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Fitosanitari: la sicurezza nel trasporto e nella conservazione

Fitosanitari: la sicurezza nel trasporto e nella conservazione
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Agricoltura

05/09/2016

Una pubblicazione della Regione Piemonte introduce all’uso corretto dei prodotti fitosanitari in agricoltura. Focus sulla sicurezza e sulle buone prassi da adottare durante il trasporto, la conservazione e stoccaggio dei prodotti fitosanitari.


Torino, 5 Sett - Diversi articoli di PuntoSicuro hanno presentato i rischi e le misure di prevenzione per gli operatori agricoli che utilizzano prodotti fitosanitari, con particolare riferimento alla salute e sicurezza di chi prepara ed effettua i trattamenti alle piante o al terreno. Tuttavia i rischi da conoscere e le buone prassi da applicare non sono limitati ai trattamenti, ma riguardano anche le attività di trasporto e stoccaggio dei prodotti fitosanitari.

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Agricoltura
Formazione specifica per gli operatori del settore agricolo (D. Lgs. n. 81, 9 aprile 2008, Art. 37 Accordo Stato-Regioni 21/12/2011)

 

Per parlarne facciamo riferimento al contenuto del documento della Regione PiemonteGuida all’uso corretto dei prodotti fitosanitari”, un documento elaborato da un gruppo di lavoro regionale (Direzione Agricoltura, in collaborazione con Asl e Università di Torino) e inserito come supplemento al n. 87 dei Quaderni della Regione Piemonte della Collana “Agricoltura”.

 

Un capitolo del documento è dedicato proprio alla vendita, acquisto, uso e conservazione dei prodotti fitosanitari, con particolare riferimento anche ai certificati di abilitazione per la vendita, per gli utilizzatori professionali e per l’attività di consulente. 

 

La guida regionale piemontese indica che quando tecnicamente “si rileva la necessità di eseguire un trattamento ed è stato scelto un idoneo formulato, questo deve essere acquistato esclusivamente presso rivenditori a ciò autorizzati; l’acquirente deve esibire il certificato di abilitazione all’acquisto e uso e assicurarsi che il prodotto fornito sia proprio quello suggerito dai tecnici specialisti”.

 

Si segnala inoltre che il Regolamento CLP stabilisce “norme generali relative all’imballaggio, che garantiscono la sicurezza durante le fasi di trasporto, conservazione e uso dei prodotti”. E che al momento dell’acquisto è “necessario esaminare le confezioni per controllarne l’integrità e lo stato di conservazione”: è infatti “vietata la vendita di prodotti fitosanitari in confezioni non sigillate o non originali. Sull’etichetta devono essere riportati  il numero e la data di registrazione del Ministero della Salute”.

 

La guida sottolinea che con “l’acquisto ogni responsabilità relativa al trasporto, conservazione ed uso viene trasferita totalmente all’acquirente”.

 

E per il trasporto dei prodotti fitosanitari è bene attenersi alle seguenti buone prassi:

-  “per il trasporto di prodotti fitosanitari devono essere prese tutte le precauzioni per evitare le perdite accidentali che possano contaminare il mezzo di trasporto e l’ambiente;

- disporre dei documenti di trasporto, nonché della scheda di sicurezza dei prodotti;

- effettuare il trasporto con veicoli efficienti ed adeguata capacità di carico;

- per il trasporto di piccole quantità di prodotti è opportuno utilizzare un contenitore in grado di contenere eventuali perdite;

- effettuare il carico in modo da scongiurare rotture, rovesciamenti e possibili movimenti/ cadute delle confezioni, con le chiusure dei contenitori rivolte verso l’alto e in caso di sovrapposizioni, collocare i prodotti maggiormente tossici ed i liquidi in basso;

- evitare il trasporto all’interno dello stesso vano con mangimi, alimenti, persone e animali;

- prevedere DPI (ad esempio maschere, guanti, occhiali, soprascarpe, grembiule impermeabile) ed eventuali sostanze da utilizzarsi in caso di spandimento e/o versamenti accidentali (ad esempio materiale assorbente, secchi o sacco impermeabile);

- disporre dell’elenco dei numeri di emergenza (115, 118, centro antiveleni locale);

- il datore di lavoro deve definire una procedura da adottare in caso di emergenza, tale precauzione è consigliata in tutti i casi;

- il trasporto deve essere affidato a persone debitamente competenti e, in relazione alla pericolosità del prodotto, a personale abilitato”.

 

E se avvengono spandimenti durante il trasporto:

- “preoccuparsi di recuperare i colli danneggiati e smaltirli in base alla normativa vigente (conferimento in apposite discariche autorizzate per prodotti fitosanitari);

-  assorbire gli eventuali liquidi sparsi con segatura, da smaltire successivamente secondo la normativa vigente”;

- “eseguire tutte le operazioni indossando appositi dispositivi di protezione;

- in caso di versamenti di quantità ingenti avvertire immediatamente il Servizio di Igiene Pubblica dell’ASL o i Vigili del Fuoco;

- pulire accuratamente tutti i materiali contaminati ed il mezzo”. 

 

Veniamo, infine, alle indicazioni per il deposito in azienda dei prodotti fitosanitari (PF):

- “ il deposito dei PF è obbligatorio per tutti gli utilizzatori professionali;

- i PF devono essere conservati nei loro contenitori originali con etichette integre e leggibili;

- l’ambiente adibito a deposito dei PF può essere costituito da: locale apposito; area specifica, ben delimitata, all’interno di un magazzino; idonei armadi. La scelta dipende dalle caratteristiche del locale, dalla tipologia e dai quantitativi dei prodotti stoccati”.

 

Concludiamo indicando che l’ambiente destinato allo stoccaggio deposito dei PF “deve rispondere alle seguenti caratteristiche:

- “deve essere chiuso e ad uso esclusivo, non possono esservi stoccati altri prodotti o attrezzature, se non direttamente collegati all’uso dei PF;

- non vi possono essere immagazzinate sostanze alimentari e mangimi;

- possono essere conservati concimi utilizzati normalmente in miscela con i PF e rifiuti di PF, in deposito temporaneo, quali contenitori vuoti, prodotti scaduti o non più utilizzabili, purché tali rifiuti siano collocati in zone identificate del deposito, opportunamente evidenziate, e comunque separati dagli altri prodotti;

- deve disporre di sistemi di contenimento in modo che in caso di sversamento accidentale sia possibile impedire che il PF, le acque di lavaggio o i rifiuti di PF possano contaminare l’ambiente, le acque o la rete fognaria;

- disporre di chiusura di sicurezza esterna in modo da non essere accessibile dall’esterno attraverso altre aperture (es. finestre);

- non rimanere incustodito mentre è aperto; l’accesso al deposito dei PF è consentito unicamente agli utilizzatori professionali;

- garantire un sufficiente ricambio dell’aria;

- disporre di aperture per l’aerazione protette da apposite griglie in modo da impedire l’entrata di animali;

- essere asciutto, al riparo dalla pioggia e dalla luce solare, e in grado di evitare temperature che possano alterare le confezioni e i prodotti, o creare condizioni di pericolo;

- disporre di ripiani costituiti da materiale non assorbente e privi di spigoli taglienti;

- disporre sulla parete esterna appositi cartelli di pericolo e, in prossimità dell’entrata, ben visibili i numeri di emergenza;

- essere dotato di materiale e attrezzature idonee per tamponare e raccogliere eventuali sversamenti accidentali di prodotto;

- il deposito deve essere fornito di adeguati strumenti per dosare i PF (es. bilance, cilindri graduati). Gli stessi devono essere puliti dopo l’uso e conservati all’interno del deposito o armadietto”.

 

 

 

Regione Piemonte, “ Guida all’uso corretto dei prodotti fitosanitari”, gruppo di lavoro con il coordinamento tecnico di Alba Cotroneo e il coordinamento editoriale di Andrea Marelli, edizione 2015, inserito come supplemento al n. 87 dei Quaderni della Regione Piemonte della Collana “Agricoltura” (formato PDF, 5.84 MB).

 

 

Tiziano Menduto



Creative Commons License Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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Rispondi Autore: Gian Nicola Frascione - likes: 0
05/09/2016 (12:49:34)
Molto interessante!

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