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Zanzara tigre: lotta all’ultimo ... “sangue”

Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Sicurezza delle persone

05/05/2008

Ripartono in tutta Italia le campagne d’informazione per prevenire e ridurre i problemi di convivenza con la zanzara tigre. In Emilia-Romagna partita la campagna “Contro la zanzara tigre facciamoci in quattro”. Strategie e consigli per la prevenzione.

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Ci capita spesso di citare le campagne d’informazione che arrivano dall’Emilia-Romagna, regione spesso all’avanguardia nella capacità di comunicare e informare sia con i mezzi classici che con quelli più innovativi.
 
Ogni anno il problema delle zanzare, ed in particolare della zanzara tigre, si ripropone ed è necessario partire per tempo non solo con una comunicazione efficace, ma anche con pratiche attive da parte di tutti gli attori, dal pubblico al privato.
 
 
Una lotta efficace richiede infatti uno sforzo coordinato tra i Comuni, responsabili delle disinfestazioni degli spazi pubblici, le aziende sanitarie che “mettono a disposizione le competenze specifiche per fare da supporto sia nella fase preventiva che in quella di trattamento”, le Regioni che coordinano il monitoraggio e le campagne di disinfestazione e, infine, i cittadini che “devono essere coinvolti attivamente nella prevenzione e nei trattamenti perché il problema possa essere gestito adeguatamente”.
 
In Emilia-Romagna non solo è già iniziato un “programma di disinfestazione a tutto campo”, con interventi "porta a porta" per ispezionare cortili e abitazioni e aiutare i cittadini ad adottare i comportamenti più corretti per combattere la zanzare tigre, ma è partita anche una campagna di sensibilizzazione che prevede l’invio di un opuscolo informativo a tutte le famiglie residenti in regione.
 

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Quello che è stato messo in piedi è un vero e proprio piano straordinario di lotta alla zanzara tigre che ha anche l’obiettivo di prevenire la Chikungunya, un nome che arriva dai Tropici per definire una malattia di origine virale, causata da un virus della famiglia delle Togaviridae, trasmessa tramite le punture della Zanzara Tigre. Bacino endemico della malattia sono proprio diverse zone tropicali dell’Asia e dell’Africa.
 
Chi è un assiduo lettore di PuntoSicuro si ricorderà che nelle ultime settimane di agosto 2007, la Chikungunya è stata notificata anche in alcune frazioni dell’Emilia-Romagna, in particolare nella provincia di Ravenna.
 
Un utile approfondimento è l’opuscolo “Contro la zanzara tigre - Tutto quello che dobbiamo sapere per evitare la diffusione della zanzara tigre e difenderci meglio” (formato PDF, 4.16 MB) preparato dal Servizio sanitario dell’Emilia Romagna.
 
Come si manifesta la malattia?
Dopo un periodo di incubazione di 3-12 giorni, si manifestano sintomi simili a quelli dell’influenza, con febbre alta, brividi, cefalea, nausea, vomito e soprattutto dolori articolari (da cui deriva il nome chikungunya, che in lingua swahili significa "ciò che curva" o "contorce"), tali da limitare i movimenti dei pazienti che quindi tendono a rimanere immobili e ad assumere posizioni che consentano di non sentire il dolore. In alcuni casi, si può sviluppare anche una eruzione cutanea pruriginosa. Il tutto si risolve spontaneamente, in genere in pochi giorni, anche se i dolori articolari possono persistere anche per mesi.
 
Gli interventi "porta a porta", di cui si è parlato sopra, interesseranno proprio le zone dove l’anno scorso si sono verificati i 217 casi accertati di questa malattia; ricordando tuttavia che attualmente l’Emilia-Romagna è stata dichiarata ufficialmente zona indenne da Chikungunya.
 
Veniamo alla campagna di comunicazione.
“Contro la zanzara tigre facciamoci in quattro”, è lo slogan scelto per la campagna che invita i cittadini a intervenire direttamente nelle proprie abitazioni, contribuendo all’impegno della Regione e dei Comuni che hanno avviato un piano straordinario di disinfestazione.
 
La prevenzione
Quattro sono le azioni con le quali ogni cittadino può contribuire a evitare la proliferazione della zanzara tigre.
 
1. Partecipare alla lotta contro la zanzara tigre;
 
2. Evitare i ristagni d’acqua e usare i prodotti larvicidi da versare nei tombini: alla zanzara tigre bastano pochi centimetri d’acqua per depositare le sue uova. Nei giardini o sui balconi è necessario evitare il ristagno d’acqua nei sottovasi, negli annaffiatoi, nei secchi, nelle grondaie, sui teli di copertura che si usano all’aperto, nei giochi per bambini, nelle vasche, nelle fontane. Ricordate che per le vasche ornamentali è utile introdurre pesci rossi che sono predatori delle larve di Zanzara Tigre;
 
3. Proteggere noi stessi ed evitare di farci pungere, ricordando che:
- la zanzara tigre, che ha un corpo nero con bande trasversali bianche sulle zampe e sull’addome, rispetto alle zanzare nostrane è “più veloce nel volo, più aggressiva e punge anche in pieno giorno”.
 
- il picco di attività di questo insetto “si osserva in piena estate ed è concentrato nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio”: punge soprattutto “nelle ore più fresche della giornata, al mattino presto e al tramonto”.
 
4. Informarsi: il numero 800 033 033 è a disposizione dei cittadini (tutti i giorni feriali dalle ore 8,30 alle ore 17,30 e il sabato dalle ore 8,30 alle ore 13,30) che si può chiamare gratuitamente sia da telefono fisso che da cellulare.
 
Ricordiamo che per conoscere meglio la zanzara tigre e ogni forma di possibile prevenzione è a disposizione anche uno specifico sito internet.
 
Tiziano Menduto


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