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L’innovazione tecnologica e la formazione a distanza

Un’intervista all’On. Aldo D’Alessio, segretario generale del Comitato Parlamentari per l’Innovazione Tecnologica e lo Sviluppo Sostenibile (COPIT). Gli obiettivi del COPIT, l’innovazione tecnologica e la formazione a distanza.

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Il primo marzo si è tenuta a Roma la presentazione del “Manifesto 2010 per la salute e la sicurezza sul lavoro”, un’iniziativa nata dalla collaborazione tra AIDII (Associazione Italiana degli Igienisti Industriali), FIRAS-SPP (Federazione dei Responsabili e Addetti alla Sicurezza) e COPIT OnLus (Comitato Parlamentari per l’Innovazione Tecnologica e lo Sviluppo Sostenibile).

Abbiamo già presentato nei giorni scorsi alcune interviste fatte da PuntoSicuro a relatori e rappresentanti di associazioni o di istituzioni pubbliche.
 


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L’intervista che presentiamo oggi è stata fatta all’On. Aldo D’Alessio, segretario generale del COPIT, un comitato che già altre volte è comparso nei nostri articoli come promotore di iniziative finalizzate alla prevenzione e protezione della salute dei lavoratori.
Il COPIT è un soggetto atipico in quanto nasce come sede di dialogo tra diverse componenti, della società civile e dello schieramento politico.
In particolare i suoi obiettivi – come indicato nello Statuto – sono di “effettuare studi, compiere ricerche, promuovere iniziative con l'obiettivo di porre a confronto la domanda e la offerta di nuove tecnologie per sollecitare la innovazione sia nel sistema delle imprese sia nelle strutture dello Stato”.

L’intervista verte inizialmente sulle funzioni del Comitato Parlamentari per l’Innovazione Tecnologica e lo Sviluppo Sostenibile e sul significato della presenza alla presentazione del “Manifesto 2010 per la salute e la sicurezza sul lavoro”.
Tuttavia ad un Comitato di Parlamentari che si occupano di promuovere l’innovazione tecnologica non potevamo non chiedere qualcosa su uno degli elementi di innovazione nel mondo della formazione: la formazione a distanza (o e-learning o formazione on line).
Ricordando, tra l’altro, che questo tipo di formazione, ad oggi, sembra essere penalizzata nelle bozze, non definitive, degli accordi in sede di Conferenza Stato - Regioni per la definizione delle metodologie e dei contenuti della formazione dei lavoratori, dei dirigenti e dei datori di lavoro, così come previsto dal Decreto legislativo 81/2008.

Tra l’altro il COPIT ha contribuito in passato alla formazione del Comitato Parlamentare per la valutazione delle scelte scientifiche e tecnologiche (VAST), che si occupa di valutare le conseguenze dell’innovazione sul territorio e sull’ambiente.
L’On. D’Alessio riporta diverse esperienze di formazione e offre alcune soluzioni praticabili per migliorare la diffusione della formazione tra i lavoratori, con particolare riferimento alla formazione a distanza.







Articolo e intervista a cura di Tiziano Menduto



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