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Infortuni "in campo"

Un’analisi dell’andamento infortunistico del settore agricolo è stata recentemente realizzata dal periodico “Dati Inail”.
Nel settore negli ultimi anni, ad eccezione del 2001, si è registrato un calo degli occupati; nell’anno appena trascorso il calo rilevato dall’Istat è stato pari al 2,7%, i lavoratori agricoli dipendenti sono diminuiti del 0,3% mentre quelli autonomi del 4,3%.

Benché si evidenzi una diminuzione degli infortuni rispetto al 2001 (-8%), l’indice di frequenza si pone “ sugli stessi livelli dei settori a maggior rischio come le Costruzioni (7,5 per 100 occupati) e ben al di sopra della media generale dell’Industria e Servizi che è pari a 4,5%.”
Una situazione comune al resto d’Europa dove, secondo EUROSTAT, il settore agricolo presenta uno dei tassi di mortalità più elevati (12,4 per 100.000 occupati), superato solamente da quello delle Costruzioni (12,8).

“Dati Inail” si è soffermato poi sugli infortuni legati all’utilizzo di macchinari agricoli quali trattori o pressatrici.
Tali infortuni nel periodo 1997-2001 sono calati del 32% (da 15.000 a circa 10.000 casi), in particolare la flessione è stata del 36% per i lavoratori autonomi e del 6% per i lavoratori dipendenti. Un indice influenzato certamente dal calo occupazionale dei lavoratori autonomi del settore agricolo.
“Non è facile - rileva l’Inail - dire in quale misura abbia influito su tale andamento positivo l’ingresso in scena delle normative prevenzionali di origine europea (D.Lgs.n.626/94, D.P.R. 459/96).”
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