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Coronavirus: verso una maggiore sicurezza per i lavoratori della sanità

Coronavirus: verso una maggiore sicurezza per i lavoratori della sanità
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Linee guida e buone prassi

27/03/2020

Firmato da Cgil, Cisl, Uil e Ministero della Salute, il Protocollo per la prevenzione e la sicurezza dei lavoratori della Sanità in ordine all'emergenza da Covid-19, con importanti tutele per tutti i lavoratori impegnati in prima linea.

 

Le tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil e il ministro della Salute, Roberto Speranza, hanno firmato ieri un Protocollo per la prevenzione e la sicurezza dei lavoratori della sanità per l’emergenza da Covid-19. Nel documento si chiede di assicurare al personale sanitario la fornitura di dispositivi di protezione individuale nella quantità adeguata e test per la diagnosi del Covid-19 in via prioritaria. Il protocollo stabilisce anche di definire percorsi di sorveglianza omogenei su tutto il territorio nazionale a cui devono essere sottoposti i lavoratori, in particolare quelli venuti a contatto con pazienti Covid positivi.

Un’altra necessità da garantire sono le operazioni di sanificazione nei luoghi di lavoro, senza compromettere la funzionalità delle strutture e utilizzando per le realtà private, in caso di sospensione delle attività, gli ammortizzatori sociali.

Le parti si impegnano affinché vengano rivisti gli aspetti normativi che possano garantire la proroga dei contratti e la stabilizzazione del personale sanitario e tecnico impegnato nell'Emergenza-Urgenza nonché l'assunzione di nuovo personale a tempo indeterminato, attraverso un piano di assunzioni straordinario e la proroga degli attuali contratti a tempo determinato in scadenza.

Il documento prevede inoltre l’istituzione di un Comitato nazionale a cui partecipano le organizzazioni sindacali per il monitoraggio e la segnalazione delle situazioni più critiche.

 

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Il commento della CISL 

“Tale protocollo, naturale integrazione del testo siglato tra Cgil, Cisl e Uil nella notte di sabato 14 marzo, riconosce l’importanza fondamentale del Servizio Sanitario Nazionale nell’attuale momento di drammatica emergenza e per il futuro. Infatti - spiega la nota - oltre a declinare e integrare le più opportune e rigorose precauzioni di profilassi per tutti i medici, i professionisti sanitari e tutti gli operatori della sanità, inclusi i servizi della medicina ambulatoriale e del territorio, il Protocollo prevede l’istituzione di un ‘Comitato Nazionale’ che si avvarrà della partecipazione delle organizzazioni sindacali per il continuo monitoraggio delle varie situazioni, il coinvolgimento anche territoriale dei rappresentanti aziendali dei lavoratori e della sicurezza e, soprattutto, per importanti misure finalizzate a garantire la salute dei lavoratori del settore e degli stessi cittadini del Paese”.

Nello specifico, “il Protocollo interviene per garantire a tutto il personale che opera nei servizi sanitari gli standard di protezione in maniera rigorosa. Prevede - continuano Cgil, Cisl, Uil e le Categorie - particolare attenzione alla necessità di fornire agli operatori gli adeguati dispositivi di protezione individuale e, soprattutto, pone la necessità di assicurare a tutto il personale esposto l’effettuazione dei fondamentali test diagnostici, prevedendo anche la loro ripetizione nel tempo, secondo criteri stabiliti dal Comitato Tecnico Scientifico per l’emergenza Covid-19”.

Infine, “l’accordo interviene anche in ordine alle misure di sanificazione degli ambienti di lavoro e insiste sulla necessità di adeguare le dotazioni organiche del sistema sanitario attraverso misure straordinarie di assunzione e di stabilizzazione dell’attuale personale precario”.

“Cgil, Cisl e Uil confederali e di Categoria - conclude la nota - hanno fermamente voluto questo nuovo protocollo e sono impegnate a farlo applicare per far fronte allo sforzo quotidiano, anche oltre le proprie possibilità fisiche, che il personale del SSN svolge con abnegazione esemplare sul fronte dell’attuale epidemia, che purtroppo continua a registrare fra gli operatori crescenti casi di contagio e fin troppi caduti sul campo”

 
 
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