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Bocciato lo spot antipirateria
La trasmissione dello spot della Business Software Alliance contro la pirateria informatica ha generato numerose polemiche ed ha richiesto l'intervento del Giuri' di Autodisciplina pubblicitaria.
Lo spot, ambientato in un carcere, si concludeva con la frase ''Copiare software in azienda e' reato'', una frase ed un'atmosfera che e' costata alla BSA due denunce.
Esaminato il caso, il Giuri' di Autodisciplina pubblicitaria ha ordinato la sospensione dello spot, dichiarandolo non conforme all'articolo 2 (che vieta la pubblicita' ingannevole) e all'articolo 8 del Codice di Disciplina Pubblicitaria secondo il quale la pubblicità "deve evitare ogni forma di sfruttamento della superstizione, della credulità e, salvo ragioni giustificate, della paura".
La pubblicita' e' stata ritenuta fourviante in quanto la frase ''Copiare software in azienda e' reato'' non e' vera se rapportata al free software, inoltre il tono dello spot era troppo minaccioso.
Lo spot, ambientato in un carcere, si concludeva con la frase ''Copiare software in azienda e' reato'', una frase ed un'atmosfera che e' costata alla BSA due denunce.
Esaminato il caso, il Giuri' di Autodisciplina pubblicitaria ha ordinato la sospensione dello spot, dichiarandolo non conforme all'articolo 2 (che vieta la pubblicita' ingannevole) e all'articolo 8 del Codice di Disciplina Pubblicitaria secondo il quale la pubblicità "deve evitare ogni forma di sfruttamento della superstizione, della credulità e, salvo ragioni giustificate, della paura".
La pubblicita' e' stata ritenuta fourviante in quanto la frase ''Copiare software in azienda e' reato'' non e' vera se rapportata al free software, inoltre il tono dello spot era troppo minaccioso.