Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Crea PDF

Congresso Europeo di Behavior-Based Safety

Congresso Europeo di Behavior-Based Safety

Autore:

Categoria: Convegni/Seminari

20/05/2019

Abbiamo sempre fatto così! Vero, ma la ricetta per cambiare la sicurezza c’è e si chiama Behavior-Based Safety (BBS)

“Abbiamo sempre fatto così!” è la tipica esternazione che può talvolta avere la meglio nella presa di decisione in meeting e discussioni volte a portare in azienda nuovi modi di lavorare.

“Abbiamo sempre fatto così!” è un’affermazione che non sostiene una tesi vincente sull’altra, ma che si arrende alle difficoltà del cambiamento in virtù di uno status quo che, tuttavia, pare essere attivamente o passivamente accettato da molti. Procedendo per sillogismi potremmo tradurre “abbiamo sempre fatto così!” con “è normale che sia così qui”.

Ogni mattina andando al lavoro si vedono persone gettare a terra mozziconi di sigaretta, suonare clacson all’impazzata ad ogni rallentamento e parcheggiare automobili sopra i marciapiedi. Tutte cose normali a Milano, così come potrebbero essere ritenute inaccettabili o per lo meno biasimabili pochi chilometri più a nord nella vicina Lugano.

Il filosofo contemporaneo R. M. PIRISING sosteneva che la normalità sia la conformità alle aspettative collettive. Tralasciando quindi il significato statistico e biologico, muoviamo verso il significato culturale che descrive la normalità come la consapevole o automatica considerazione di alcuni comportamenti sostanzialmente desiderabili o accettati entro un gruppo sociale, sia esso un nucleo di poche persone piuttosto che un’intera popolazione.

 

E nella nostra azienda? Ci sono comportamenti che per quanto oggettivamente a rischio o in contraddizione con procedure operative in vigore, vengono tuttavia considerati normali?

Se la risposta è si, la causa non è da ricercare nelle persone che li commettono, ma piuttosto nell’ambiente in cui lavorano.

Potremmo quindi accorgerci che nella valutazione delle performance gli obiettivi di sicurezza e quelli di business vengono considerati con due pesi e due misure diverse, che il manutentore più incline all’azzardo sia anche quello più stimato, oppure vedere un operatore prendersi il lusso di lavorare a in altezza non imbracato senza destare particolare attenzione nel circondario, lasciando di fatto il comportamento a rischio alla mercé di naturali rinforzatori come la comodità e la rapidità, i quali giocheranno uno spiacevole ruolo nella costruzione di abitudini rischiose, ma normali.

La causa dell’agire normale va quindi ricercata nell’unica variabile comune a qualsiasi contesto organizzativo: la comunicazione.

Il modo in cui tra pari si commenta l’esecuzione o la pianificazione di un lavoro, il tempo dedicato al dialogo sulla sicurezza nella riunione mattutina condotto dal capoturno, piuttosto che dal direttore di stabilimento nella town hall semestrale, la pressione verso il miglioramento delle metriche sugli infortuni senza particolare attenzione al come sia stato possibile migliorarle. Tutto ciò è solo un esempio delle contingenze sociali che ogni giorno contribuiscono direttamente o indirettamente ad incrementare il senso di normalità legato all’agire sicuro piuttosto che a qualcosa di diverso.

 

Migliorare i processi di comunicazione legati alla sicurezza sul lavoro è un’esigenza piuttosto condivisa nel mondo aziendale, così come lo è l’indeterminatezza di un chiaro metodo per agire su di essa. Eppure un protocollo d’azione esiste e si chiama Behavior-Based Safety (BBS). Avvalersi della BBS significa dotarsi di un protocollo scientifico che mette in atto strategie e strumenti per il cambiamento della comunicazione a 360° nella propria azienda. Cambia la comunicazione tra pari grazie all’introduzione dell’osservazione e il feedback quotidiano sul comportamento sicuro. Cambia la comunicazione tra supervisori e collaboratori dando ai primi strumenti oggettivi per la misurazione e la motivazione della performance dei secondi. Evolvono i contenuti e i canali formali con cui la direzione setta gli obiettivi e condivide i risultati raggiunti.

La Behavior-Based Safety è pertanto la ricetta con cui sarà possibile assegnare a tutti i ruoli aziendali semplici compiti che in sinergia contribuiranno alla costruzione della normalità che più riterremo allineata ai nostri aziendali.

 

Per conoscere in dettaglio gli strumenti che la Behavior Analysis mette a disposizione per costruire i valori e la cultura della sicurezza in un’azienda, partecipa alla tredicesima edizione del Congresso Europeo di Behavior-Based Safety il 20 giugno a Stra (VE): l’appuntamento scientifico riferimento in Europa per l’Organizational Behavior Management, secondo soltanto a quello che ogni anno anima l’interesse di accademici e professionisti negli Stati Uniti.

 

A parlare di questi strumenti saranno esperti internazionali e i referenti di alcune delle aziende che adottano il protocollo di Behavior-Based Safety.

 

Clicca qui per conoscere in dettaglio il programma dell’evento

Clicca invece qui per effettuare la registrazione gratuita al congresso.

La partecipazione all’evento rilascia ore di aggiornamento per RSPP, ASPP e formatori.

 

In sede di registrazione sarà possibile inoltre iscriversi a uno dei tre workshop pre-congressuali che si terranno nel pomeriggio di mercoledì 19 giugno:

  1. Behavioral Incident Analysis”, in cui Bob Cummins insegnerà come attraverso la Behavior Analysis, e in particolare l’analisi funzionale, si possano analizzare le contingenze presenti nell’ambiente di lavoro che hanno condotto a quell’infortunio in quel momento, e riprogettare i rinforzatori intrinseci in modo da prevenirne la ripetizione in futuro;
  2. “Behavior-Based Safety: come costruire comportamenti e cultura di sicurezza”, l’introduzione alla BBS tenuta dalla dott.ssa Maria Gatti e destinata al pubblico di coloro che si affacciano per la prima volta al mondo della scienza comportamentale;
  3. “Mantenimento ed evoluzione di un processo di Behavior-Based Safety nel tempo”, in cui il dott. Luca Giani condividerà le difficoltà che comunemente le aziende incontrano dopo le fasi di start up del protocollo di BBS e le relative strategie per fronteggiarle.

 

Luca Giani e Fabio Tosolin - AARBA

 



Creative Commons License Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'

Pubblica un commento

Ad oggi, nessun commento è ancora stato inserito.

Pubblica un commento

Banca Dati di PuntoSicuro


Altri articoli sullo stesso argomento:


Forum di PuntoSicuro Entra

FORUM di PuntoSicuro

Quesiti o discussioni? Proponili nel FORUM!