aggressione come indicatore di violenza, con particolare riferimento ai flussi informativi relativi agli infortuni denunciati nella Regione Emilia Romagna.

Dati da cui risulta ad esempio che i comparti in cui sono più diffusi gli episodi denunciati sono la sanità/servizi sociali e i trasporti.

 

Con riferimento poi ad un testo di Steven Pinker, l’intervento si sofferma anche sui meccanismi della violenza con particolare riferimento a vari aspetti (predazione, dominanza, vendetta, sadismo, ideologia, …), ma anche a fattori come empatia, autocontrollo moralità, ragione…

Riguardo a quest’ultimo fattore si segnala che le società moderne “sono diventate più intelligenti e, a parità di tutti gli altri fattori, un mondo più intelligente è un mondo meno violento”.

Inoltre la ragione:

-     “ci insegna i trucchi per espandere l’empatia.

-     ci dice quando seguire la propria strada non pregiudica la libertà degli altri di seguire la loro.

-     umanizza il senso morale”.

La ragione è un “sistema combinatorio aperto, un motore per la generazione di un numero illimitato di nuove idee. Una volta programmata con un interesse personale di base e una capacità di comunicare con gli altri, la sua stessa logica costringerà, con il tempo, a rispettare gli interessi di un numero sempre maggiore di altri. È ancora la ragione che può sempre prendere nota delle carenze di precedenti esercizi del raziocinio, e aggiornarsi e migliorarsi di conseguenza. E se in questa argomentazione rilevate un difetto, è la ragione che vi permette di farlo notare e sostenere un’alternativa”.

 

La relazione si sofferma poi su alcune indicazioni per la prevenzione.

 

Riprendiamo dalle slide dell’intervento un piccolo schema:

 

 

Concludiamo segnalando che l’intervento si sofferma anche sul corretto percorso metodologico della valutazione dello stress lavoro correlato e sul corretto ruolo dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza nei luoghi di lavoro.

 

 

Scarica i documenti da cui è tratto l'articolo:

Origini e forme della violenza e indicazioni per la prevenzione”, a cura di Marco Broccoli (Ausl della Romagna-Ravenna), intervento al seminario “Lavoro e violenza. Riflessioni per la prevenzione. Quale ruolo per RLS-RLST-RLS di Sito (PRP 2015 – 2019)” (formato PDF, 1.50 MB).

 

Aspetti organizzativi per la prevenzione della violenza e delle aggressioni in ambito sanitario”, a cura di Stefano Grandi (Collaboratore SIRS RER), intervento al seminario “Lavoro e violenza. Riflessioni per la prevenzione. Quale ruolo per RLS-RLST-RLS di Sito (PRP 2015 – 2019)” (formato PDF, 1.78 MB).

 

 

RTM


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Rispondi Autore: avv. Rolando Dubini - likes: 0
26/07/2019 (19:19:27)
Eccellenti documenti sul troppo sottovalutato rischio violenza sul luogo di lavoro

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