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Gli ingredienti per un ponteggio sicuro

Gli ingredienti per un ponteggio sicuro

Autore: Ufficio Stampa

Categoria: PUBBLIREDAZIONALE

16/12/2020

I ponteggi sono sicuri se c’è il rispetto delle regole tecniche e della normativa vigente e chi parte per un cantiere deve saper tutto alla perfezione. Le indicazioni di Euroedile.

La presenza di un ponteggio in cantiere deve garantire la sicurezza delle persone che ci lavorano e prevedere tutti i possibili rischi a cui potrebbero andare incontro.

 

Parlare di ponteggi significa fare i conti con le altezze: nell’ambito dell’ingegneria civile sono la risposta alla richiesta di sostegni validi per eseguire lavori di costruzione, vere e proprie strutture autonome di carattere temporaneo.

 

E lo sa bene Ponteggi Euroedile, azienda leader del settore in Italia, che della sicurezza fa, da sempre, una delle sue punte di diamante. L’ ing. Fedrigo, responsabile programmazione cantieri di questa consolidata attività del trevigiano, lo ripete sempre ai suoi uomini perché un cantiere non può iniziare se manca anche uno dei canoni obbligatori richiesti: è perentoriamente vietato far incorrere in pericoli le figure preposte al montaggio. Un’ azienda come Euroedile, specializzata in ponti e viadotti ed in opere di grandi dimensioni, sa che i propri operai lavorano anche a centinaia di metri di altezza, quindi non può sussistere neanche la benché minima mancanza.

 

I ponteggi, notoriamente, sono classificati in base alla tipologia costruttiva o alle classi di carico. In parole semplici e costruttivamente parlando, le realizzazioni a tubi e giunti uniscono tubi circolari mediante giunzioni mentre le soluzioni a telai, più rapidi da montare ma meno flessibili, uniscono tra di loro elementi prefabbricati.

Per quanto riguarda invece le classi di carico, vengono generati 6 livelli differenti dove 3 vengono catalogate come pesanti e 3 come leggere.

 

Dal punto di vista normativo, il tema della sicurezza, abbinato ai ponteggi, viene trattato in maniera esaustiva nel D. Lgs. 8 aprile 2008, n.  81 che, all’ articolo 122 recita: “nei lavori in quota devono essere adottate, seguendo lo sviluppo dei lavori stessi, adeguate impalcature o ponteggi o idonee opere provvisionali o comunque precauzioni atte ad eliminare i pericoli di caduta di persone e di cose”.

 

Obbligo è, quindi, nel cantiere in cui viene utilizzato il ponteggio, tenere ed esibire all’ occorrenza, nel caso di un controllo degli organi di vigilanza, autorizzazione e copia del piano di montaggio, uso e smontaggio (Pi.M.U.S) con relativa valutazione della sicurezza.

 

Questa documentazione, lasciata ad uso di lavoratori e preposti dal datore di lavoro (art. 136 del D. Lgs. 81/2008) è obbligatoria per ergere un qualsiasi ponteggio metallico.

 

Un ponteggio Euroedile lo sa bene: i ponteggi sono sicuri se c’è il rispetto delle regole della normativa vigente da parte degli agenti e chi parte per un cantiere deve saper tutto alla perfezione.

 

Per chi, quindi, prenderà servizio, il datore di lavoro dovrà provvedere alla formazione alla sicurezza che rappresenta il passaporto certo per le attività a venire.

 

Quando si inizia lo step della formazione, le tappe sono la spiegazione del montaggio/smontaggio del ponteggio, la sicurezza duranti tali operazioni, come prevedere le possibili cadute, come difendersi dai cambiamenti metereologici, quanto carico è ammesso.

 

La sicurezza viene impartita inizialmente dalla conoscenza dei sistemi di protezione collettiva ovvero parapetti prefabbricati ed autorizzati dal Ministero del Lavoro con dispositivi individuali anticaduta con imbracatura e punti di ancoraggio. Oltre ai dpi standard che possono suggerire il bisogno di andare in altezza, si deve tenere conto anche di altri potenziali pericoli come i rumori troppo forti e le polveri provocati dai fori nei muri per gli ancoraggi.

 

La sicurezza è anche teoria. Quando si decide di innalzare un ponteggio, si comincia una missione che parte, essenzialmente, da un’analisi della zona geografica in cui il cantiere in erba poi fiorirà.

Cominciando dalla zona fisica che delimita lo spazio necessario, la prima regola è la parola “ordine”: un cantiere ordinato, dove ogni spazio è dedicato ad una determinata funzione, parte avvantaggiato.

 

Spulciando e analizzando il D. Lgs. 81/2008, l’articolo 133 getta le fondamenta parlando chiaro e mettendo in luce un aspetto fondamentale del cantiere: il progetto.

 

Il decreto recita bene: “I ponteggi di altezza superiore a 20 metri e quelli per i quali nella relazione di calcolo non sono disponibili le specifiche configurazioni strutturali utilizzate con i relativi schemi di impiego, devono essere eretti in base ad un progetto comprendente:

a) calcolo di resistenza e stabilità eseguito secondo le istruzioni approvate nell’autorizzazione ministeriale;

b) disegno esecutivo”.

 

Il progetto deve essere firmato e validato da un ingegnere o un architetto abilitato e deve essere corredato da una copia dell’autorizzazione ministeriale e dei disegni esecutivi che illustrino la corretta fabbricazione delle strutture.

 

Quindi, il meccanismo della sicurezza comincia sostanzialmente in ufficio dove, dopo sopralluoghi minuziosi sul campo, un professionista progetta e calcola la corretta conformazione della struttura. I calcoli sono alla base di tutto perché le regole della fisica non sono un’opinione: i conti devono tornare, non ci deve essere neanche una briciola di dubbio. Per questo, gli organi competenti di vigilanza sono in costante controllo, istituzionalmente tutto deve quadrare senza sbavature.

 

Anche ai meno esperti, poi, appare chiaro da subito che il ponteggio deve essere inevitabilmente stabile. La stabilità è l’ingrediente segreto della ricetta di un buon ponteggio, il caposaldo di un ponteggio sicuro. Ogni cosa è adeguata ai carichi da portare ed alla circolazione sicura all’ interno della struttura. Gli elementi devono essere tra loro ben saldi e non ci devono essere spazi vuoti pericolosi tra gli impalcati ed i dispositivi verticali di protezione contro le cadute.

 

Tutto si adegua ai carichi da portare ed alla circolazione sicura all’ interno della struttura. Gli elementi devono essere tra loro ben saldi e non ci devono essere spazi vuoti pericolosi tra gli impalcati ed i dispositivi verticali di protezione.

 

Le parti di ponteggio che non sono pronte all’ uso, durante le operazioni di montaggio e smontaggio, devono essere indicate tramite l’opportuna segnaletica per avvertire la pericolosità di un eventuale scontro magari delimitando l’area di deposito dei materiali e segnalandola prontamente.

 

Di qui appare fondamentale l’importanza della figura del preposto, una persona che ha la funzione di far rispettare le regole minuziosamente.

 

Altro elemento di fondamentale importanza sono i sistemi di protezione idonei per l’uso specifico, composti da diversi elementi, non necessariamente presenti contemporaneamente e conformi alle norme tecniche, quali:


a) assorbitori di energia;

b) connettori;

c) dispositivo di ancoraggio;

d) cordini;

e) dispositivi retrattili;

f) guide o linee vita flessibili;

g) guide o linee vita rigide;

h) imbracature.

 

I sistemi di protezione devono essere assicurati, direttamente o mediante connettore, lungo una guida o linea vita, a parti stabili delle opere fisse o provvisionali. 

 

Dal punto di vista giuridico, dal momento in cui viene aperto il cantiere, passa in capo all’appaltatore la custodia non solo di quanto necessario per l’esecuzione del lavoro, ma anche di tutte quelle parti comuni interessate dai lavori. E così l’impresa che ha assunto l’appalto dei lavori è direttamente responsabile di tutti i danni che possono essere causati alla struttura o a terzi in conseguenza dell’esecuzione dei lavori: la responsabilità per la caduta del ponteggio non può che porsi in capo a colui che l’ha posizionato e che aveva l’obbligo di controllarne l’ancoraggio durante l’esecuzione dei lavori. La scelta dell’appaltatore dovrà quindi essere estremamente scrupolosa e cadere su imprese in possesso di quei determinati requisiti che soddisfino particolari canoni di sicurezza richiesti dalla legge (D.lgs. n. 494/96) sulla cui osservanza l’appaltatore ha in dovere di sorvegliare.

 

Ci sono realtà in cui la sicurezza viene prima di tutto: per Ponteggi Euroedile le persone vengono prima di tutto, si ragiona prevedendo e salvaguardando. L’ ing. Fedrigo è stato chiaro: un operaio formato è un operaio che sa destreggiarsi in ogni situazione.

 

La sicurezza, quindi, è affare serio: se non c’è il rispetto di tutti i crismi, non ci si improvvisa ponteggiatori. Il ponteggio è studio, riflessione, ponderazione, rispetto delle regole. Nessuna di queste caratteristiche deve permettersi di venire meno: il tutto fa parte un cerchio, un rito perfetto.

 

“Il senso della propria sicurezza nasce più sovente dall'abitudine”: abituarsi alla sicurezza è un obbligo che ogni cantiere deve avere. Ponteggiare sicuri è il punto di partenza per un cantiere di successo.

 

EUROEDILE

Ponteggi dal 1986

Soluzioni, Servizi, Progetti

euroedile@euroedile.it

 

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