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Sicurezza sul lavoro: la Politica è una cosa seria

Sicurezza sul lavoro: la Politica è una cosa seria
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: SGSL, MOG, dlgs 231/01

27/05/2014

Cosa significa la Politica per la Salute e la Sicurezza sul lavoro? Nel cantiere aperto della salute e sicurezza sul lavoro il nemico è il “rischio” ed è importante che la Politica della sicurezza segua la giusta direzione. A cura di Sebastiano Trapani.


Catania, 27 Mag - Un nostro lettore leggendo la recente intervista di PuntoSicuro a Raffaele Guariniello si è soffermato sul punto in cui il magistrato parla del "frutto di una politica aziendale della sicurezza addebitabile al vertice supremo dell’impresa". Con il suo usuale tono ironico il nostro lettore, Sebastiano Trapani, approfondisce questo aspetto e parla della Politica vista "dal vertice aziendale"...
 
Non parliamo di deputati, senatori, sottogoverni, portaborse, Politici e Politicanti, che ogni giorno, con le loro facce sorridenti, inondano intere pagine di notiziari, naufragando nei social network mentre sponsorizzano le loro vite apparenti e risalgono a galla come pesci orgogliosi dei loro fatti illegali e immorali. Parliamo di una cosa seria! Non parliamo della Politica che si scontra nelle piazze, s’infiltra come l’umidità nei palazzi, giura e spergiura nelle aule dei tribunali, sparla nei cortili delle lobbies o si rivela fumando nei concistori. Parliamo di una cosa seria, molto seria! Non parliamo della Politica della carta su carta, dei protocolli, dei faldoni che rallentano la vita, dei pizzini che decidono la sorte, dei listini che mettono in discussione il libero arbitrio, dei libri non indipendenti o dei giornali di parte. Parliamo di una cosa seria, molto, molto seria! Parliamo della Politica per la Salute e la Sicurezza! E ritengo sia un argomento da discutere molto, ma molto serio, perché la posta in gioco è la vita della gente comune, del padre che si sveglia al mattino baciando sulla fronte il proprio figlio e non chiede altro di rivederlo la sera, senza temere di cadere, trafitto alle spalle dall’infausto destino, sul luogo di lavoro.
Che cos’è, dunque, la Politica? E soprattutto, perché di questi tempi, si è così scettici e sfiduciati? “Lasciate ogni speranza voi che Politicate!” Ecco, questo sarebbe il perfetto spot pubblicitario per commercializzare il prodotto Politica sui tablet e ricavarne enormi profitti nell’era 2.0. Invece, nei tempi dei nostri cari avi, la Politica era una cosa seria e significava: “amministrare la polis per il bene di tutti”.
Nella “città greca” l'uomo era portato a sentirsi organicamente inserito nella sua comunità. Ognuno trovava la propria realizzazione nella partecipazione alla vita collettiva e nella costruzione del bene comune. Oggi, le cose sono cambiate, la tendenza ad interpretare ogni cosa in modo soggettivo e la disperazione nel non riuscire a trovare un senso alla propria esistenza sta lasciando via libera alla rabbia e alla noia. Se provassimo a chiudere gli occhi, abbandonando per un istante questo stato di alienazione e invocassimo l’aiuto degli antichi saggi, riusciremmo a ridefinire oggi il concetto di Politica? Proviamo a “wikipedizzarla”, contestualizzandola al nostro caso (la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro), sostituendo opportunamente qualche termine e chiedendo aiuto al significato vero delle parole. Potremmo azzardare una prima definizione: “amministrare un’entità privata o pubblica per la tutela della salute e sicurezza di tutti”.
 
Per approfondire, adesso, il significato della parola “tutela” fino a scoprire il suo grado primario di purezza, spolveriamo l’intramontabile “Enciclopedia Treccani”. Per tutela s’intende “difesa, salvaguardia, protezione di un diritto o di un bene materiale o morale, e del loro mantenimento e regolare esercizio e godimento”.
Procediamo per via analitica sostituendo con cautela: “amministrare un’entità privata o pubblica per proteggere, difendere, salvaguardare un diritto che appartiene a tutti, il diritto della salute e della sicurezza”.
Il concetto Politica sta divenendo un insieme armonico di parole che risuonano come una orchestra filarmonica viennese! Procediamo chirurgicamente e chi meglio dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità può operare a tal fine definendo la parola “Salute”? Vi immaginate le manie del povero malato immaginario di Molière, se avesse letto questa definizione dell’OMS: “La Salute è quello stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”.
Con il consenso dalla nostra parte del mondo della sanità, riscriviamo nuovamente la Politica: “amministrare un’entità privata o pubblica per proteggere, difendere, salvaguardare un diritto che appartiene a tutti, il diritto di uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale”.
Un ultimo appello, infine, lo rivolgiamo alla scienza dello spirito e dell’anima, la Psicologia, per ipnotizzarci e rivelarci in sogno il “benessere sociale”. L’abito della Politica è ora da “red carpet”, ma prima di svelare chi lo indossa, mostriamolo nella bellezza della sua definizione ai lettori.
“Politica per la Salute e la Sicurezza sul luogo di lavoro” significa dunque: “amministrare un’entità privata o pubblica per proteggere, difendere, salvaguardare un diritto che appartiene a tutti, il diritto di uno stato di completo benessere fisico, psichico, di appartenenza a una comunità, di avere un valore per la società”.
Quante parole “cool” in questa definizione, persino i giovani potrebbero da oggi interessarsi alla Politica, magari, improvvisandoci su un rap-freestyle o un beat-box! Purtroppo, raramente la Politica per la Salute e la Sicurezza sul luogo di lavoro la fanno i giovani. È roba da Top Manager, da Alta Direzione, da capelli bianchi e cravatta annodata insomma. Secondo l’organismo statistico europeo, i dirigenti italiani hanno un’età media di 47,9 anni, che li rende i più vecchi dell’Europa. Se siamo alla ricerca della Politica, la troveremo, quindi, esattamente lì, ad accarezzare serenamente la propria barba bianca, in una posizione del pilates nota come “il gabinetto”, proprio li, sul cucuzzolo della montagna, sul cosiddetto ”vertice aziendale”.
E non oso immaginare il dolore! Perché, cari amici lettori, la Politica è una cosa seria e non si può, farla, a parole. Se provassimo a cercare tra le nostre tasche, quante parole salterebbero fuori? E queste parole, una volta fuori, inizierebbero a ruotare in contemporanea a un'altra parte del nostro corpo, che per rispetto di censura, lascio solo intendere. Al contrario, la Politica non la si può lasciare al vento e affermo, sulla base di una lettura approfondita delle linee guida nazionali ed europee di settore, che la Politica per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro, deve essere “documentata” e “sottoscritta”.
In ogni azienda italiana, quindi, che ha adottato un sistema di gestione volontario per la salute e la sicurezza (cioè volontariamente prova a darsi delle regole e a rispettarle) ci aspettiamo di trovare un pezzo di carta, con il titolo “Politica” firmato dall’altissimo “vertice aziendale”. La parola pezzo è dispregiativa, concordo. La si usa di solito per la pizza, per il formaggio, non di certo per la Politica! Sostituiamo la parola pezzo con fotocopia? Un qualsiasi auditor di terza parte dei sistemi di gestione di salute e sicurezza (ente pagato ma indipendente dalla azienda, che verifica periodicamente il rispetto delle regole) sarebbe d’accordo a mio avviso. La prego, mi mostra gentilmente l’evidenza della “fotocopia” di carta della Politica per la sicurezza? Senz’altro, la preferisce in formato Ctrl/C Ctrl/V o preferisce che il nostro software di gestione ne riproduca una, a campione, attingendo dal database nazionale per settore di riferimento?
 
Chiudiamo nuovamente gli occhi e riapriamoli nel mondo ideale dove la Politica è una cosa seria. I Top Manager si concentrano troppo spesso solo sul core business (attività principale svolta dall’azienda) dimenticando spesso e volentieri che il “core” di un’azienda non può battere senza un’anima Politica, uno spirito guida, che indichi la visione, i valori essenziali e le convinzioni dell'azienda sul tema della salute e sicurezza sul luogo di lavoro. L’ultima visione che mi passa per la mente è quella del cucuzzolo della montagna. Meglio passare oltre, cambiare canale, e mostrare una visione alternativa della Politica, in alta definizione! Ed ecco, che lo schermo dovrebbe proiettare un’immagine, facilmente ricordabile, che rappresenti le aspirazioni realistiche di un’azienda in materia di salute e sicurezza, sproni nel lavoro e renda orgogliosi. Caspita! Sembra un lavoro molto divertente! Ma allora la Politica non è così noiosa!
 
Fatemi provare a Politicare! Ipotizziamo che io sia il Politicante di una grande azienda produttrice di vasi. Che immagine potrei associare alla Politica per rendere al meglio la visione della mia azienda? Produco vasi, la prima cosa che mi salta in mente è un bel fiore. Provo a immaginarmi la visione. Un attimo di concentrazione, un bel respiro profondo. Eccola, l’ho vista! “Ogni qual volta un fiore entra dentro un nostro vaso apre tutti i suoi petali. Nel preciso istante cresce il senso di appartenenza verso quest’azienda che si prende cura di voi, ogni giorno, coltivando i vostri sogni e le vostre speranze”.
Bravo Politicante, questo si che è guardare oltre la siepe! L’ipotesi che hai appena formulato è carica di significato: prendersi cura di voi, ogni giorno, coltivando i vostri sogni e le vostre speranze. Prova adesso ad aggiungere un booklet sulla Politica e lasciati guidare dalla mia mano nello scrivere che la tutela per la salute e la sicurezza è un valore essenziale. Tranquillo, non dovrai cantare a cappella la nuova hit di Marco Mengoni. Ma dovrai prestare molta attenzione, Politicante, perché, affermare che la salvaguardia del diritto di uno stato di completo benessere è un valore essenziale, è più di un giuramento o di un patto firmato con il sangue. Un valore è essenziale, se e solo se, è necessario che l’azienda lo possegga. È come dire: il sole è necessario per la vita della terra, o gli occhi sono necessari per guardare, ogni giorno, negli occhi, i lavoratori della tua azienda, che stanno iniziando a fidarsi di te e della tua Politica. Friedrich Nietzsche affermava: “le convinzioni, più delle menzogne, sono nemiche pericolose della verità perché accecano l'uomo e non lo spingono a porsi domande”.
 
La convinzione sul tema della salute e sicurezza più diffusa, riconosciuta e meno attaccabile è quella che vede il lavoratore come il perno, attorno a cui, ruota tutto il sistema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro. È l’elemento “essenziale”, il fattore determinante, il centro vitale di un’attività, il punto di riferimento di un’azione, ho reso l’idea? “Si, l’hai resa e ti ringrazio! Corro a scrivere nella Politica che mi prenderò cura del lavoratore come fosse un soprammobile da spolverare, anzi no, un piatto d’argento da lucidare, o forse meglio, un gattino da accarezzare”. Caro Politicante, pur apprezzando la tua sensibilità verso il mondo degli animali, sei un tantino fuori strada, il “prendersi cura” deve essere inteso al fine di rendere effettiva la salute e la sicurezza nel luogo di lavoro, non per tutelare le specie di lavoratori a rischio d’estinzione! Il lavoratore è chiamato a svolgere il ruolo di attore protagonista! “Gli farò un’offerta che non potrà rifiutare”, “Dopotutto, domani è un altro giorno”. Ma che blateri Politicante! Sei forse stanco? Ancora la strada da percorrere è lunga, se vuoi possiamo fare una pausa, desideri un caffè o un thè? “Davvero non conosci Il Padrino e Via col Vento?” Li conosco eccome, ma che ci azzeccano con la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro? Ma certo, capisco il ruolo di attore protagonista! Mi spiego meglio. Il lavoratore, al fine di diventare il protagonista della sicurezza e renderla effettiva sul luogo di lavoro, non può limitarsi a rispettare gli obblighi imposti dalla legge, osservare i regolamenti e le istruzioni impartite, bensì, deve “partecipare” alla sicurezza, deve fare sicurezza. “Ricordati che sono un Top Manager, ho da far quadrare conti e bilanci, non penserai mica che possa assumere tutti all’ufficio di salute e sicurezza?” Certo che no, non è necessario, è sufficiente solo che il lavoratore possieda una Cultura della Sicurezza e automaticamente comprenderà la determinazione del suo ruolo. Ma tu, Politicante, se non nutrirai la stessa convinzione, ancora più del bugiardo, patirai sofferenze nel girone dantesco. Per evitarti di “farti subire fortissime febbri, che ti fanno fumare il vapore attorno come man bagnate d'inverno” ti aiuterò ancora, ma non saranno concessi più passi falsi.
 

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La Politica è una cosa seria e serve a definire la direzione, i principi d'azione e i risultati a cui l’azienda deve tendere. Non sai se svoltare a sinistra o girare bruscamente a destra? Non c’è campo, il GPS è andato in tilt e in giro non si vede anima viva? Sei solo, nella suite presidenziale dell’altissimo vertice aziendale, seduto sulla poltrona di pelle di coccodrillo e non sai fare altro che fissare la pallina dal golf? Hai davanti a te la Politica e la sudorazione è incontrollabile perché, adesso, che ne comprendi il vero significato, senti il peso di tante persone che porti sulle spalle. Keep Calm and Safety First!
Non ti restano che due alternative.
1. Strappare il foglio che hai davanti, dare le dimissioni e appendere le scarpette lucide di Politicante al chiodo.
2. Continuare, seriamente, in questo percorso riportando la Politica sul binario, verso la giusta direzione. Sono fiero che hai scelto volontariamente la seconda opzione, senza pensare al dio denaro, ma solo spinto dall’amor per la Politica che move il Politicante. E ancor più contento perché hai fotografato quest’aspetto sulla tua Politica scrivendo: “per tutte le decisioni aziendali deve essere attribuita una particolare attenzione alle questioni relative alla salute e alla sicurezza”.
Bravo, d’ora in poi, In qualsiasi angolo dell’azienda, ovunque ci sarà in atto un processo di assunzione di decisione, i decisori, dovranno temere l’ombra del fantasma del Sig. Sicurezza. E il Sig. Sicurezza, per chi non lo conoscesse, indossa un paio d’occhiali speciali, che gli permettono di prevedere il futuro, agire prima che le cose accadano, scongiurando il verificarsi di infortuni e di malattie professionali.
 
Bene adesso Politicante, devi far respirare e vivere la Politica trasformandola in un’energia per un tempo. Quando eri al liceo avevi 5 in fisica? Non importa, a tutto c’è un rimedio! Lascia perdere la mela, non parliamo di forze gravitazionali, parliamo dei principi d’azione, ovvero, quelle forze che governano l’attività di tutti i tuoi amministratori e dipendenti nell’esercizio delle loro funzioni.
Qual è l'archè, ovvero, quel principio primigenio che domina il mondo della salute e sicurezza, da cui tutto proviene e a cui tutto tornerà? Senza alcun dubbio, il principio di legalità. La responsabilità del Politicante come legalità. Legalità e Sicurezza quale binomio indissolubile legati da un amore platonico.
Sai cosa ha regalato nel 2008 per San Valentino la Legalità alla Sicurezza? Un libro. Più che un tascabile, direi un rosso mattone. Questa fonte infinita di sapere s’intitola: TESTO UNICO PER LA SICUREZZA. Tratta di salute e sicurezza sul luogo di lavoro dalla genesi all’apocalisse, dalla foce al delta del Rio delle Amazzoni, dal primo all’ultimo metro della muraglia cinese. Al suo interno, per razionalizzare i contenuti, ma allo stesso tempo, non omettere alcun particolare d’interesse, rimanda ad altri allegati, tanti altri libri, norme tecniche, italiane, europee, internazionali e cosmiche!
In quanti giorni riuscirò a leggere e imparare tutto il TESTO?” Dipende, ovviamente, dalle tue capacità di apprendimento Politicante, ma direi, a occhio e croce, virgola in più virgola meno, che il numero dei giorni di studio necessari è equiparabile a quello dei neuroni che possiede il tuo cervello. Tassellato per bene questo principio, scatta l’azione. Prevenzione! Prevenzione! W la Prevenzione! Muoviti ancora prima di aver pensato di muoverti, imparare a prevedere nei tuoi sogni notturni, l’incidente che si verificherà il prossimo mese, tuffati, per salvare l’uovo che rompendosi potrebbe far inciampare il dipendente che a sua volta potrebbe precipitare dal pian terreno sull’aiuola di cactus!
Terzo, ma non ultimo per importanza principio d’azione che ti consiglio di trascrivere sulla Politica è il principio del miglioramento continuo.
Per spiegartelo in maniera praticona Politicante ti rivolgo una domanda: se tuo figlio, in matematica, prende nove alla fine del primo quadrimestre e conferma il nove anche nel secondo quadrimestre, come ti comporti? “Gli regalo la PS4, è da tanto che la desidera”. Sbagliato! Assolutamente sbagliato! Non ha migliorato! Lo ammonisci severamente e lo mandi tutta l’estate in collegio in un convento di sorelle ad Assisi! Hai ragione Politicante, adesso sono io che mi sto lasciando andare un po’ troppo alla satira. Ho ribadito più volte il concetto che la Politica è una cosa seria e per dimostrarlo risulta fondamentale il buon esempio del Politicante e di tutto il vertice aziendale.
 
Cosa hai inserito dunque nella tua Politica come principi? “Assoluto rispetto della legislazione cogente, approccio preventivo nella valutazione dei rischi, miglioramento continuo dei livelli di salute e sicurezza sul luogo di lavoro!” Molto, molto soddisfatto, ottimo lavoro, siamo davvero a buon punto. Non ti è venuta un po’ fame? A me si, perché le parole che rileggo nella tua Politica sono così succulente da far venire l’acquolina in bocca! Politicante, indossa un bel grembiule, prendi una ciotola in terracotta e un cucchiaio di legno. Fidati, e fa in fretta perché il forno è già caldo! Adesso, uno per volta, aggiungi dentro la ciotola i vari ingredienti.
Prima i valori essenziali, poi i principi d’azione, mescola delicatamente in senso orario per evitare che si creino grumi, un pizzico di convinzioni, mescola ancora nella giusta direzione. Che delizia! Adesso travasiamo il contenuto in uno stampo a forma di zero. Tranquillo, non è il voto alla tua Politica, lo zero rappresenta l’obiettivo verso cui tendere.
Zero infortuni, zero incidenti, zero quasi infortuni, zero quasi incidenti, zero quasi infortuni un po’ quasi incendi, insomma, zero tutto! Stampalo bene sulla Politica, in grassetto, carattere 72. Ma non è l’unico! È il padre degli obiettivi, il big bang da cui si espande l’universo della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro.
Il Politicante ha il ruolo di promuovere nel personale la conoscenza degli obiettivi e soprattutto dimostrare il suo impegno. La parola impegno è impegnativa, Politicante. La Politica è una cosa seria solo e solo se ci s’impegna a scriverla e a farla. Ringraziamo nuovamente il verbo della Treccani per la puntuale definizione d’impegno: “assunto nei riguardi di altre persone, con cui ci s’impegna a fare, a consegnare, a corrispondere qualche cosa, a eseguire una prestazione”.
Dunque Politicante mani in alto e fuori il portafoglio! No, non è una rapina, ma fuori le carte di credito dal cucuzzolo! Servono le risorse per finanziare gli obiettivi. Ti ricordi la canzoncina “per fare un albero ci vuole un fiore”? Ecco, per fare un obiettivo ci vogliano le risorse e soprattutto un piano che funzioni!
Sai Politicante, qual è il principio fondamentale della pianificazione? “Sperare per il meglio anche per il piano peggiore”. VI-V secolo a.C., Sun Tzu, generale cinese appassionato di filosofia, pubblicava un trattato militare, ancor oggi riconosciuto di rilevante valore per apprendere le fondamenta della pianificazione, dal titolo “l’arte della guerra”. Sunzi, così lo chiamavano gli amici più stretti, affermava: “l’importante è vincere (non fatelo leggere ai vostri figli) e vince solo chi sa pianificare in modo che quando si scende in campo si ottenga il massimo profitto nel minor tempo possibile, meglio se senza combattere o col minimo di perdite”.
Quando si pianifica, Politicante, è importante discernere la tattica dalla strategia. Con la tattica puoi guardare dal binocolo la singola azione tesa a raggiungere un obiettivo di breve termine. La strategia, invece, riguarda operazioni tese finalizzate a un obiettivo di lungo termine. Aspetta di veder passare il cadavere del tuo nemico seduto pazientemente sulla riva del fiume. La tattica riguarda cioè il come combattere una battaglia, mentre la strategia riguarda il capire se la battaglia debba essere combattuta o meno.
Cambiare tattica è possibile, anzi è spesso vantaggioso per adattarsi a situazioni nuove o per ottenere la sorpresa sul nemico; cambiare strategia invece è di solito difficile e costoso, perché impone una riorganizzazione. Nel cantiere aperto della salute e sicurezza sul lavoro, occorre combattere uniti! Il nemico è il “rischio”! Questo malfattore, si riproduce, si moltiplica, s’insinua, si apposta, si nasconde e quando meno te lo aspetti, bang, ti colpisce alle spalle con codardia e senza alcun scrupolo. “Presto, devo fare in fretta! Vorrei scrivere sulla Politica che il mio primo obiettivo strategico sarà quello di studiare il nemico, in ogni sua mossa! La tattica che intendo intraprendere per quest’anno sarà quella di aumentare di tre volte il budget destinato alla formazione aziendale. Finanzierò l’ufficio salute e sicurezza per aggiornare le competenze di settore, organizzeremo corsi di informazione, formazione e addestramento per tutti i lavoratori. Vorrei anche promuovere una campagna di sensibilizzazione affiggendo cartellonistica su tutto lo stabilimento per accrescere la cultura della sicurezza. Vorrei anche istruire una giornata dedicata alla sicurezza dove…”.
 
Ottimo Politicante, sono orgoglio della tua Politica! La mia presenza comincia quasi a diventare inutile. A malincuore vado via perché ho tanti altri altissimi vertici da catechizzare, ma prima di andare, vorrei lasciarti i compiti per le vacanze. Quando avrai dimenticato gli amori estivi, e sarai tornato in cima sul cucuzzolo, dovrai riprendere in mano questo documento che stai firmando, rileggerlo accuratamente e riesaminarlo, confrontando i risultati raggiunti con quelli attesi, per proporre nuovi obiettivi e traguardi da raggiungere. Non essere triste Politicante, sorridi, perché la Politica è una cosa seria, ma prendi la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità ma planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul core”.
 
 
Sebastiano Trapani
 
 
 
 

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Rispondi Autore: Casaretti Aurelio - likes: 0
27/05/2014 (08:17:13)
La sicurezza è una cosa seria!
Rispondi Autore: MB - likes: 0
27/05/2014 (15:23:31)
in questo articolo in effetti c'è la stessa molta "politica" di cui si parla.....

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