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Alcuni suggerimenti per una più efficace didattica a distanza

Alcuni suggerimenti per una più efficace didattica a distanza

Negli ultimi tempi i corsi sviluppati a distanza sono diventati assai numerosi e può esser opportuno offrire, sia ai docenti, sia ai partecipanti, alcune indicazioni che possono ottimizzare il ruolo svolto da questi due profili.

 

Sono convinto che molti tra i lettori di queste note hanno già partecipato a incontri in didattica a distanza e hanno rilevato che spesso si manifestano delle anomalie procedurali, che compromettono, o come minimo rallentano, l’efficienza ed efficacia della formazione. Ecco perché ritengo opportuno offrire di seguito alcuni suggerimenti, frutto di esperienza diretta e di colloqui con colleghi, in varie parti del mondo, che si trovano davanti a problemi simili.

 

Un primo problema riguarda una attenta valutazione dei tempi dedicati alla illustrazione dei temi didattici. Occorre attribuire tempo sufficiente alla “digestione” dei temi illustrati e consentire ai partecipanti di interagire. L’interazione può avvenire in vari modi e bisogna essere in grado di gestirli tutti, perché ogni modo presenta dei pregi e delle limitazioni. Al proposito, è bene anche ricordare a tutti i partecipanti che è possibile utilizzare una chat, sulla quale ogni partecipante può digitare uno o più quesiti, con l’intesa che ai quesiti verrà data risposta a termine di ogni specifica presentazione. È una forma di cortesia nei confronti di tutti i partecipanti, che viene assai apprezzata e che contribuisce a garantire al docente che tutti i partecipanti abbiano correttamente assorbito le informazioni impartite.


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Prima di avviare la didattica a distanza occorre accertarsi che tutti i partecipanti abbiano selezionato l’appropriato microfono e l’appropriato altoparlante. Se appena è possibile, è bene dedicare un paio di minuti ad una prova di funzionalità del microfono e degli altoparlanti di tutti i partecipanti, in modo che la successiva attività didattica possa svolgersi con fluidità. Infine, occorre effettuare anche una prova di funzionalità della telecamera, sia del docente, sia dei partecipanti, in modo che tutti sappiano come attivare o disattivare la telecamera, attivare o disattivare l’altoparlante ed attivare o disattivare il microfono. L’esperienza di chi scrive è che spesso una non corretta gestione di queste tre funzioni porta a ritardi e discontinuità nella formazione.

 

Se si ritiene opportuno effettuare una registrazione della didattica, è doveroso chiedere l’autorizzazione a tutti i partecipanti, per rispettare una più che appropriata specifica disposizione in materia di protezione dei dati personali.

 

A questo punto il docente avvia la formazione e deve imparare ad utilizzare al meglio il suo schermo, che viene spesso utilizzato per proiettare presentazioni PowerPoint od altre presentazioni, destinate agli allievi. Le alternative possibili sono numerose ed è indispensabile che il docente le sappia utilizzare con fluidità, passando da un tipo di presentazione ad un altro, per evitare che ritardi nella visualizzazione possano contribuire a diminuire il livello di concentrazione degli allievi. Ricordo, tra le varie modalità di presentazione quella legata alla presentazione dell’immagine del docente, alle presentazioni, ad esempio in PowerPoint, ad una scrittura in tempo reale di un documento di Word oppure all’utilizzo dello schermo come lavagna luminosa. Il docente deve saper utilizzare una qualunque di queste modalità di presentazione e deve essere in grado di accedere alla specifica funzione con fluidità e tempestività.

 

Infine, un’altra funzione importantissima è legata alla possibilità di creare dei gruppi di lavoro fra i partecipanti. Quando si creano questi gruppi di lavoro, occorre chiarire la composizione di ogni gruppo, attribuire un compito specifico e, se possibile, designare un coordinatore delle attività del gruppo, cui si potrà successivamente affidare l’incarico di riferire quanto elaborato dal gruppo. Chi scrive utilizza spesso dei test, che vengono assegnati ai partecipanti, divisi in gruppi, attribuendo un certo intervallo di tempo per l’elaborazione del test. Alla fine del periodo assegnato, il portavoce riferisce quanto elaborato e viene effettuato un confronto fra le varie soluzioni trovate dai gruppi, con riferimento allo stesso test.

 

A conclusione di queste considerazioni, e permetto di esprimere il mio giudizio complessivo sulla didattica a distanza: forse non è la soluzione ottimale, ma non v’è dubbio che così sia possibile a molti allievi, che avrebbero gravi difficoltà nella partecipazione in presenza, di acquisire preziose notizie, che contribuiranno a migliorare il loro profilo professionale e la loro attività operativa.

 

Adalberto Biasiotti

 

 




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