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Come controllare i crimini contro i minori perpetrati via Internet?

Come controllare i crimini contro i minori perpetrati via Internet?
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Sicurezza informatica

02/12/2022

Un rapporto recentemente pubblicato negli Stati Uniti mette in evidenza come Internet rappresenti uno strumento sempre più temibile, utilizzato dai malviventi per perpetrare crimini contro minori. Come mettere sotto controllo questa drammatica situazione?

I crimini contro minori, perpetrati tramite Internet, stanno raggiungendo un livello così drammatico, che negli Stati Uniti è stata attivata addirittura una specifica task force dal nome Internet Crimes Against Children (ICAC).

 

Poiché la situazione non è certamente meno grave, anche in Italia, può esser opportuno esaminare quanto si sta facendo oltreoceano, per vedere se e come determinate iniziative di messa sotto controllo di questo drammatico fenomeno possano essere applicate anche in Italia.

 

Non v’è alcun dubbio che il primo passo da attuare riguardi una raccolta sistematica dei dati, su basi accurate e credibili. Se non si ha un’esatta percezione del fenomeno, nonché della sua evoluzione, diventa difficile mettere a punto incisive misure di messa sotto controllo.

 

A partire dal 2000, la task force sopra menzionata ha esaminato 320.000 denunce di vittimizzazione sessuale dei giovani, portando all’arresto di 33.000 individui.

 

È stato attivato uno specifico programma di formazione per le forze dell’ordine, la magistratura inquirente ed altri professionisti, per metterli in grado di gestire e reagire in modo appropriato a questi specifici atti criminosi.

 

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Il programma di formazione viene costantemente aggiornato, proprio perché lo scenario criminoso in esame è soggetto a continua evoluzione.

 

Questi reati sono stati inoltre classificati in particolari categorie, che permettono di ottenere dati statistici comparabili, nei vari stati dell’unione, e permettono di armonizzare le modalità di intervento delle forze dell’ordine e della magistratura inquirente.

 

Ecco le varie categorie:

  • un contatto illegale con un minore, al fine di sviluppare contatti sessuali,
  • qualsiasi atto lascivo diretto nei confronti di un minore, in violazione di regolamenti statali e federali,
  • sollecitazioni dirette ai minori ad entrare in contatti sessuali con terzi, ricevendo un compenso economico di varia natura, come ad esempio bonifico sulla carta di credito, oggetti d’abbigliamento, smartphone, eccetera,
  • la creazione, il trasporto ed il possesso di qualsiasi immagine che riprenda un minore, coinvolto in attività sessuali (pedopornografia).

 

La Task force riceve un adeguato sostegno economico dalle autorità federali, in modo che sia possibile sviluppare i già menzionati corsi di formazione iniziali e di aggiornamento annuale, offrendo altresì supporto specializzato a forze di polizia locali, che possono non avere una specifica conoscenza di questo fenomeno e dei mezzi, grazie ai quali il fenomeno viene individuato e messo sotto controllo.

 

A questo proposito, risulta preziosa l’assistenza offerta da specialisti criminologi, in fase di analisi dei contenuti di supporti di memoria, dove possono essere archiviati filmati e fotografie, riconducibili a sfruttamento sessuale.

 

L’esperienza infatti dimostrato che spesso le forze di polizia locali non dispongono di competenze sufficienti per un’analisi approfondita e giuridicamente valida del contenuto di supporti di memoria.

 

Uno strumento di prevenzione particolarmente utile si è rivelato essere la messa punto di corso di formazione per tutti coloro che entrano in sistematico contatto con i giovani, per aiutarli a sensibilizzare giovani stessi su questi problemi. Ad esempio, il contatto con i boyscout e le organizzazioni sportive, che si rivolgono ai giovani, rappresenta un utilissimo strumento di prevenzione.

 

Inoltre, durante queste stesse attività di formazione, si offrono indicazioni su come superare la naturale riservatezza dei giovani, che dovrebbero tempestivamente segnalare eventi delittuosi, in cui siano rimasti coinvolti, sia accidentalmente, sia deliberatamente.

 

Meno efficaci si sono rivelati gli interventi promozionali tramite social media, in quanto sembra che i giovani, purtroppo, reagiscano più a messaggi invitanti, che a messaggi dissuadenti!

 

Adalberto Biasiotti




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