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Dalla protezione dei beni alla protezione delle informazioni

L'articolo inerente la sicurezza dei dati, apparso venerdì sul nostro quotidiano, ha suscitato particolare interesse nei lettori.
Per un approfondimento sul tema abbiamo consultato l'ing. Adalberto Biasiotti, esperto di sicurezza.

''Nella società produttiva italiana, - afferma l'ing. Biasiotti - l'incidenza delle aziende di servizi, rispetto alle aziende manifatturiere, sta crescendo.
In tutte le aziende, siano esse manifatturiere o del terziario, sta anche crescendo la attenzione che viene posta alla protezione delle informazioni aziendali, che vanno dall'elenco dei clienti e degli sconti praticati, sino a notizie riservate afferenti a ricerche o trattative in corso.

Lo scenario culturale dell'imprenditore italiano non sempre è tale da attivare una sufficiente sensibilità sul tema critico della protezione delle informazioni riservate aziendali e questo fatto più volte in passato ha portato a situazioni, anche clamorose, che in qualche caso hanno compromesso la sopravvivenza stessa dell'azienda.
Se a questo fatto si aggiunge che la recente legge 675/96 sulla protezione dei dati personali pone un obbligo specifico, con rilevanza penale, a carico dell'imprenditore, nonché di tutti i suoi collaboratori, in tema di protezione delle informazioni aziendali, appare chiaro che è indispensabile avviare al più presto una azione formativa a largo raggio, su questo tema specifico.''

L'ing. Biasiotti ha sottolineato l'importanza della formazione dei collaboratori: ''Invece di reagire a sinistri, causati da dolo, negligenza od ingenuità, occorre insegnare ai propri collaboratori come gestire informazioni riservate al telefono, sia via filo che via cellulare, occorre insegnare e le modalità di diligente custodia dei documenti affidati, occorre sensibilizzare quasi ogni giorno tutti i collaboratori sulla necessità che la tutela di informazioni riservate non è solo un obbligo di legge, ma anche un preciso dovere, nei confronti della azienda in cui si opera.''

Alcune ingenuità che vengono talvolta sono compiute dai dipendenti possono essere prontamente sfruttate da occhi ed orecchie indiscreti.

Abbiamo chiesto all'ing. Biasiotti alcuni basilari consigli di sicurezza per la gestione delle informazioni.

Per quanto riguarda la gestione delle informazioni digitali, il computer di ogni operatore deve essere protetto da una parola chiave, a conoscenza del solo operatore addetto. Essa deve esser cambiata regolarmente.

Ogni informazione digitale deve essere accuratamente protetta dai furti ma anche dalle perdite accidentali, eseguendo le opportune procedure di Back up.
Ma attenzione, anche la copia di un file, se eseguita distrattamente o nel posto sbagliato può significare la diffusione a terzi delle vostre informazioni.

Particolare cura deve essere riservata alla sicurezza dei documenti cartacei.
I documenti riservati non debbono mai essere lasciati abbandonati sul tavolo di ufficio, neppure se ci si allontana per pochi minuti, perché spesso è sufficiente leggere un documento, senza neppure farne una fotocopia, per acquisire preziose informazioni.
Se nell'ufficio si trova un visitatore, la cui affidabilità non sia nota, non lo si lasci mai solo e, se del caso, si pongano prima tutti i documenti riservati in un cassetto chiuso a chiave.
Fotocopie malriuscite di documenti riservati non debbono essere accartocciate e gettate nel cestino, ma debbono essere accuratamente distrutte stracciandole in pezzi delle dimensioni più piccole possibile oppure usando il distruggi documenti.



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