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Alternanza scuola-lavoro: la sicurezza degli istituti e degli studenti

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Istruzione

18/06/2013

Un documento sulle esperienze di alternanza scuola-lavoro offre indicazioni a scuole e imprese in merito alla gestione della sicurezza sul lavoro. Le figure di garanzia, la sicurezza degli edifici scolastici, la documentazione e il nuovo sito dedicato.

 
Bergamo, 18 Giu – Gli allievi degli istituti di istruzione ed universitari e i partecipanti ai corsi di formazione professionali nei quali si faccia uso di laboratori, macchine, apparecchi ed attrezzature di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici sono equiparabili ai lavoratori per quanto riguarda i diritti di tutela della salute e della sicurezza ( Decreto Legislativo 81/2008).
Ogni istituto superiore o comprensivo ha una sua organizzazione gerarchica e di responsabilità per la sicurezza e prevede le stesse figure di garanzia che la legge obbliga a identificare in qualsiasi altra azienda (datore di lavoro, responsabile ed addetti del servizio di prevenzione e protezione, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, medico competente per alcune situazioni, addetti all’antincendio ed al primo soccorso, ...).
 
Ne parliamo presentando un documento, realizzato dalle aree educazione e sicurezza di Confindustria Bergamo in collaborazione con l’Ufficio scolastico territoriale e la ASL di Bergamo, dal titolo “INalternanza con sicurezza”. Una guida che ha l’obiettivo di dare indicazioni a scuole e imprese del territorio in merito alla gestione della sicurezza sul lavoro soprattutto per quanto riguarda la sicurezza degli studenti presenti nei periodi di alternanza scuola e lavoro all’interno delle aziende.
 
Il documento è stato pubblicato anche sul nuovo sito “ INalternanza con Sicurezza” ( www.inalternanza.it), realizzato dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo in collaborazione con Confindustria Bergamo per facilitare l’attuazione di esperienze di alternanza scuola lavoro e di stage, dedicando una particolare attenzione al tema della sicurezza e della sorveglianza sanitaria per gli studenti che trascorrono periodi di apprendimento in azienda.
 
Ricordiamo a questo proposito che l’alternanza scuola-lavoro - introdotta nell’ordinamento scolastico dall’art. 4 della legge 28/3/2003 n. 53 e disciplinata dal successivo decreto legislativo 15/4/2005 n. 77 – è una metodologia didattica innovativa che “risponde alla necessità di favorire e valorizzare un più stretto collegamento tra scuola e mondo del lavoro, avvicinando la formazione scolastica alle competenze richieste dal mercato del lavoro attuale e sperimentando processi di apprendimento attivi basati sia sul ‘sapere’ che sul ‘saper fare’”.
Il percorso in alternanza “implica necessariamente il raccordo della scuola con il tessuto attivo e produttivo del territorio (agricolo, industriale, artigianale, commerciale, dei servizi) ed ha la finalità di valorizzare come momenti di formazione e di apprendimento sia lo studio che la pratica lavorativa, rendendo così possibile un’integrazione funzionale tra le competenze maturate in entrambi gli ambiti”.
 
Per quanto riguarda la tutela della salute e della sicurezza, nel caso di studenti che svolgono attività di alternanza scuola/lavoro, le figure di garanzia (cioè le persone che devono garantirne la sicurezza) previste dalla normativa sono:
- il Datore di Lavoro della scuola inviante (cioè il Dirigente Scolastico);
- il Tutor scolastico (assimilabile a un Preposto), che segue lo studente;
- il Datore di Lavoro dell’azienda che ospita lo studente;
- il Tutor dell’azienda (assimilabile a un Preposto), che sovrintende e vigila sullo studente;
- i due Responsabili (cioè quello della scuola e quello dell’azienda ospitante) del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP)”.
 
Per facilitare il coordinamento tra tutte queste figure e l’attribuzione dei rispettivi compiti, un gruppo di lavoro composto da funzionari dell’Ufficio Scolastico Ambito Territoriale di Bergamo, di Confindustria e dell’ASL di Bergamo, ha prodotto diversi documenti che ricapitolano le varie incombenze, distinguendole tra scuola ed azienda.
Se il ruolo degli RSPP è di supporto, consulenza ed indirizzo al rispettivo Datore di Lavoro, il RSPP scolastico “potrà erogare o comunque organizzare la formazione generale preliminare sulla sicurezza da fornire a scuola agli studenti prima del loro invio in azienda. Il RSPP aziendale si occuperà invece di supportare il tutor aziendale nell’accoglienza, nella formazione specifica e nella fornitura di documenti, procedure, dispositivi di protezione per ciascuno studente”.
 

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Riguardo alla sicurezza degli istituti, il documento sottolinea che mantenere alta l’attenzione sulla sicurezza degli edifici scolastici è importante per diversi motivi.
Ne riprendiamo alcuni:
- “nelle scuole gli studenti passano una grossa parte del loro tempo giornaliero: non esiste ambiente collettivo paragonabile per il tempo di loro permanenza. Mettere in sicurezza quei luoghi e quel tempo è fortemente incisivo sulla loro sicurezza totale della giornata;
- l’insegnamento della sicurezza sul lavoro e negli ambienti di vita è oggi dovuto per legge da parte delle scuole agli studenti (per es. Legge 123/2007 e Decreto Legislativo 81/2008). Non è possibile tuttavia far passare messaggi formativi/educativi di sicurezza se l’ambiente che i ragazzi percepiscono, vivono e valutano intorno a loro quotidianamente, cioè la scuola, non presenta queste caratteristiche! Ogni messaggio/sforzo educativo sarebbe annullato da ciò che il contesto reale della scuola ‘non in sicurezza’ dimostra”!
-  “il mondo della scuola ha una peculiarità strutturale: non percepisce incassi diretti dalle proprie attività e quindi non dispone autonomamente di capitali da investire spontaneamente per la sicurezza: c’è quindi bisogno di una spinta particolare per far crescere e mantenere i livelli di sicurezza, in modo che gli enti proprietari trovino le modalità giuste per procurare i necessari finanziamenti”.
 
In relazione al territorio si sottolinea poi che “tra alunni e personale la scuola bergamasca è la prima ‘attività’ della provincia per numero di persone coinvolte, diffusa capillarmente su tutto il territorio, ed in costante aumento. Quasi un bergamasco su 5 è presente nel mondo della scuola. La sua rilevanza numerica/importanza impone di presidiarne la sicurezza con un progetto costante e strutturato”.
Inoltre le statistiche dell’INAIL (dati relativi al 2010) riportano “circa 2.500 infortuni all’anno denunciati nella popolazione scolastica, in provincia di Bergamo. Cioè ogni giorno in cui c’è attività scolastica in provincia di Bergamo si infortunano, anche se in modo generalmente lieve, circa 12 alunni”.
 
Per concludere riportiamo un elenco di argomenti e documenti presentati nella guida “INalternanza con sicurezza”:
- gli adempimenti del proprietario dell’edificio scolastico e del datore di lavoro; 
- modello di convenzione dei percorsi in alternanza scuola-lavoro; 
- modello di piano formativo personalizzato per i percorsi in alternanza scuola-lavoro;
- traccia per la redazione di un documento di valutazione dei rischi e di un’autocertificazione per lo studente in alternanza; 
- esempi di buone prassi (comprendenti alcune interviste ad aziende che, distinguendosi nell’accoglienza di studenti in alternanza, hanno posto altresì particolare attenzione alla gestione delle problematiche della sicurezza).
 
 
Confindustria Bergamo, Asl Bergamo, Ufficio scolastico territoriale, OPP, “ INalternanza con sicurezza”, versione 2011, realizzato dalle Aree Education e Sicurezza di Confindustria Bergamo, in collaborazione con ASL e Ufficio Territoriale Scolastico di Bergamo (formato PDF, 3.10 MB).
 
 
 
 
 
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