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Imparare dagli errori: cadere dalle scale nel comparto edile

Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Imparare dagli errori

27/04/2010

Esempi tratti dall’archivio Ispesl Infor.mo.: alcuni incidenti nel comparto edile relativi a cadute durante l’utilizzo di scale portatili. Le dinamiche degli incidenti, la normativa e alcuni elementi di prevenzione.

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Continuiamo ad occuparci di cadute dovuti agli scivolamenti, mettendo la nostra lente di ingrandimento sul problema delle cadute dalle scale.
Infatti le scale sono non solo un luogo in cui avvengono molti incidenti, ma anche uno strumento di lavoro di cui si sottovalutano spesso i rischi.
Siamo consapevoli dei rischi legati all’uso di una macchina o di una sostanza pericolosa, ma spesso cadiamo e abbiamo infortuni per semplici ed evitabili cadute da scale fisse o portatili.
Gli incidenti che raccontiamo sono sempre tratti dalle schede raccolte nell’archivio di INFOR.MO. - strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.



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I casi
Siamo nel comparto edile e un operaio è intento alla costruzione di un soppalco.
Nella fase di ultimazione del soppalco, in particolare durante la realizzazione del parapetto, sale per raggiungere la postazione di lavoro ad una altezza di 2,68 metri.
Sale tramite una scala di alluminio, ma scivola e cade a terra: la scala non è vincolata alla struttura e cade assieme all'infortunato.
Le rilevazioni successive all’incidente sottolineano che l'infortunato “stava svolgendo un attività lavorativa (il montaggio del parapetto di un soppalco), che non rientrava fra i compiti della sua mansione”. Oltre a questo errore procedurale c’è comunque l’uso scorretto della scala e la mancanza di protezioni: segni evidenti di una insufficiente valutazione del rischio di caduta.

Sempre nel settore delle costruzioni ci troviamo con un lavoratore “addetto alla posa del parquet al piano sottotetto, all’interno di un edificio unifamiliare in fase di completamento”. L’edificio è composto di tre piani: l’accesso tra il piano terra e il sottotetto è effettuato mediante “l’utilizzo di una scala metallica (modello multiuso a sfilo telescopico) appoggiata ad una parete ed antistante alla tromba della scala, in quanto la scala a chiocciola per accedere al piano superiore non era ancora stata posizionata”.
Il lavoratore, “a causa dello scivolamento della scala utilizzata e non adeguatamente vincolata”, cade nella tromba delle scale da un’altezza di 5,90 metri: muore sul colpo.
La scala è risultata “priva di piedini antiscivolo ed il vano scala era privo di protezioni idonee ad evitare la caduta dall’alto”.

La prevenzione
Sono tante le condizioni e i suggerimenti che si possono dare per un uso corretto delle scale. Più volte PuntoSicuro ha messo in rilievo, attraverso immagini esplicative, come nell’uso delle scale siano diffuse pericolose abitudini che mettono a rischio l’incolumità del lavoratore.

Ricordiamo che di scale e di lavori in quota si occupa il Decreto legislativo 81/2008.
La normativa ci indica, con riferimento ai casi mostrati, che se nell’utilizzo di una scala c’è il rischio di caduta da un’altezza superiore a 2 metri, il lavoro è considerabile “lavoro in quota” ed è necessario prevedere specifiche misure di protezione come imbracature di sicurezza anticaduta o cinture di stazionamento.

Possiamo prendere alcune informazioni relative alla prevenzione di cadute dal documento, prodotto dall’Ispesl in collaborazione con il Ministero del lavoro, “Linea guida per la scelta, l’uso e la manutenzione delle scale portatili".
Non è un documento aggiornato alle normative più recenti, ma è una buona fonte di suggerimenti nell’uso di scale portatili: scale doppie, scale in appoggio (semplici, innestabili o all’italiana e a sfilo) e scale trasformabili.

Se stiamo usando una scala in appoggio dobbiamo innanzitutto chiederci se questa scala presenta i requisiti di sicurezza.
Infatti se è vero che molti incidenti sono dovuti alla disattenzione dell’uomo o all’uso improprio della scala, “una scala in cattivo stato è sicuramente causa di potenziale incidenti”:
Prima di iniziare una qualsiasi attività è necessario controllare quanto segue:
- “nessun elemento della scala (gradini/pioli, dispositivi di blocco, superfici antiscivolo, ecc.) deve essere mancante;
- le scale non devono presentare segni di deterioramento;
- tutti gli elementi, come ad esempio i montanti, i gradini, i dispositivi di blocco, le cerniere, ecc;, non devono essere danneggiati. Gli innesti delle scale ad elementi innestati e delle staffe di scorrimento e aggancio delle scale sfilo devono essere efficienti. Saldature e incastri devono risultare integri. Ammaccature, fessurazioni, spaccature, piegature e ampi giochi fra i vari elementi, possono essere fonte di pericoli. Se ci sono danni agli elementi strutturali, la scala non deve essere né utilizzata e né riparata;
- piedini di gomma o di plastica antislittamento (zoccoli) siano inseriti correttamente nella loro sede alla base dei montanti. Se mancanti o deteriorati, rimpiazzarli con quelli nuovi, i quali sono reperibili dal rivenditore.
- i gradini devono essere puliti, asciutti ed esenti da olii, da grassi e da vernici fresche”.

Altre misure di prevenzione:
- “il lavoratore che deve salire/scendere sulla scala deve indossare adeguato abbigliamento e idonei dispositivi di protezione individuale (DPI) sulla base della effettuata valutazione dei rischi” (ad esempio utilizzare calzature ad uso professionale atte a garantire una perfetta stabilità e posizionamento);
- “controllare che non ci siano pericoli potenziali nella zona di attività, sia in alto vicino al luogo di lavoro che nelle immediate vicinanze”.
 Ad esempio:
- “non usare la scala vicino a porte o finestre, a meno che non sono state prese precauzioni che consentono la loro chiusura;
- non collocare la scala in prossimità di zone, ove la salita su di essa produrrebbe un rischio di caduta dall’alto (prospiciente a zone di vuoto senza opportuni ripari o protezioni: balconi, pianerottoli, ecc.);
- non usare le scale metalliche in adiacenze di linee elettriche;
- valutare se la presenza di altri lavori possa avere interferenze pericolose (quali, ad esempio, posizionare la scala nelle immediate vicinanze di un’area interessata al sollevamento dei carichi, ecc.);
- lo spazio davanti e ai lati della scala deve essere libero da ogni ostacolo;
- quando necessario, l’area di lavoro in prossimità della scala, deve essere protetta da barriere, e se prescritto, anche da segnaletica stradale;
- disporre di una sufficiente illuminazione ambientale”.
Sottolineando, tra le molte misure di prevenzione contenute nelle linee guida, che:
- “la sommità della scala deve appoggiare in modo sicuro (ad esempio evitare vetrate, canali di gronda, funi tese, ecc.) e nel caso di salita con scale su sostegni cilindrici, assicurasi della loro stabilità ed utilizzare un idoneo dispositivo poggiapalo;
- le scale portatili devono poggiare su un supporto stabile, resistente, di dimensioni adeguate e immobile, in modo da garantire la posizione orizzontale dei gradini/pioli”;
- bisogna “assicurarsi che la scala sia sistemata e vincolata in modo che siano evitati sbandamenti, slittamenti, rovesciamenti, oscillazioni o inflessioni accentuate. Qualora non sia attuabile l’adozione delle misure sopradette, la scala deve essere trattenuta al piede da un’altra persona”.


 

Per consultare direttamente la presentazione dell’infortunio di cui ci siamo occupati, collegarsi a questa pagina del sito web di INFOR.MO. per visualizzare la schede numero 448 e 1631 (archivio incidenti 2005/2008).
 

Tiziano Menduto
 



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