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Lavorazione del legno: il taglio delle tavole in sicurezza

Lavorazione del legno: il taglio delle tavole in sicurezza
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Lavorazione del legno

23/04/2018

Un documento dell’Inail riporta indicazioni e buone prassi per i lavoratori operanti nelle aziende di prima lavorazione del legno. Focus sul taglio delle tavole di legno con sega a refendino, con macchina multilame e con refilatrice.

 

Roma, 23 Apr – Se nel settore della prima lavorazione del legno, con riferimento all’attività nelle segherie, sono molti i rischi per la salute e sicurezza dei vari operatori – ad esempio in relazione a movimentazione manuale ed esposizione alle polveri – una particolare attenzione deve essere rivolta all’utilizzo di macchine da taglio come la segatronchi, la refilatrice, la multilame e la refilatrice.


Per soffermarci in particolare sui rischi delle macchine per il taglio delle tavole, torniamo a sfogliare la seconda edizione del documento, realizzato dalla Contarp dell’Inail in collaborazione con FederlegnoArredo, dal titolo “ Segheria Sicura -  Opuscolo informativo per Lavoratori delle aziende di prima lavorazione del legno”.

 

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La sicurezza nel taglio con sega a refendino

Il documento ricorda che la sega a refendino è, in sostanza, “una sega a nastro equipaggiata di un meccanismo, chiamato appunto refendino e composto da:

  • un cilindro dentato, posizionato a fianco alla zona di taglio, che consente l’avanzamento del pezzo;
  • una squadra guida-legno a più rulli, posta di fronte al rullo dentato”.

 

Si segnala che il refendino è “spesso alimentato manualmente dall’operatore”.

In questi casi, la macchina dovrà essere “dotata di:

  • bobina di minima tensione per lo sgancio automatico dell’interruttore generale della macchina (dispositivo contro il riavviamento automatico della macchina dopo l’interruzione e il ripristino dell’alimentazione);
  • interruttore di arresto di emergenza a forma di fungo, di colore rosso, installato in posizione facilmente raggiungibile dall’operatore quando si trova nella postazione di lavoro;
  • microinterruttore di fermo macchina, collegato ai carter di protezione dei volani sui quali è avvolta la lama a nastro;
  • barra di arresto di emergenza della macchina, azionabile a ginocchio dall’operatore;
  • motore frenato, che arresta immediatamente il movimento della lama in caso di azionamento dell’arresto di emergenza”.

Inoltre l’operatore dovrà alimentare la macchina “tenendo le mani il più lontano possibile dalla zona di convogliamento e taglio del pezzo in lavorazione”.

 

Questi i DPI da indossare:

  • “guanti per la protezione delle mani;
  • inserti auricolari o cuffie per la protezione dell’udito;
  • scarpe antinfortunistiche;
  • occhiali di protezione”.

 

La sicurezza nel taglio con multilame

Dopo aver affrontato la tutela della sicurezza nel taglio delle tavole di legno con sega a refendino, il documento Inail si sofferma sul taglio delle tavole con macchina multilame (gatter).

 

In particolare la macchina multilame dovrà essere “dotata di:

  • bobina di minima tensione per lo sgancio automatico dell’interruttore generale della macchina (dispositivo contro il riavviamento automatico della macchina dopo l’interruzione e il ripristino dell’alimentazione);
  • interruttore di arresto di emergenza a forma di fungo, di colore rosso, installato in posizione facilmente raggiungibile dall’operatore quando si trova nella postazione di lavoro;
  • carter di protezione degli organi in movimento della macchina collegati a microinterruttori che in caso di rimozione dei carter arrestino immediatamente il funzionamento della macchina. I microinterruttori dovranno essere di tipo attivo e cioè non facilmente manomissibili”.

 

Inoltre:

  • “prima di iniziare l’ attività di taglio l’operatore dovrà sempre verificare il corretto funzionamento dei dispositivi di protezione, che dovranno sempre essere efficienti;
  • gli interventi di manutenzione sulla macchina dovranno avvenire arrestando la macchina e disinserendone la corrente elettrica di alimentazione; 
  • terminati gli interventi manutentivi, l’operatore ripristina tutte le protezioni in maniera tale da rispettarne sia le modalità di montaggio sia la funzionalità”.

 

Sicurezza nel taglio con refilatrice

Riguardo, infine, al taglio delle tavole con refilatrice, il documento si sofferma sulla delimitazione dei nastri trasportatori.

 

Infatti i nastri trasportatori nell’area della refilatrice, posti in corrispondenza dei punti di passaggio pedonali o delle postazioni di lavoro, “devono essere segregati con griglie metalliche, carter fissi o protezioni in genere che ne impediscano il raggiungimento da parte dell’operatore. Nel caso di impossibilità di segregazione, si dovrà quantomeno affiggere una segnaletica di avvertimento della presenza di organi in movimento e di divieto di avvicinamento. L’avviamento dei nastri trasportatori deve essere presegnalato da segnale acustico e ottico automatico, in grado di avvertire tutte le persone presenti dell’imminente entrata in funzione dei nastri trasportatori”.

 

Altre indicazioni per la sicurezza:

  • “la disposizione dei macchinari non dovrà prevedere la necessità di passare sotto o sopra a nastri trasportatori, se non mediante: passaggi prestabiliti e realizzati mediante passerelle munite di parapetti laterali, scale fisse protette lateralmente con parapetti”;
  • “i punti dove vi è possibilità di urto con il capo dovranno essere imbottiti di materiale morbido, e opportunamente segnalati mediante l’utilizzo di strisce di colore giallo – nero;
  • i passaggi devono essere protetti contro il rischio di: caduta di materiale dall’alto, cesoiamento, trascinamento e raggiungimento con le mani degli organi in movimento in genere”.

 

Sempre in relazione al taglio delle tavole con refilatrice, il documento fornisce utili informazioni per la protezione delle mani nella manipolazione delle tavole.

 

Si indica, infatti, che l’operatore “dovrebbe utilizzare dei guanti per proteggere le mani contro tagli e altre aggressioni meccaniche. Il guanto dovrà avere una buona resistenza ai rischi di tipo meccanico, pertanto è molto importante saper scegliere il guanto più idoneo all’operazione”.

 

In conclusione si segnala che, in generale, i guanti devono rispettare le “seguenti caratteristiche:

  • devono essere di spessore costante, privi di fori, assegnati in dotazione personale, facilmente calzabili, riposti al termine del turno in luoghi adeguati (armadietti) e non abbandonati sui ripiani o nei luoghi di lavoro;
  • devono riportare il nome del produttore, le caratteristiche di utilizzazione e la descrizione della tipologia;
  • non devono aderire troppo alla pelle né troppo poco, perché si deve evitare il ristagno del sudore, e la limitazione al movimento delle mani e alla capacità di presa; 
  • non devono essere infilati con le mani sporche;
  • devono essere rivoltati, alla fine di ogni turno, per far evaporare il sudore e, possibilmente, cosparsi di talco all’interno;
  • devono avere la minima rigidità compatibile con la protezione dal rischio, al fine di non creare problemi alla capacità di presa e all’articolazione delle mani”.

 

 

RTM

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Inail, Contarp, “ Segheria Sicura -  Opuscolo informativo per Lavoratori delle aziende di prima lavorazione del legno”, autore Federlegno Arredo, aggiornamento di Francesca Romana Mignacca (Contarp, Inail), edizione 2017 (formato PDF, 370 kB). 

 

 

Vai all’area riservata agli abbonati dedicata a “ Segherie sicure - 2017”.



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