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Rapporto Malprof: le malattie professionali in Abruzzo, Calabria e Campania

Rapporto Malprof: le malattie professionali in Abruzzo, Calabria e Campania

Il nono rapporto Malprof sulle malattie professionali propone una panoramica a livello nazionale e regionale con riferimento alle segnalazioni nel biennio 2015 – 2016. Focus sui dati e le analisi relative a tre regioni: Abruzzo, Calabria e Campania.

Roma, 30 Mar – Per favorire la consapevolezza dei rischi per la salute e analizzare il fenomeno delle malattie professionali (MP) abbiamo presentato, nelle scorse settimane, il documento “ Malprof 2015-2016. Il nono rapporto Inail - Regioni sulle malattie professionali”. Un documento pubblicato a gennaio 2021 e realizzato dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’ Inail che ricorda come il sistema di sorveglianza Malprof, registri le malattie correlate al lavoro, rilevate dai dipartimenti di prevenzione del Servizio sanitario nazionale italiano, consentendo un’analisi dei dati anche in relazione alle attività che possono aver provocato l’insorgenza della malattia.

 

In particolare questo nono rapporto – curato da Giuseppe Campo (coordinatore scientifico), Antonio Leva, Paolo Montanari, Adriano Papale (Dimeila, Inail) e dal Gruppo di Lavoro Malprof – propone una panoramica che riguarda “i dati riguardanti le segnalazioni di malattie professionali raccolte e analizzate dai servizi di prevenzione delle Asl nel biennio 2015 – 2016”. E in questo rapporto sono inclusi per la prima volta anche i dati provenienti dai territori delle regioni Abruzzo, Calabria e della Provincia autonoma di Bolzano.

 

Se nel precedente articolo generale di presentazione del documento abbiamo riportato i dati generali nazionali e i dati della Regione Lombardia, ci soffermiamo oggi sui dati di altre tre territori regionali con particolare riferimento alle nuove regioni raggiunte dal sistema di sorveglianza Malprof:   


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Dati e indicazioni sulle malattie professionali nella Regione Abruzzo

Dopo aver ricordato che, riguardo alla Regione Abruzzo, non sono state inserite in Malprof le malattie professionali per le quali, dopo i primi accertamenti, il nesso causale risulti negativo, il rapporto indica che le patologie segnalate in questa Regione “hanno interessato le fasce di età elevate, con particolare rilevanza per quella 50 - 59 anni con oltre il 53% delle segnalazioni”; invece “considerando tutte quelle over 50 (la somma delle classi di età 50 - 59 ed oltre 60) la percentuale raggiunge il 75,6%. Da rilevare tuttavia che per le donne la classe di età 30 - 49 anni raggiunge la quota del 35%, più del doppio della stessa classe negli uomini (15,8%)”.

 

Tra le patologie segnalate e valutabili “il gruppo delle muscoloscheletriche sopravanza (77,6%) le altre probabili MP (Tabella 3), con le prime che si presentano con maggiore facilità nelle fasce d’età superiori ai 49 anni; tuttavia, per i maschi la quota maggiore dei casi si registra nella sordità da rumore (35,1%)”. In relazione all’età, la sordità da rumore “raggiunge la sua quota massima tra gli over 60 (36,4%), la sindrome del tunnel carpale ha il suo valore massimo (31,8%) sia nella classe 30 - 49 anni che over 60”.

 

Riprendiamo dal documento la tabella 3:

 

 

Una tabella mostra poi come le entesopatie periferiche e sindromi similari (con riferimento a disturbi dei legamenti periferici o delle inserzioni muscolari), con 31 casi con nesso causale positivo, “sono le più rappresentate, seguite dalle mononeuriti dell’arto superiore e mononeuriti multiple (23 casi) e dalla sordità (20 casi)”. Inoltre il settore di attività economica che ha avuto il maggior numero di nessi causali positivi “è rappresentato dalle costruzioni (33,9%), seguito dalle industrie alimentari e delle bevande con il 27,0% e dalla fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, escluse macchine e impianti (8,7%)”.

 

A livello poi di distribuzione delle singole patologie per settore economico “si riscontra che la sindrome del tunnel carpale è la più rappresentata nelle industrie alimentari e delle bevande con il 46,2% dei casi con nesso causale positivo. Anche le altre malattie muscoloscheletriche (escluso il rachide) vedono al primo posto il settore delle industrie alimentari e delle bevande con il 35,3%, seguito dalle costruzioni al 29,4%. Quest’ultimo settore è quello maggiormente presente per la sordità e per le malattie del rachide, rispettivamente con il 50,0% e il 40,0% dei nessi positivi”.

 

Dati e indicazioni sulle malattie professionali nella Regione Calabria

La Regione Calabria, dopo una fase di studio sperimentale, ha iniziato a utilizzare il modello Malprof, con i dati relativi al biennio 2015 – 2016, come sistema di rilevazione delle malattie professionali valido per trarre osservazioni e indicazioni a fini prevenzionistici e di tutela della salute nei luoghi di lavoro.

 

Nel biennio 2015 - 2016 “le segnalazioni di malattia professionale pervenute alle aziende sanitarie della regione Calabria sono state in totale 70, di cui 46 nell'anno 2015 e 24 nell'anno 2016”.

 

Riguardo alla distribuzione dei casi per classe di malattia e sesso si indica che “la maggior parte delle segnalazioni riguardano le malattie muscoloscheletriche e del rachide (in totale 42 casi pari al 60% del totale) cui seguono i disturbi dell’orecchio esclusa la sordità (12,9%) e la sindrome del tunnel carpale (7,1%) e la sordità da rumore (4,3%)”.

In particolare la tabella 4, che riprendiamo integralmente, riporta la “distribuzione dei casi segnalati per tipologia di malattia e per classe d'età, dalla quale si possono trarre le seguenti considerazioni: la maggior parte delle ipoacusie si hanno nella fascia di età 50 - 59 anni (6,9%); per quanto riguarda le malattie muscoloscheletriche e del rachide, la maggior parte dei casi si riscontra nella classe d'età oltre 60 anni (13 casi su 42 pari al 81,2%); per quanto riguarda la classe d'età 30 - 49 anni, la maggior parte dei casi segnalati riguarda malattie muscoloscheletriche e del rachide (11 casi con 47,8%), sindrome del tunnel carpale (4 casi su 5 pari al 17,4%) e disturbi dell’orecchio escluso sordità (3 casi su 9 pari al 13%)”.

 

 

Per quanto riguarda i settori produttivi da cui provengono le segnalazioni di malattia professionale, “il settore più rappresentato è quello delle costruzioni (32 casi su 87 pari al 36,8%) seguito da sanità e altri servizi (11 casi pari al 12,6%), trasporti terrestri-trasporti mediante condotte (5 casi pari al 5,7%)”. Per quanto riguarda le professioni dei lavoratori che contraggono una malattia professionale la maggior parte di loro “fa parte delle seguenti categorie: specialisti della salute (4 casi pari al 4,6%), agricoltori e lavoratori agricoli, forestali (3 casi pari al 3,4%) e conduttori di veicoli e macchinari (3 casi pari al 3,4%) e rispettivamente 2 casi pari al 2,3% ciascuno le professioni artigiani, operai specializzati e agricoltori, artigiani e operai dell’industria estrattiva e dell’edilizia, impiegati d’ufficio. Andando nel dettaglio dei settori di attività economica più ricorrenti nello studio delle segnalazioni di malattie professionali più significative per le quali si ha un nesso causale positivo, nel biennio 2015 - 2016 si rileva prevalente il settore delle costruzioni nella sindrome del tunnel carpale (12 casi pari al 92,3%), nella sordità e altri disturbi dell’orecchio (11 casi pari al 68,8%) e nelle malattie del rachide (6 casi pari 27,3%). Nello studio delle altre malattie muscoloscheletriche per le quali si ha un nesso causale positivo prevale invece il settore sanità e servizi (5 casi pari al 20%) sulle costruzioni (3 casi pari al 12%)”.

 

Dati e indicazioni sulle malattie professionali nella Regione Campania

Riprendiamo i dati relativi ad una delle regioni italiane con maggiore densità di popolazione, la Regione Campania.

 

Sempre con riferimento al biennio 2015 – 2016 si conferma “la prevalenza nella distribuzione dei casi con nesso causale positivo in agricoltura e nel settore delle costruzioni”.

In particolare le patologie a maggiore incidenza “restano le malattie del rachide, che rappresentano quasi il 46% dei casi con nesso positivo. Significativo altresì è il dato che colloca la maggiore percentuale di malattie del rachide e delle altre patologie muscoloscheletriche nella fascia anagrafica compresa fra i 30 - 49 anni”.

Si indica poi che per quanto riguarda le differenze di genere, “risulta ancora in ascesa l’incidenza delle malattie professionali delle donne in agricoltura con oltre il 74% di tutte le patologie con nesso positivo, rispetto al 13,3% dei maschi”.

 

Invece – continua il Rapporto - “colpisce la bassa incidenza delle malattie cutanee, a fronte della significativa diffusione di agenti chimici potenzialmente lesivi per la cute. È probabile che il fenomeno soffra di una condizione di sottonotifica dovuta alla particolare complessità dell’identificazione e del riconoscimento di tali patologie”.

 

Si indica poi che riguardo al problema dell’emersione delle malattie professionali e ai piani regionali di prevenzione la Campania “ha istituito l’ambulatorio di medicina del lavoro che ha tra gli obiettivi la standardizzazione delle attività sanitarie nell’ambito della valutazione di potenziali patologie professionali”.

 

Come si evince dalla tabella che riprendiamo dal documento – sempre con riferimento alle malattie professionali nel biennio 2015/2016 - “la fascia di età maggiormente interessata si sposta da quella compresa tra i 30 - 49 anni a quella degli ultracinquantenni, con maggiore evidenza per il genere maschile. Ciò corrisponde anche all’ invecchiamento della popolazione lavorativa”.

 

 

Si indica poi che l’asbestosi “rappresenta ancora un significativo fenomeno nei lavoratori ultrasessantenni, prevalentemente di sesso maschile. Ciò a fronte dell’attenta sorveglianza attiva a cui sono sottoposti gli ex esposti ad amianto in Campania”.

Si conferma, infine, “il decremento dei casi di ipoacusia da rumore, mentre persiste la sottostima dei tumori professionali”.

 

Concludiamo rimandando alla lettura integrale del documento Inail non solo in relazione ai dati relativi alle altre regioni, ma con riferimento anche alla ricchezza di tabelle che mostrano la distribuzione delle segnalazioni secondo vari fattori (età, genere, classe di malattia, nazionalità, fonte informativa, …).

 

 

RTM

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Inail, Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale, “ Malprof 2015-2016. Il nono rapporto Inail - Regioni sulle malattie professionali”, curato da Giuseppe Campo (coordinatore scientifico), Antonio Leva, Paolo Montanari, Adriano Papale (Dimeila, Inail) e dal Gruppo di Lavoro Malprof – Collana Ricerche, edizione 2021 (formato PDF, 10,01 MB).

 

 

Vai all’area riservata agli abbonati dedicata a “ Rapporti e dati malattie professionali 2015-2016”.

 


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