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Analizzare infortuni e malattie: i dati del settore acqua, energia e gas

Analizzare infortuni e malattie: i dati del settore acqua, energia e gas
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Dati e statistiche

04/10/2021

Un documento presenta un’analisi degli eventi lesivi nel 2018 delle aziende associate a Utilitalia relativamente ai settori ambiente, energia, gas, acqua e settore funerario. Indicazioni sulla frequenza infortunistica.

Roma, 4 Ott – Come ripetiamo nei nostri articoli, anche in relazione al tema della registrazione dei cosiddetti “ near miss”, a cui abbiamo dedicato una recente intervista, la conoscenza e l’analisi degli infortuni o dei quasi infortuni è un elemento importante per l’efficacia delle strategie di prevenzione messe in atto a livello aziendale. E dunque possono essere importanti per le aziende i vari documenti pubblicati dall’Inail che, a livello di settori lavorativi, offrono indicazioni sugli infortuni, sulle malattie professionali più diffuse e sulle cause più frequenti.

 

Per questo motivo e con la prospettiva di offrire utili indicazioni alle aziende, torniamo a presentare un documento che, in relazione ad un protocollo d’intesa tra Inail e Utilitalia (federazione delle aziende operanti nei servizi idrici, ambientali, energetici e funerari), propone un’analisi della “sinistrosità infortunistica” delle aziende di vari ambiti lavorativi.

 

Stiamo parlando del documento “ Analisi eventi lesivi delle aziende associate a Utilitalia. Tutti i settori”, prodotto dalla Consulenza Statistico Attuariale, dalla Contarp e dal Dipartimento Medicina, Epidemiologia, Igiene del Lavoro ed Ambientale dell’Inail, che analizza i dati relativi al complesso delle aziende associate a Utilitalia nel 2018 (ambiente, energia, gas, acqua e settore funerario) con l’obiettivo di individuare rischi specifici dei vari settori e attuare interventi prevenzionali mirati.

 

Se in un precedente articolo abbiamo affrontato gli eventi incidentali nel settore dell’ambiente, ora ci soffermiamo sui seguenti argomenti:


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I dati, le cause e le circostanze degli infortuni nel settore acqua

Ci soffermiamo brevemente sull’analisi relativa agli infortuni relativi al Settore Acqua e alle attività di “Esercizio di impianti di Acqua, freddo e calore”.

 

Si indica che le aziende del Settore Acqua associate a Utilitalia e registrate alla voce di tariffa prevalente “Esercizio di impianti di Acqua, freddo e calore” sono 136 e occupano circa 15.000 addetti/anno, rappresentando il 36% delle aziende italiane che si occupano prevalentemente di questa attività. Esistono poi ulteriori 56 aziende associate che non svolgono tale attività in maniera prevalente.

 

Nel complesso “le 192 aziende hanno denunciato all’INAIL, nel corso del 2018, 608 casi di infortunio relativi alla voce di tariffa di interesse ossia il 67% degli infortuni complessivi dell’intero comparto dell’Acqua italiano (912 casi) e l’8% del complesso delle denunce di infortunio delle aziende associate a Utilitalia accadute nel 2018 (7.641 casi)”.

 

Riprendiamo una tabella dal documento:

 

 

Veniamo alle variabili Esaw/3 per tracciare un quadro “che evidenzi le cause e le circostanze dell’infortunio, volto a delineare le modalità di accadimento e non ad identificare eventuali responsabilità dello stesso”. Ricordiamo che l'obiettivo del progetto ESAW (European Statistics on accidents at work) “è quello di armonizzare a livello europeo i dati sugli infortuni sul lavoro attraverso una serie di variabili”.

 

Le principali cause e circostanze degli infortuni sono state, dunque, indagate analizzando le variabili Esaw/3 attività fisica specifica, contatto e deviazione.

 

Le prime quattro attività fisiche specifiche (attività fisiche svolta dalla vittima al momento dell’infortunio) “ordinate per contributo, sono risultate:

  1. Movimenti (44% dei casi) - principalmente camminare, correre, salire, scendere, ecc.;
  2. Manipolazione di oggetti (16% dei casi) - principalmente prendere in mano, afferrare, strappare, tenere in mano, deporre - su un piano orizzontale e aprire e chiudere (cassa, imballaggio, pacco);
  3. Alla guida, a bordo di un mezzo di trasporto/attrezzatura di movimentazione (14% dei casi) - principalmente condurre un mezzo di trasporto/attrezzatura di movimentazione;
  4. Trasporto manuale (10% dei casi) - principalmente trasporto verticale, sollevare, alzare, portare in basso un oggetto”.

 

Inoltre le prime quattro cause che hanno portato all’infortunio (la deviazione, cioè “cosa è andato storto e ha portato all’infortunio”), “ordinate per contributo, sono risultate:

  1. movimenti del corpo con o senza sforzo fisico (40% dei casi) - principalmente passi falsi, torsioni di gamba e caviglia, azioni come sollevare, portare e alzarsi e movimenti scoordinati ed intempestivi; 
  2. perdita di controllo totale o parziale (24% dei casi) - principalmente del mezzo di trasporto/attrezzatura di movimentazione e dell’oggetto portato/spostato/movimentato e dell’utensile a mano;
  3. scivolamento o inciampamento con caduta di persona (15% dei casi) - principalmente allo stesso livello;
  4. rottura, frattura, crollo, caduta di agente materiale (6% dei casi) - principalmente posto al di sopra della vittima.

 

Mentre le prime quattro modalità che hanno portato alla lesione (contatto o modalità della lesione) “ordinate per contributo sono risultate:

  1. sforzo fisico o psichico (26% dei casi) - principalmente fisico a carico del sistema muscolo-scheletrico;
  2. schiacciamento su/contro oggetto immobile (25% dei casi) - vittima in movimento - principalmente cadute;
  3. urto da parte di oggetto in movimento (18% dei casi) - principalmente collisione con un oggetto in movimento, ivi inclusi i veicoli - collisione con una persona (la vittima è in movimento) e, urto da parte di oggetto in rotazione, movimento, spostamento, ivi inclusi i veicoli;
  4. contatto con agente materiale contundente (12% dei casi) - principalmente duro o abrasivo o tagliente”.

 

In particolare per gli infortuni più gravi, “i principali eventi devianti rispetto alla norma che hanno portato all’infortunio (deviazioni) sono risultati passi falsi, cadute in piano e perdite di controllo totale o parziale di un mezzo di trasporto/attrezzatura di movimentazione. Sforzi fisici, cadute, collisioni con oggetto in movimento e contatti con oggetti duri o abrasivi le principali modalità della lesione”.

 

Le principali malattie professionali nei settori acqua, energia e gas

Diamo qualche informazione sulle malattie professionali denunciate dalle aziende associate a Utilitalia nel 2018 relative alla voce di tariffa “Esercizio di impianti di Acqua, freddo e calore” e riconosciute dall’Inail.

 

 

Sono “principalmente malattie professionali del sistema osteomuscolare e dell’orecchio in primis dorsopatie e lesioni della spalla”. Le dorsopatie “sono causate principalmente dal sollevamento di carichi pesanti (> 20 kg) e dalle vibrazioni trasmesse a tutto il corpo dai veicoli”.  Rappresentano “il 58% di tutte le malattie professionali denunciate dal settore Acqua, in particolare quelle del sistema osteomuscolare rappresentano il 62% e quelle dell’orecchio il 50%”. Inoltre le malattie professionali “sono denunciate esclusivamente da uomini. La classe di età più colpita risulta la 50-64 anni e le principali malattie professionali denunciate e riconosciute per questa fascia di età sono risultate la sindrome della cuffia dei rotatori, la degenerazione di altro disco intervertebrale specificato, l’ernia di altro disco intervertebrale specificato, la sindrome del tunnel carpale, la tendinite calcificante della spalla, l’epicondilite mediale e l’ipoacusia”.

 

Qualche indicazione delle malattie professionali nel Settore Energia (denunciate dalle aziende associate a Utilitalia nel 2018 relative alla voce di tariffa “Esercizio di impianti di Energia elettrica” e riconosciute dall’Istituto). Si indica che “una sola malattia professionale relativa all’apparato respiratorio è stata denunciata e riconosciuta positivamente dall’istituto nel 2018 dalle aziende del settore Energia associate ad Utilitalia e registrate alla voce di tariffa di interesse. Le malattie professionali dell’intero comparto Energia in Italia denunciate e riconosciute positivamente dall’istituto nel 2018 sono state 13 e si tratta principalmente di malattie del sistema respiratorio e di ipoacusie”.

 

Infine riguardo al Settore Gas (“Esercizio di impianti di Gas e liquidi combustibili”) le malattie professionali complessivamente denunciate nel 2018, dalle aziende del settore Gas associate ad Utilitalia e registrate alla voce di tariffa di interesse, “sono state 4 e sono state tutte riconosciute positivamente dall’istituto” (tunnel carpale, placca pleurica, ipoacusia, mesotelioma della pleura). E “rappresentano il 100% di tutte le malattie professionali denunciate e riconosciute dal Comparto del Gas italiano”.

 

Le considerazioni su ambiente, energia, gas, acqua e settore funerario

Nelle considerazioni conclusive del documento si indica, infine, che “in una prospettica comparata tra i settori rappresentati da Utilitalia”:

  • il settore servizi ambientali “registra un’incidenza di 56,12 infortuni accertati positivi in occasione di lavoro ogni 1.000 addetti e una gravità pari a 5 infortuni gravi ogni 100 infortuni indennizzati in occasione di lavoro, caratterizzandosi come un settore ad alta frequenza infortunistica ma bassa gravità”;
  • il settore idrico “registra un’incidenza di 20,02 infortuni ogni 1.000 addetti e una gravità pari all’ 8% connotandosi come un settore a media frequenza infortunistica e media gravità”;
  • per il settore elettrico “si segnala un indice di frequenza di 7,36 infortuni ogni 1.000 addetti e una gravità pari al 3% che lo caratterizzano come un settore a bassa frequenza infortunistica e bassa gravità”;
  • il settore del gas “registra un indice di frequenza di 10,23 infortuni ogni 1.000 addetti e una gravità pari al 2% connotandosi come un settore a bassa frequenza infortunistica e bassa gravità”;
  • per il settore funerario “si registra un indice di frequenza di 21,52 infortuni ogni 1.000 addetti e una gravità pari al 9% che lo caratterizzano come un settore a media frequenza infortunistica e media gravità”.

 

In definitiva da questi dati emerge il fatto che “le attività lavorative del settore dei servizi ambientali si caratterizzano per un’alta frequenza infortunistica ma una bassa gravità, mentre risultano mediamente rischiose le attività lavorative del settore idrico e funerario”.

 

 

Tiziano Menduto

 

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Inail, Consulenza Statistico Attuariale – CSA, Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione – Contarp, Dipartimento Medicina, Epidemiologia, Igiene del Lavoro ed Ambientale – DiMEILA, “ Analisi eventi lesivi delle aziende associate a Utilitalia. Tutti i settori”, documento curato dal comitato di coordinamento costituito da Silvia Mochi, Annalisa Guercio, Stefano Moriani, Lorenzo Lama, Gianpaolo Montermini, Giuseppe Mulazzi, Silvia Amatucci, Monica Bigliardi, Nedo Domizi e Luca Casai, edizione 2020 (formato PDF, 1.24 MB).

 

 

 

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Creative Commons License Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.

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