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Strumenti nuovi e futuri per la valutazione del rischio da agenti fisici

Strumenti nuovi e futuri per la valutazione del rischio da agenti fisici
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Interviste e inchieste

29/11/2019

Sono disponibili nuovi strumenti operativi e fonti informative sia sul rischio microclimatico sia sul rischio da radiazioni ottiche naturali e artificiali. Ne parliamo con Iole Pinto, responsabile scientifica del Portale Agenti Fisici.

 

Bologna, 29 Nov – Sappiamo quanti siano i rischi correlati agli agenti fisici - nel Titolo VIII del D.Lgs. 81/2008 si citano espressamente “il rumore, gli ultrasuoni, gli infrasuoni, le vibrazioni meccaniche, i campi elettromagnetici, le radiazioni ottiche, di origine artificiale, il microclima e le atmosfere iperbariche” – e quanto sia importante poterli correttamente valutare per prevenire conseguenze sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori.

 

E proprio per fare il punto della prevenzione di questi rischi, con specifico riferimento al Portale Agenti Fisici ( PAF) – “uno strumento che nasce proprio per facilitare la valutazione del rischio da agenti fisici e per arrivare a soluzioni concrete” – abbiamo intervistato, durante la manifestazione “ Ambiente Lavoro”, che si è tenuta a Bologna dal 15 al 17 ottobre 2019, la Dott. Iole Pinto del Laboratorio di Sanità pubblica AUSL Toscana Sud Est, Responsabile del Portale Agenti Fisici (PAF) e del Gruppo di Lavoro Agenti Fisici nel Coordinamento Interregionale.

 

Iole Pinto quest’anno era relatrice al convegno annuale “dBA2019 - Agenti fisici e salute nei luoghi di lavoro”, organizzato dall’AUSL di Modena in collaborazione con Inail e Regione Emilia Romagna, con due diverse relazioni: una sul rischio microclimatico, anche in relazione ad una nuova sezione sul portale PAF, e una sugli strumenti operativi per la valutazione del rischio da radiazioni ottiche naturali e artificiali.

 

Durante l’intervista non solo abbiamo chiesto informazioni sui nuovi strumenti disponibili, in materia di microclima e di radiazioni ottiche, ma abbiamo voluto cogliere anche le novità del Gruppo di lavoro Agenti Fisici nel Coordinamento Interregionale.

Gruppo di Lavoro che, come ricordato dall’intervistata, sta lavorando all’aggiornamento delle linee di indirizzo sugli agenti fisici inserendo anche nuovi capitoli, ad esempio con riferimento ai rischi microclimatici, alle atmosfere iperbariche, alle radiazioni ottiche di origine naturale; linee di indirizzo che saranno prossimamente disponibili online proprio sul Portale Agenti Fisici.

 

Che cosa è e come si è evoluto il Portale Agenti Fisici?

Come è nata l’idea di dedicare una sezione del Portale al microclima? Cosa riporta la sezione?

Ci sono nuove App che possono facilitare la prevenzione?

Cosa intendiamo quando facciamo riferimento alle radiazioni ottiche naturali e artificiali?

Quali sono i nuovi strumenti operativi che si possono utilizzare in materia di radiazioni ottiche?

Nel Gruppo di lavoro Agenti Fisici nel Coordinamento Interregionale su cosa state lavorando? Quali sono i progetti futuri?

 

L’intervista si sofferma su vari argomenti:


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Come sempre diamo ai nostri lettori la possibilità di visualizzare integralmente l’intervista e/o di leggerne una parziale trascrizione.

 

L’intervista di PuntoSicuro a Iole Pinto

 

 

La drammatica sottovalutazione del rischio microclimatico

Partiamo dal microclima. Mi pare che l’attenzione al rischio microclimatico negli ambienti di lavoro stia aumentando in questi anni, probabilmente perché ci si rende sempre più conto di quanto il microclima possa avere influenza sul benessere e la salute dei lavoratori. Come è nata l’idea di dedicare una sezione del portale al microclima? E cosa riporta la sezione?

 

Iole Pinto: Il problema è che il microclima è uno di quegli agenti fisici citati dal titolo VIII - come sapete il titolo VIII del Testo Unico si intitola “Agenti Fisici”.

Però alcuni agenti fisici hanno un Capo (Rumore Capo II, Vibrazioni Capo III, …) e se hai un Capo il decreto già ti guida, ti dice esattamente cosa fare, quali norme tecniche seguire, quali sono i valori di riferimento.

Invece altri agenti fisici, importantissimi, tra cui il microclima, non hanno un Capo, però il microclima è un rischio ben noto, è regolamentato, i criteri valutativi sono in una serie di norme tecniche.

Il problema di fondo è che ci rendiamo conto che, non avendo un Capo, questo rischio è spesso sottovalutato e la sottovalutazione di questo rischio è molto drammatica e può portare a infortuni e malattie sul luogo di lavoro, proprio in questi anni in cui si sta assistendo a ondate di calore o a eventi meteo estremi. Per cui il problema riguarda anche i lavoratori che non erano considerati tradizionalmente a rischio.

 

Voglio dire nelle fonderie si sa che c'è il rischio e quindi bene o male - nelle fonderie, nei luoghi in cui c'è stato un rischio di stress termico – le attività sono sotto controllo. Il problema è che c’è tutta una serie di lavoratori che inconsapevolmente sono esposti a questo rischio anche in ambienti moderati. Per esempio oggi se qui ad Ambiente Lavoro ci fosse un andata di calore e ci trovassimo con temperature da 32-33 gradi, saremmo lontani da condizioni di comfort e potrebbero esserci eventi con gravi danni alla salute delle persone che, per esempio, hanno disabilità termiche, cioè sono persone suscettibili. Ma tra le persone suscettibili c'è anche un qualsiasi individuo che, per esempio, sia sotto terapia per l'ipertensione. Non dimentichiamo che l'età lavorativa sta aumentando… (…)

 

C’è un rapporto recente dell'Organizzazione Mondiale della Sanità insieme all'Organizzazione Mondiale della Meteorologia che stima che circa il 30% della popolazione mondiale, riguardo alle ondate di calore, è esposta a questo rischio. Questo rischio è in incremento anche se ci sono le politiche di riduzione delle emissioni, … Ma il problema delle ondate di calore non si risolve dall’ oggi al domani.

 

Quali sono le fasce a rischio? I lavoratori in agricoltura, i lavoratori in edilizia, i lavoratori outdoor. (…) Ma anche lavoratori di normali uffici o un autista laddove hai una situazione particolare: normalmente non c'è stress termico ma in determinate condizioni ci può essere.

 

Quindi è importante creare uno strumento facile per, sostanzialmente, mettere in atto delle procedure al momento giusto e far sì che i lavoratori siano consapevoli di questo rischio: con l'allerta meteo, con determinate procedure che ogni azienda potrà mettere in atto (…). Anche la semplice soluzione come il mettere a disposizione l'acqua, a disposizione zone d'ombra - sembrano banalità - o interrompere il lavoro (…) perché le condizioni meteo sono prevedibili con una buona approssimazione.

 

L’applicazione relativa al rischio da esposizione a radiazione ultravioletta

Mi pare che abbiate messo a disposizione degli utenti una specifica App…

 

I.P.: L’app l'abbiamo messa online per l’UV index, cioè per le previsioni meteo relative al rischio da UV solare, che è un altro rischio enormemente sottovalutato - e di cui parleremo anche in questo congresso - perché il tumore alla pelle dei lavoratori è un tumore alla pelle noto, anche agli occhi, ma assolutamente sottostimato e non emerge.

 

Insieme a questa app, che utilizza propri i dati meteo, metteremo (…) a disposizione nei vari scenari espositivi delle previsioni meteo finalizzate ai lavoratori.

Quindi sulla base di che tipo di lavoro fai e quali sono le tue caratteristiche individuali, ti diciamo: domani “attento dalle 11 alle 15”. E per queste categorie andranno messe in atto speciali misure che, si auspica, le aziende inizieranno a prevedere e a programmare.

Spesso si tratta di misure semplici: pianificare gli orari di lavoro, individuare i soggetti sensibili, far sì che il soggetto sensibile sia conscio della sua condizione di suscettibilità, semplici pause, bere, idratarsi, non arrivare al lavoro disidratati.

Ed è fondamentale sapere riconoscere i primi sintomi del colpo di calore: spesso sono sottovalutati questi sintomi proprio dai lavoratori molto motivati (…). In edilizia (…), in agricoltura ma anche per esempio tra le Forze dell'ordine, i Vigili del Fuoco: spesso abbiamo incidenti per il caldo proprio in questi settori.

 

(…)

 

Gli strumenti per la prevenzione dell’esposizione alle radiazioni ottiche

Riguardo alla sua seconda relazione e alle radiazioni ottiche naturali e artificiali, quali sono gli strumenti operativi che si possono utilizzare?

 

I.P.: (…) Che strumenti abbiamo? (…) Abbiamo la banca dati di sorgenti in cui già ci rendiamo conto di qual è il rischio e che misure di tutela mettere in atto; abbiamo un calcolatore on-line proprio per le saldature, che rappresentano una buona fetta di esposizioni non solo per il saldatore - questo è importante - ma per tutti quelli che stanno intorno e che possono fare altre attività e che sono comunque esposti a un'importantissima radiazioni ultraviolette e luce blu che possono portare delle patologie importanti di tipo tumorale, a lungo termine, che purtroppo ancora non emergono. Nel senso che la persona poi si ammala, va dall'oculista, va dal dermatologo ma non rientra nella prevenzione così come è strutturata dalla nostra normativa di tutela.

 

Quindi con questo calcolatore è possibile dimensionare e valutare l'esposizione di coloro che stanno anche a metri dall'arco di saldatura. E la zona di saldatura dovrà essere ovviamente circoscritta e delimitata (…). Quindi questo della saldatura è un pacchetto che c'è e che noi vi siamo grati ce lo pubblicizziate il più possibile.

 

Un'altro importante strumento – di cui ho parlato prima - è l'app per la valutazione del rischio UV.

 

Voi direte che ormai l’UV index lo indicano in qualsiasi trasmissione meteo. Ma, attenzione: quando un lavoratore lavora in una cava di marmo o in, diciamo, in edilizia con materiale molto riflettente (ad esempio piastrelle bianche) il rischio UV si incrementa.

 

Il nostro calcolatore, la nostra app, personalizza i risultati sulla base della tipo di suolo, del tipo quindi di scenario e del tipo di lavorazione svolta, indica qual è il vero in UV index.

Prendiamo l’UV index dal sito meteo e lo elaboriamo e diamo quindi le informazioni su come devi proteggerti. Ovviamente al muratore non diciamo “mettiti la crema solare” - cosa che purtroppo continuo a sentire - perché non è un bambino che va al mare, lui dovrà proteggersi con gli indumenti da lavoro appropriati.

Molto spesso sono banali: una falda protettiva per la nuca anti-UV, perché tipicamente i tumori alla pelle a questi lavoratori outdoor vengono nelle zone fotoesposte del collo. Il berretto da baseball non va messo, va messa o la falda protettiva o il cappello a falda larga in agricoltura. Semplici accorgimenti che però non sono messi in atto.

E chiaro che non diciamo di andare in giro con il burqa, … ma è bene usare indumenti di lavoro appropriati che prevengano foto-esposizioni eccessive. E poi è importante, come al solito, la pianificazione: zone d'ombra e lavorare il più possibile in fasce orarie in cui l’UV index, quindi il rischio, è assolutamente ridotto.

 

(…)

 

 

Articolo e intervista a cura di Tiziano Menduto



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