Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Crea PDF

Io scelgo la sicurezza, 1/2015

Io scelgo la sicurezza, 1/2015
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Istruzione

09/04/2015

Pubblicato il numero di marzo di "Io scelgo la sicurezza", bollettino della regione Piemonte, dedicato alla valutazione di efficacia degli interventi di promozione della sicurezza nelle scuole.

 
Disponibile online il numero di marzo di "Io scelgo la sicurezza", bollettino della  Regione Piemonte sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il focus di questo numero è dedicato alla valutazione di efficacia degli interventi di promozione della sicurezza nelle scuole, sull’argomento riprendiamo una parte dell’articolo di A. Bena e E. Farina (ASL TO3).
 

Pubblicità
Scuola elementare in sicurezza per docenti ed alunni
Corso di specializzazione per docenti ed alunni (D. Lgs. n. 81, 9 aprile 2008)
 
 
Valutazione di efficacia degli interventi di promozione della sicurezza nelle scuole
di A. Bena e E. Farina (ASL TO3)
 
[…]
Gli interventi sono efficaci?
Dal gennaio 2010 al luglio 2011 sono stati implementati 24 progetti di promozione della cultura della sicurezza nella scuola, che hanno coinvolto 58.000 studenti e 4.700 insegnanti, distribuiti su tutto il territorio regionale. Dal monitoraggio delle attività sono emersi risultati molto positivi, sia in termini di utilità delle conoscenze acquisite, sia di inquadramenti teorico-metodologici, sia di presentazione e analisi delle esperienze. Il progetto in corso vuole completare la valutazione con una misurazione di impatto sulla salute tentando di rispondere ad una domanda: l’intervento condotto è riuscito a diminuire gli infortuni scolastici?
 
Il gruppo di intervento è composto da 68 plessi che hanno attuato un progetto di promozione della sicurezza; il gruppo di controllo è costituito da 119 plessi aderenti alle nuove reti formatesi nell’ambito dell’Accordo 2011-15 che non hanno realizzato progetti sulla sicurezza nel periodo di interesse (Tabella 2). Sono stati considerati tutti gli ordini di scuola tranne le scuole dell’infanzia. Le primarie e le secondarie di II° sono le scuole maggiormente rappresentate.
 
Tabella 2. Suddivisione dei plessi tra interventi e controlli per grado del plesso
 
Al fine di valutare l’efficacia degli interventi è stato confrontato l’andamento dei tassi di infortunio in cinque anni scolastici (2007/2008 - 2011/2012) tra il gruppo di intervento e il gruppo di controllo. Nella Figura 3 sono riportati i tassi di infortunio per il totale dei plessi di intervento e controllo. In entrambi i casi i tassi tendono ad aumentare nel corso del tempo, sebbene in misura più marcata nei plessi di controllo. I plessi di intervento mostrano tassi più elevati rispetto al controllo per tutto il periodo considerato, ma nell’anno scolastico 2011-12 le differenze sono quasi del tutto eliminate.
 
Figura 3. Tassi di infortunio(*1000 studenti) stratificati per scuole di intervento e controllo
 
Siccome i progetti attivati riguardavano principalmente la sicurezza nei locali interni della scuola, ma non gli infortuni in palestra, i tassi sono stati stratificati per luogo di accadimento. In figura 4 sono riportati i tassi di infortunio, totali e suddivisi per grado, accaduti nei locali interni. In tutti i grafici si evidenzia un andamento in diminuzione nei plessi di intervento e, viceversa, un aumento dei tassi nei plessi di controllo. Nell’anno scolastico 2011-12 il tasso infortunistico nei plessi di intervento è inferiore rispetto a quello di controllo sia nelle primarie sia nelle secondarie di I°. I risultati suggeriscono che gli interventi effettuati abbiano contribuito a ridurre il tasso di infortuni accaduti nei locali interni a fronte di un andamento generale (rappresentato dai plessi di controllo) in aumento.
 
Figura 4. Tassi di infortunio (*1000 studenti) relativi ai locali interni stratificati per scuole di
intervento e controllo, totali e suddivisi per grado
 
Quali implicazioni per la prevenzione?
I risultati descritti nei paragrafi precedenti suggeriscono strategie di prevenzione per le scuole su tre diversi livelli:
- tipologie di infortuni da affrontare;
- metodologie di intervento da adottare;
- strumenti utili per la valutazione e la programmazione.
 
L’analisi degli infortuni scolastici accaduti in un gruppo di scuole del Piemonte nel 2008- 2012 aggiorna i risultati dell’unico studio italiano reperibile in letteratura, risalente ormai al 1987 [1]. I risultati sono perciò di particolare rilevanza e possono essere un riferimento per le scuole, nel momento in cui si accingono a studiare più in profondità la loro situazione specifica al fine di pianificare opportune azioni di prevenzione. Le strategie dovrebbero essere pianificate in maniera diversificata a seconda del grado della scuola; un’attenzione particolare dovrebbe essere dedicata alle attività sportive svolte nelle palestre, che sono il luogo di accadimento principale nelle scuole secondarie, mentre per quanto riguarda le scuole primarie l’attenzione dovrebbe essere focalizzata sulle dinamiche relazionali tra i compagni.
 
L’analisi dell’andamento degli infortuni accaduti nel periodo 2008-2012 suggerisce che gli interventi effettuati hanno contribuito a ridurre il tasso di infortuni accaduti nei locali interni. I progetti, costruiti nell’ambito di uno specifico percorso formativo, rispondono a precisi modelli teorico-metodologici e sono stati costantemente monitorati in termini di utilità delle conoscenze acquisite, aderenza a criteri qualitativi, gradimento [2]. Gli strumenti, le metodologie e il piano di monitoraggio adottati dovrebbero dunque essere mantenuti anche per gli interventi futuri. La rilevazione delle informazioni necessarie per la conduzione del progetto è stata particolarmente lunga e onerosa. Le modalità di rilevazione erano piuttosto differenti nelle diverse scuole coinvolte: alcune disponevano di un registro elettronico mentre altre lo detenevano in forma cartacea; pur concordando un elenco comune di informazioni da raccogliere non è stato definito uno standard di accuratezza. Sebbene la letteratura suggerisca di analizzare anche la gravità degli infortuni poiché è differenziale per grado della scuola, nel lavoro non è stato possibile tenerne contro poiché la variabile relativa alla prognosi non è di buona qualità. Dal 1° luglio 2013 è diventata obbligatoria la denuncia elettronica degli infortuni scolastici all'INAIL, attraverso il portale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Per poter completare la denuncia è necessario compilare tutti i campi obbligatori proposti dal sistema, per cui la qualità, la completezza e la fruibilità delle informazioni dovrebbe aumentare. L’informatizzazione del sistema, rendendo disponibili informazioni standardizzate a livello centrale, faciliterà la conduzione di studi di buona qualità, utili per la valutazione e la programmazione delle attività di prevenzione. La presenza di archivi informatizzati anche a livello di singola scuola permetterebbe una programmazione più specifica e completa anche a livello periferico nonché di assolvere in modo più rapido ed efficiente agli obblighi di legge. L’analisi delle dinamiche infortunistiche ha mostrato l’importanza della descrizione degli eventi come strumento di approfondimento, evidenziando anche la necessità di condurre azioni per giungere ad una percezione del rischio più corretta (si contano infortuni descritti come accidentali anche se accidentali non sono). Molti autori considerano la narrazione della dinamica infortunistica fondamentale per l’analisi eziologica e l’individuazione di priorità e strategie di intervento, consentendo l’identificazione di comportamenti complessi, attitudini ed interazioni dei soggetti nella ricostruzione dei processi decisionali e del contesto in cui si è verificato l’infortunio [3]. Il sistema più diretto per imparare dalle esperienze degli altri è raccontare le storie. La prevenzione basata sulla narrazione si è dimostrata efficace nel produrre cambiamenti nella attività professionale degli operatori perché favorisce processi di identificazione con gli obiettivi della prevenzione, rende più efficace la formazione dei lavoratori, motiva gli interessati alla collaborazione per la progettazione di sistemi preventivi efficaci e consente l’individuazione di nuovi ambiti di ricerca e l’elaborazione di nuove norme [4][5]. Tale approccio, già sperimentato con successo con gli operatori dei Servizi SPreSAL del Piemonte nell’analisi di infortuni mortali e gravi, potrebbe utilmente essere applicato agli infortuni scolastici.
 
Quella presentata in queste pagine è la prima esperienza in Italia di valutazione di impatto degli interventi di promozione della sicurezza nella scuola. Le analisi effettuate suggeriscono effetti positivi nel breve periodo (un anno dopo) nelle scuole di intervento rispetto a quelle di controllo. La letteratura [6] suggerisce tuttavia di misurare l’effetto degli interventi di prevenzione per un tempo sufficientemente lungo (almeno tre anni).
 
Sarebbe interessante completare il lavoro anche sfruttando la semplificazione di raccolta delle informazioni rappresentata dalle nuove modalità di denuncia elettronica degli infortuni. Sebbene non sia possibile confrontarsi con altri territori è auspicabile che esperienze simili vengano sviluppate anche da altre Regioni in modo da consolidare il patrimonio di conoscenze e di strumenti a disposizione della scuola e, in definitiva, della salute della collettività.
 
 
 
" Io scelgo la sicurezza", n. 1/2015 (formato PDF, 421 kB).
 


[1] Pagano A, Cabrini E, Anelli M, Bernuzzi S, Lopiccoli S, Fischer P. Accidents in the school environment in Milan, a five year survey. Eur J Epidemiol. 1987;3(2):196-201.
[2] Dettoni L (a cura di). Scuola e sicurezza: dall’esperienza di un lavoro in rete raccomandazioni pratiche a supporto della progettazione. Settembre 2011. www.dors.it
[3] Jorgensen K. A systematic use of information from accidents as a basis of prevention activities. Saf Sci 2008; 46(2): 164-175.
[4] Ricketts M, et al. Using stories to battle unintentional injuries: narratives in safety and health communication. Social Science & Medicine 70 (2010) 1441–1449.
[5] Cullen ET, Fein AH. Tell me a story. Why stories are essential to effective safety training. DHHS (NIOSH) Publication No. 2005-152 August 2005.
[6] Mischke C. Occupational safety and health enforcement tools for preventing occupational diseases and injuries (Review) The Cochrane Library 2013, Issue 8.




Creative Commons License Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
 
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'

Pubblica un commento

Ad oggi, nessun commento è ancora stato inserito.

Pubblica un commento

Banca Dati di PuntoSicuro


Altri articoli sullo stesso argomento:


Forum di PuntoSicuro Entra

FORUM di PuntoSicuro

Quesiti o discussioni? Proponili nel FORUM!